Il nuovo stemma di monsignor Bernardino Giordano
Il 19 dicembre 2024 il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale delle Diocesi di Grosseto e di Pitigliano-Sovana-Orbetello, unite in persona Episcopi, presentata da S.E. Mons. Gianni Roncari, O.F.M. Cap. Il Santo Padre ha nominato Vescovo delle medesime Diocesi, unite nuovamente in persona Episcopi, il Rev.do Bernardino Giordano, della Diocesi di Saluzzo, sacerdote fidei donum presso la Prelatura territoriale di Loreto, Vicario Generale della Delegazione Pontificia per il Santuario.
S.E. Mons. Bernardino Giordano è nato il 23 marzo 1970 a Torino, nell’omonima Arcidiocesi Metropolitana. Ha conseguito la Laurea in Economia presso l’Università degli Studi di Torino. Entrato nel Seminario Diocesano di Saluzzo, è stato ordinato sacerdote per la medesima Diocesi il 15 dicembre 2001.
Ha ricoperto i seguenti incarichi e svolto ulteriori studi: Dottorato in Teologia Morale presso la Pontificia Accademia Alfonsiana di Roma, nonché Docente dello Studio Teologico Interdiocesano e presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Fossano; Vicario Parrocchiale presso la Chiesa Cattedrale di Saluzzo; Difensore del Vincolo e Promotore di Giustizia del Tribunale Diocesano; Cancelliere Vescovile (2008-2011); Direttore del Centro Diocesano Vocazioni e Responsabile dell’Ufficio Diocesano di Pastorale della Famiglia (2008); Assistente del Direttore dell’Ufficio Nazionale Pastorale Familiare della Conferenza Episcopale Italiana (2011); Collaboratore presso la Segreteria Generale della Conferenza Episcopale Italiana (2013-2014); Presidente e Membro del Consiglio di Amministrazione dell’Opera per il Ministero Pastorale “G.G. Ancina” di Saluzzo e Vicario Parrocchiale a Castello e San Chiaffredo di Busca (2014); Parroco della Parrocchia Santi Martino e Bernardo a Saluzzo (2015). Dal 2018 è sacerdote fidei donum presso la Prelatura territoriale di Loreto e, dal 2019, Vicario Generale della Delegazione Pontificia, Membro del Consiglio di Amministrazione e Responsabile della Pastorale Familiare del Santuario.
Mons. Giordano ha ricevuto l’ordinazione episcopale sabato 1 marzo 2025 nella cattedrale Maria Assunta di Saluzzo, e farà il proprio ingresso nella diocesi di Grosseto domenica 30 marzo 2025.
Ad accompagnarlo nel suo ministero uno stemma ideato per lui da Renato Poletti e disegnato da Gianluigi Di Lorenzo.
Il nuovo emblema è già stato ufficializzato ed accompagnato dalla seguente presentazione: Secondo la tradizione araldica ecclesiastica, lo stemma di un Vescovo è tradizionalmente composto da:
-uno scudo, che può avere varie forme (sempre riconducibile a fattezze di scudo araldico) e contiene dei simbolismi tratti da idealità personali, da particolari devozioni o da tradizioni familiari, oppure da riferimenti al proprio nome, all’ambiente di vita, o ad altro;
-una croce astile in oro, posta in palo, ovvero verticalmente dietro lo scudo;
-un cappello prelatizio (galero), con cordoni a dodici fiocchi, pendenti, sei per ciascun lato (ordinati, dall’alto in basso, in 1.2.3), il tutto di colore verde;
-un cartiglio inferiore recante il motto scritto abitualmente in nero.
Nel nostro caso si è scelto uno scudo di foggia gotica frequentemente usato nell’araldica ecclesiastica e una croce “trifogliata” in oro, con cinque gemme rosse a simboleggiare le Cinque Piaghe di Cristo.
Descrizione araldica (blasonatura) dello scudo del Vescovo Giordano
“D’azzurro, alla banda d’oro, caricata di tre fiamme di rosso, accompagnata da un sole radiante del secondo, caricato del trigramma IHS del terzo in alto e da due fedi nuziali intrecciate del secondo in basso”
Il motto:
CHRISTUS VIVIT
(Lc 24,5)
Per il proprio motto episcopale, Mons. Bernardino si è ispirato al Vangelo di Luca laddove si narra dei due angeli che ai lati del sepolcro apostrofano le donne dicendo:” Perché cercate tra i morti colui che è vivo?”
Interpretazione
Lo stemma del Vescovo Giordano è “agalmonico” (o “parlante”) in quanto reca al proprio interno un simbolo che richiama il nome: infatti, il sole eucaristico che campeggia nella parte alta dello stemma è anche conosciuto come il “compendio bernardiniano” in quanto San Bernardino da Siena, santo patrono del Vescovo Giordano, ideò questo simbolo, emblema della centralità dell’eucarestia, spesso rappresentato su sostegni di legno, e lo recava con sé durante le predicazioni.
