Case Ragnoli: imprese, emblemi e motti manfrediani

Nell’ambito della rassegna “I Ragnoli e Faenza nel Rinascimento”, si terrà venerdì 21 marzo, alle ore 20.45, presso il Rione Giallo di Faenza, la conferenza “Case Ragnoli: imprese, emblemi e motti manfrediani”, tenuta da Maria Critina Sintoni.

La nota ceramista è infatti nota anche per le sue competenze araldiche che nella circostanza si soffermeranno in particolare su palazzo Ragnoli, uno dei più antichi e meglio conservati di Faenza, dove il celebre casato faentino celebrò il suo potere e il suo legame con i signori locali, i Manfredi.


Scheda biografica
Maria Cristina Sintoni

Sintoni

Maria Cristina Sintoni è Maestro d’Arte diplomata all’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica Gaetano Ballardini di Faenza, dove ha frequentato anche il PAM (Perfezionamento Arte della Maiolica); contemporaneamente ai corsi scolatici, ha fatto pratica nel laboratorio di un ceramista faentino e a luglio 1984 ha aperto il proprio laboratorio ceramista, iniziando una produzione autonoma che si è sviluppata partendo dalle tecniche tradizionali delle maioliche di Faenza note in tutto il mondo per la loro bellezza e qualità.

Proprio nel mondo della ceramica ha trasferito il suo interesse per l’araldica e la genealogia, che l’hanno portata a divenire sin dal 2003 socia dell’Istituto Araldico Genealogico Italiano (IAGI), di cui attualmente è Socio Ordinario. Per il medesimo istituto è Moderatore del forum “I nostri avi”, nella sezione di Araldica.

Negli anni numerose sono state le committenze pubbliche e private per la realizzazione di manufatti araldici in porcellana, realizzazioni che non di rado sono state accompagnate da studi e ricerche d’archivio, come per gli incarichi ricevuti relativamente alle pratiche di concessione di nuovi stemmi per enti locali.

Numerose le partecipazioni a convegni e congressi, anche internazionali, su tematiche araldiche, che hanno spesso dato luogo a pubblicazioni di notevole rilevanza, come – fra gli altri – nel caso del volume Araldica e Genealogia a Fossano (1236 -2016); va poi ricordato il suo contributo al Dizionario Araldico IAGI di Carlo Tibaldeschi (2020), per il quale ha realizzato i circa 600 disegni che ne corredano il testo.
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