Inestiture per l’Ordine di San Giuseppe
Il 23 marzo 2025, Firenze ha ospitato un evento di grande significato per l’Ordine del Merito sotto il titolo di San Giuseppe. Nella storica Chiesa di San Giuseppe infatti, i membri dell’Ordine si sono riuniti per partecipare a una Santa Messa presieduta dal gran maestro, S.A.I. e R. l’arciduca Sigismondo d’Asburgo Lorena Toscana.
Dopo la cerimonia religiosa, i partecipanti si sono trasferiti al vicino Plaza Hotel Lucchesi per una riunione conviviale. Qui, il gran maestro ha accolto tre nuovi membri dell’Ordine.
A seguire il commendator professor Giovanni Cipriani ha tenuto un intervento sul tema “Il Granduca Leopoldo II e la scienza”.
Nell’occasione è stata presentata la pubblicazione “Le onorificenze della Casa Granducale di Toscana nella moderna realtà italiana. Le basi e le ragioni che hanno portato la Repubblica Italiana ad autorizzare l’uso delle onorificenze granducali”, scritta dal cavalier Alessandro Scandola.
Infine, il nobile Aubrey Westinghouse ha presentato le nuove decorazioni dell’Ordine, realizzate secondo gli antichi dettami degli Statuti.
Scheda di approfondimento Ordine del Merito sotto il titolo di San Giuseppe ![]() L’Ordine del Merito sotto il titolo di San Giuseppe, noto anche come Ordine di San Giuseppe, è un ordine cavalleresco e dinastico di collazione della I. e R. Casa d’Asburgo Lorena Granducale di Toscana. Istituito da Ferdinando III di Lorena mentre era Granduca di Würzburg sul Meno, il 9 marzo 1807, fu destinato a “ricompensare i servizi resi al Sovrano e allo Stato, nell’esercizio delle funzioni civili, militari e ecclesiastiche”. Tornato in Toscana nel 1814, il Granduca vi trasportò anche l’Ordine, rinnovandone gli Statuti in data 18 marzo 1817, e ponendolo al secondo posto fra gli ordini equestri (dopo quello più prestigioso e più antico di Santo Stefano). L’Ordine fu così strutturato su tre classi: cavaliere di gran croce, commendatore (che attribuivano nobiltà ereditaria), e cavaliere (che attribuiva nobiltà personale). Nel 1859, dopo l’abbandono di Firenze da parte del Granduca, il Governo Provvisorio Toscano soppresse l’Ordine di San Giuseppe. Trattandosi però di un Ordine dinastico-familiare, gli Asburgo Lorena di Toscana conservarono il Gran Magistero dell’Ordine e continuarono a conferire l’onorificenza sino alla morte di Ferdinando IV nel 1908, quando il casato ormai riassorbito nella Casa Imperiale d’Austria, perse ogni titolarità sull’Ordine stesso, e il Capo degli Asburgo Lorena (l’imperatore d’Austria) ne vietò ogni ulteriore prosecuzione. Ciò nonostante il 22 settembre 1971 l’arciduca Goffredo d’Asburgo-Lorena (discendente di Ferdinando IV e virtualmente capo del casato degli Asburgo-Lorena di Toscana), riconfermò la continuità dell’Ordine che successivamente è stato riconosciuto dallo Stato Italiano come “ordine dinastico non nazionale” legittimamente conferibile ed il suo uso sul territorio italiano è autorizzabile dal Ministero degli affari esteri. . |
Scheda di approfondimento Gli ordini cavallereschi in Italia ![]() Il conferimento e l’uso di titoli e decorazioni cavalleresche in Italia è disciplinato dagli articoli 7 e 8 della legge n. 178 del 3 marzo 1951, i quali in sintesi stabiliscono che in Italia sono LIBERAMENTE UTILIZZABILI i titoli e le decorazioni: 1) degli ordini cavallereschi nazionali (Ordine Militare d’Italia, Ordine della “Stella d’Italia”, Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”, Ordine Cavalleresco “Al Merito del lavoro”, Ordine di Vittorio Veneto) 2) degli ordini cavallereschi della Santa Sede (Ordine dello Speron d’Oro, Ordine Piano, Ordine di San Gregorio Magno e Ordine di San Silvestro Papa), e dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro 3) del Sovrano Militare Ordine di Malta Sono invece SOGGETTE AD AUTORIZZAZIONE da parte del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro per gli affari esteri, le decorazioni ed i titoli degli “Ordini non nazionali o di Stati esteri”. Circa l’interpretazioni di quali possano essere considerati “ordini non nazionali“, molto si è discusso, e la dottrina attuale ha portato ad identificarli negli ordini cavallereschi dinastici. Un elenco degli Ordini non nazionali o di Stati esteri le cui decorazioni almeno in alcuni casi siano state sino ad oggi autorizzate, è stato stilato dall’Ministero dell’Interno. Gli articoli di legge anzidetti vietano il conferimento di onorificenze, decorazioni e distinzioni cavalleresche, con qualsiasi forma e denominazione, da parte di enti, associazioni o privati, e specificano che le relative sanzioni sono applicabili anche quando tali conferimenti siano avvenuti all’estero. Doverosamente va evidenziato come vi siano anche ordini cavallereschi del tutto legittimi, le cui decorazioni però lo stato italiano non ha ancora avuto occasione di autorizzare, oppure vi siano ordini cavallereschi di cui le decorazioni in Italia non vengono autorizzate, per ragioni di opportunità politica (come l’Ordine supremo della Santissima Annunziata, o l’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro). Assume dunque particolare rilevanza l’elenco degli ordini cavallereschi valutati legittimi dall’ICOC (Commissione Internazionale permanente per lo studio degli Ordini Cavallereschi – International Commission for Orders of Chivalry), istituzione internazionale privata, che ha redatto un apposito Registro. . |
Disambigua PREDICATI TITOLI NOBILIARI, CAVALLERESCHI ED ACCADEMICI Per precisa scelta editoriale il Notiziario Araldico cerca di dare conto di tutti gli eventi e le iniziative di rilevanza araldica, nobiliare, cavalleresca, genealogica, vessillologia, faleristica, o comunque attinenti le discipline documentarie della storia, cercando di evitare atteggiamenti censori. Tale scelta, unita alle tempistiche proprie di un quotidiano quale è il Notiziario Araldico, ed all’impossibilità di una verifica puntuale di tutti i trattamenti e le titolature accademiche, nobiliari e cavalleresche, contenute nei comunicati, nelle note informative, nei programmi degli eventi, nei documenti diffusi e/o comunque ripresi, può purtroppo implicare la pubblicazione di titoli contesi, contestati, non universalmente accettati, inesatti, o peggio ancora frutto di falsificazioni antiche o recenti. Si evidenzia dunque che i trattamenti, i predicati, i titoli cavallereschi, i titoli accademici, i titoli nobiliari, pubblicati, lo sono senza attribuire loro alcun valore, e senza poter entrare nel merito. Giova infine ricordare in questa sede che per disposizione costituzionale, in Italia i titoli nobiliari, sono privi di qualunque valore giuridico. . |
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