Al centro dello stemma appare una banda d’oro che identifica la Grazia che scende dal cielo su di noi recando il dono dello Spirito Santo, qui rappresentato dalle tre fiamme. È solo nello Spirito che si coglie l’identità della Chiesa e del senso dei diversi Ministeri: Vescovo, Sacerdoti, Diaconi, Sposi, Consacrati e di tutti i battezzati.
Nello Spirito è possibile cogliere l’identità del Vescovo, quale segno di Cristo vivo. “Cristo è vivo e ci vuole vivi”, della Sua stessa vita divina a noi partecipata nel Battesimo attraverso la Fede, la Speranza e la Carità. In Cristo, Pastore e Vescovo delle anime vostre (1 Pt 2,25), comprendiamo il nostro essere Chiesa generata dall’Eucaristia.
Nello Spirito del Risorto si coglie la missione del Vescovo, a servizio dell’annuncio e della comunione nella Chiesa locale.
Sono i due Sacramenti citati nei loro simboli a dirne l’ampiezza di questa missione: l’Ordine (qui evocato con il simbolo dell’Eucaristia) e il Matrimonio (simboleggiato dalle fedi nuziali), Sacramenti tra loro intimamente connessi. Essi, come recita il ccc 1534 “sono ordinati alla salvezza altrui. Se contribuiscono anche alla salvezza personale, questo avviene attraverso il servizio degli altri.
Essi conferiscono una missione particolare nella Chiesa e servono all’edificazione del popolo di Dio.
È un servizio unitario per far crescere in tutti la coscienza e la gioia di appartenere e vivere come popolo sacerdotale profetico e regale.
Scheda di approfondimento L’araldica ecclesiastica L’araldica ecclesiastica è una specifica branca dell’araldica che si occupa degli stemmi appartenenti a persone o istituzioni del mondo ecclesiale, stemmi caratterizzati da ornamentazioni esterne sostanzialmente costanti e che esprimono un preciso codice giuridico, in grado di rendere immediatamente identificabile grado e funzione del titolare. Limitatamente all’araldica della Chiesa Cattolica, gli elementi essenziali di tale codice sono: La tiara o triregno è l’ornamento araldico ad uso esclusivo del Papa, che sormonta il relativo stemma, ed è costituita da un copricapo a forma di cupola che sorregge tre corone sovrapposte. Benedetto XVI e Francesco hanno sostituito la tiara con una mitra caricata di tre fasce d’oro che richiamano le originarie tre corone. Il galero, ovvero il cappello ecclesiastico è un cappello da pellegrino con la tesa molto lunga e due cordoni laterali che terminano con una serie di fiocchi o più propriamente nappe. Posto sulla sommità ornamento dello scudo il galero consente l’immediato riconoscimento del grado del titolare dello stemma grazie al colore e al numero delle nappe o fiocchi. Il colore del galero (di norma il medesimo delle nappe) indica: > rosso per i cardinali; > verde per gli arcivescovi, i vescovi e i patriarchi; > paonazzo per i monsignori; > nero per i presbiteri. Il numero di nappe per lato indica: > 15 nappe rosse per i cardinali; > 15 nappe verdi per patriarchi e primati; > 10 nappe verdi arcivescovi; > 6 nappe verdi vescovi e abati mitrati; > 6 nappe paonazze cappellano di Sua Santità; > 6 nappe nere vicario generale, vicario episcopale, abate; > 3 nappe parroco; > 1 nappa presbitero. Le Chiavi sono raffigurate incrociate, una d’oro a destra e un’altra d’argento a sinistra, con le impugnature rivolte verso il basso. Si pongono dietro o sopra lo scudo papale. La croce posta in palo dietro lo scudo, può essere: > semplice cioè ad una traversa per i vescovi > doppia cioè a due traverse per i cardinali, i patriarchi e gli arcivescovi. ![]() Impostazione classica di un stemma papale ![]() Impostazione classica di uno stemma cardinalizio di un arcivescovo ![]() Impostazione classica di uno stemma arcivescovile ![]() Impostazione classica di uno stemma vescovile ![]() Impostazione classica di uno stemma di un vicario episcopale ![]() Impostazione classica di uno stemma di un parroco ![]() Impostazione classica di uno stemma di un sacerdote Accanto a questi elementi principali ve ne sono altri di uso più limitato, come pure vi sono ulteriori configurazioni specificatamente riservate a cariche meno note, e non mancano un certo numero di eccezioni e deroghe concesse a titolari di cariche legate ad istituzioni specifiche. I disegni di questa scheda sono stati realizzati da Teresa Morettoni e Davide Bolis (per il solo stemma vescovile). . |
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