Araldica Civica Perugina

A fine 2024 la casa editrice Francesco Tuzzuolo Editore, ha presentato “Araldica civica perugina – Un itinerario tra le “pietre parlanti” delle vie di Perugia“.

Autore del saggio il docente in congedo Sandro Tiberini, che così scrive presentando il suo lavoro: “Gli stemmi araldici scolpiti sulle facciate delle antiche case perugine vengono qui interpretati come una manifestazione
della resistenza opposta dalle classi medie dell’artigianato, della mercanzia e delle professioni liberali all’attacco concentrico che, nel corso del ‘400 il potere pontificio e l’aristocrazia, Baglioni in testa, mossero contro quello che rimaneva delle istituzioni del comune, espressione del “popolo delle Arti”.

Di fronte alla protervia di tali nemici, la reazione della società civile, ancora viva e vitale a Perugia tra XV e XVI secolo, fu quella dell’ottimismo della volontà: essa si espresse non solo in un rinnovato impegno nel mantenere operante ed ampliare la rete delle attività produttive e creditizie, ma anche nell’appropriarsi della simbologia di cui volentieri
l’aristocrazia si fregiava (lo stemma appunto) per riaffermare provocatoriamente in tal modo il ruolo eminente della comunità dei cives, promotori e protagonisti della grandezza della città.

E tuttavia dopo la “Guerra del Sale” del 1540, che segnò la fine delle libertà perugine, il processo di dissoluzione di quel “ceto mezzano” che su tali libertà si era fondato, subì un definitivo tracollo. In conseguenza di ciò l’anonimato divenne la regola universalmente seguita: niente più dunque stemmi sugli architravi delle porte, esibiti a testimoniare l’orgoglio della propria identità, ma un semplice e disadorno ingresso come si addiceva a fedeli sudditi, devotamente sottomessi all’oligarchia aristocratica e clericale. E in effetti, dalla seconda metà del ‘500 in poi, non si hanno quasi più testimonianze di quella “araldica civica” che è oggetto del presente libro“.

“Araldica civica perugina – Un itinerario tra le “pietre parlanti” delle vie di Perugia“, a cura di Sandro Tiberini, Francesco Tuzzuolo Editore, 2024, cm. 17 x 24, pp 182, codice ISBN 971281890152, 20,00€

Scheda biografica Sandro Tiberini Sandro Tiberini, già docente di filosofia e storia nei licei, ha conseguito nel 1991 il dottorato di ricerca in storia urbana e rurale con una tesi sulle origini e le dinamiche evolutive del fenomeno signorile nell’Umbria settentrionale nei secoli XI-XIII. Da allora continua ad approfondire tale tematica, anche rivolgendosi ad altri ambiti territoriali ed alle vicende della signoria rurale in epoca successiva: ha infatti collaborato tra il 2017 e il 2021 alle attività del PRIN 2015 vertenti sulla signoria rurale nel XIV-XV secolo, producendo vari contributi pubblicati negli atti. Nel contempo ha orientato la sua attenzione ai ceti dirigenti in generale, osservandoli sotto peculiari sfaccettature, come il linguaggio dell’araldica, le torri urbane, l’elaborazione e la trasmissione della memoria familiare. Si è pure occupato della vita economica e istituzionale delle comunità rurali, interessandosi in particolare all’utilizzo dei beni comunitativi, alla normativa statutaria e al loro rapporto con le città dominanti. Attualmente è inserito in un gruppo di lavoro a livello nazionale, coordinato dal prof. Sandro Carocci e che indaga sui milites del comitato come figure intermedie tra il mondo signorile, la società del contado e il comune cittadino. .

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