Il non stemma di mosignor Fernández
Monsignor Víctor Manuel Fernández è un arcivescovo e cardinale argentino.
Classe 1962, ordinazione sacerdotale nel 1986, ed episcopale nel 2013, ha ricevuto la berretta cardinalizia nel 2023.
Il 29 giugno 2023 papa Francesco lo ha nominato Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede (ex Sant’Uffizio) e Presidente della Pontificia Commissione Biblica e della Commissione Teologica Internazionale.
Insomma esponente di spicco delle gerarchie ecclesiastiche.
Non essendo un presule italiano, il nostro giornale non ha mai avuto occasione di occuparsene, ma recentemente alcuni lettori hanno attirato la nostra attenzione sullo “stemma” da lui adottato con l’ordinazione episcopale e che tutt’ora utilizza.
L’originale emblema propone elementi tutt’altro che nuovi nell’araldica e nell’araldica ecclesiastica in particolare: una croce latina, un pastorale, una colomba, dei raggi di luce. A suscitare l’interesse dei nostri lettori però è lo stile figurativo adottato, e soprattutto i criteri compositivi utilizzati.
Le figure dello stemma “ufficiale” infatti fanno ricorso ad una grafica stilizzata contemporanea, cosa certo poco comune, ma del tutto lecita anche per l’araldica più tradizionalista, in virtù della cosiddetta “soggettività araldica”, che lascia la più completa libertà stilistica al disegnatore araldico, purchè si rispettino l’essenza delle figure, le loro posture, posizioni e colori.
In merito alla composizione invece ci troviamo di fronte ad una soluzione che oggettivamente ha poco a che fare con l’araldica, non tanto per un singolo elemento specificatamente non araldico, quanto per una sequela di scelte estranee, o ai limiti, dell’araldica, scelte che sommate tra loro producono come risultato uno stemma, che non può essere considerato uno stemma.
Partiamo dallo scudo, che adotta l’insolita (ma comunque lecita) sagoma circolare; quindi abbiamo le figure, tutte collocate in unico campo senza partizione alcuna (cosa comunque tutt’altro che rara, soprattutto nell’araldica ecclesiastica); i colori invece non rispettano l’alternanza cromatica degli smalti e dei metalli (ma non sono pochi gli araldisti che considerano “superata” tale legge araldica); all’interno dello scudo poi è inserito anche il motto (soluzione pessima ma comunque non del tutto inedita), con tanto di citazione di provenienza; infine tale “stemma” è privo delle ornamentazioni esterne che indicano il rango del titolare (galero, croce astile).
Un insieme di scelte – cui aggiungere lo stile grafico – che – come detto – rendono tale stemma un non-stemma, sebbene non essendoci norme specifiche in materia, tecnicamente è lecito utilizzare anche una simile composizione come uno “stemma araldico”.
Ma forse le pur comprensibili perplessità dei nostri lettori potrebbero essere infondate. Infatti non abbiamo trovato affermazioni, o scritti che indichino, da parte del titolare, l’intenzione di considerare tale composizione grafica, quale stemma accompagnatorio del proprio ministero episcopale, e non sarebbe certo il primo vescovo (anche se mai di tale elevato rango), che abbia deciso di non adottare un proprio stemma, soprattutto fra i prelati più vicini alla sensibilità dell’attuale pontefice.
Ci permettiamo dunque di avanzare in questa sede l’ipotesi che l’emblema di monsignor Fernández, sia così poco araldico, forse perchè non intende essere un “emblema araldico”, ma appunto un semplice “emblema grafico”.
E come noi pare pensarla “Martin’s Ecclesiastical Heraldry“, che nella presentazione degli stemmi dei vescovi argentini, a differenza di quanto fa per gli stemmi degli altri vescovi, indica l’emblema del cardinal Fernández, appunto come “emblema”, e non come stemma. E non è l’unico caso fra i vescovi di tale nazione …
Scheda di approfondimento L’araldica ecclesiastica L’araldica ecclesiastica è una specifica branca dell’araldica che si occupa degli stemmi appartenenti a persone o istituzioni del mondo ecclesiale, stemmi caratterizzati da ornamentazioni esterne sostanzialmente costanti e che esprimono un preciso codice giuridico, in grado di rendere immediatamente identificabile grado e funzione del titolare. Limitatamente all’araldica della Chiesa Cattolica, gli elementi essenziali di tale codice sono: La tiara o triregno è l’ornamento araldico ad uso esclusivo del Papa, che sormonta il relativo stemma, ed è costituita da un copricapo a forma di cupola che sorregge tre corone sovrapposte. Benedetto XVI e Francesco hanno sostituito la tiara con una mitra caricata di tre fasce d’oro che richiamano le originarie tre corone. Il galero, ovvero il cappello ecclesiastico è un cappello da pellegrino con la tesa molto lunga e due cordoni laterali che terminano con una serie di fiocchi o più propriamente nappe. Posto sulla sommità ornamento dello scudo il galero consente l’immediato riconoscimento del grado del titolare dello stemma grazie al colore e al numero delle nappe o fiocchi. Il colore del galero (di norma il medesimo delle nappe) indica: > rosso per i cardinali; > verde per gli arcivescovi, i vescovi e i patriarchi; > paonazzo per i monsignori; > nero per i presbiteri. Il numero di nappe per lato indica: > 15 nappe rosse per i cardinali; > 15 nappe verdi per patriarchi e primati; > 10 nappe verdi arcivescovi; > 6 nappe verdi vescovi e abati mitrati; > 6 nappe paonazze cappellano di Sua Santità; > 6 nappe nere vicario generale, vicario episcopale, abate; > 3 nappe parroco; > 1 nappa presbitero. Le Chiavi sono raffigurate incrociate, una d’oro a destra e un’altra d’argento a sinistra, con le impugnature rivolte verso il basso. Si pongono dietro o sopra lo scudo papale. La croce posta in palo dietro lo scudo, può essere: > semplice cioè ad una traversa per i vescovi > doppia cioè a due traverse per i cardinali, i patriarchi e gli arcivescovi. ![]() Impostazione classica di un stemma papale ![]() Impostazione classica di uno stemma cardinalizio di un arcivescovo ![]() Impostazione classica di uno stemma arcivescovile ![]() Impostazione classica di uno stemma vescovile ![]() Impostazione classica di uno stemma di un vicario episcopale ![]() Impostazione classica di uno stemma di un parroco ![]() Impostazione classica di uno stemma di un sacerdote Accanto a questi elementi principali ve ne sono altri di uso più limitato, come pure vi sono ulteriori configurazioni specificatamente riservate a cariche meno note, e non mancano un certo numero di eccezioni e deroghe concesse a titolari di cariche legate ad istituzioni specifiche. I disegni di questa scheda sono stati realizzati da Teresa Morettoni e Davide Bolis (per il solo stemma vescovile). . |
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