Il nuovo stemma di monsignor Raimo
Lo scorso 30 aprile il Santo Padre papa Francesco, ha nominato vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi Metropolitana di Salerno-Campagna-Acerno il rev.do mons. Alfonso Raimo, finora vicario generale, assegnandogli la sede titolare di Termini Imerese.
S.E. mons. Alfonso Raimo è nato il 2 luglio 1959 a Calabritto, in provincia di Avellino, nell’attuale Arcidiocesi di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia. Ha conseguito il baccalaureato in teologia presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale – Sez. S. Luigi e successivamente la Licenza in Teologia della Missione presso la Pontificia Università Urbaniana di Roma.
È stato ordinato sacerdote il 18 marzo 1990.
Ha ricoperto i seguenti incarichi: vicario parrocchiale dei S.S. Martino e Quirico in Fisciano (1990-1998); parroco dei S.S. Martino e Quirico, Fisciano (1998-2011); incaricato regionale della pastorale missionaria della Conferenza Episcopale Campana (2001-2012); dal 2007, docente di teologia della missione presso l’Istituto Teologico Salernitano e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Salerno; parroco di S. Maria del Carmine e S. Eustachio in S. Francesco, Eboli (2011-2015); cappellano della Casa di reclusione ICATT di Eboli (2011-2019); segretario nazionale della PUM e della POSPA delle Pontificie Opere Missionarie (2012-2015); dal 2015, parroco di S. Bartolomeo Apostolo, Eboli; vice direttore dell’Ufficio Missionario Diocesano (2016-2020); dal 2020, vicario generale e membro del Consiglio per gli Affari Economici del Museo Diocesano; dal 2021, membro del Collegio dei Consultori e del Consiglio Pastorale diocesano.
E’ stato vescovo il 1 giugno 2024 S.E.R. mons. Andrea Bellandi, arcivescovo metropolita di Salerno-Campagna-Acerno.
Il nuovo presule nell’occasione ha adottato un nuovo emblema, realizzato appositamente dall’araldista Giuseppe Quattrociocchi, e che così è stato presentato:
Lo stemma araldico (sic) di Mons. Raimo è suddiviso in due parti: nella parte sinistra, in campo azzurro, vengono richiamate le sue origini con la presenza dei tre monti che indicano le verdeggianti alture su cui sono stati edificati i tre Santuari mariani, rappresentati dalle tre stelle, (Maria SS.ma della Neve, S. Maria del Fiume e S. Maria di Grienzi), testimonianza di una plurisecolare devozione a Maria. Ai piedi di quelle montagne inizia la sua corsa un fiume, il Sele, che prima di perdersi nel mare, dà vita ad un’ampia e fertile pianura; lungo il corso di quel fiume si dispiega la vita e prende forma la vocazione del Vescovo Alfonso.
Nella parte destra in campo d’oro vi è l’àncora, simbolo della Speranza, secondo l’espressione paolina di Rm 5, 5 Spes autem non confundit, presente nel cartiglio che contiene il motto episcopale.
L’autore della Lettera agli Ebrei, paragona la Speranza a un’àncora perché il suo fondamento è ciò che di più fedele e sicuro possa esserci: l’amore che Dio stesso ha riversato nei nostri cuori.
La Speranza è la più umile di tutte le virtù perché, come l’àncora, agisce quando è celata agli occhi degli uomini. È così umile come virtù che “soltanto i poveri possono averla”. Bisogna sentirsi poveri per poter sperare. Nell’elogio che fa della Speranza, Charles Pèguy afferma che Dio di nulla si meraviglia se non della Speranza degli uomini, perché la fede non vede che quello che è. E lei vede quello che sarà. La Carità non ama che quello che è. E lei ama quello che sarà. Dio ci ha fatto Speranza.
Nella parte inferiore dello stemma, è rappresentato il golfo di Salerno, porzione di quel vasto bacino, che è il Mediterraneo, sul quale si concentrano e nel quale spesso si inabissano, le speranze di tanti fratelli e sorelle in cerca di una vita migliore.
Scheda di approfondimento L’araldica ecclesiastica L’araldica ecclesiastica è una specifica branca dell’araldica che si occupa degli stemmi appartenenti a persone o istituzioni del mondo ecclesiale, stemmi caratterizzati da ornamentazioni esterne sostanzialmente costanti e che esprimono un preciso codice giuridico, in grado di rendere immediatamente identificabile grado e funzione del titolare. Limitatamente all’araldica della Chiesa Cattolica, gli elementi essenziali di tale codice sono: La tiara o triregno è l’ornamento araldico ad uso esclusivo del Papa, che sormonta il relativo stemma, ed è costituita da un copricapo a forma di cupola che sorregge tre corone sovrapposte. Benedetto XVI e Francesco hanno sostituito la tiara con una mitra caricata di tre fasce d’oro che richiamano le originarie tre corone. Il galero, ovvero il cappello ecclesiastico è un cappello da pellegrino con la tesa molto lunga e due cordoni laterali che terminano con una serie di fiocchi o più propriamente nappe. Posto sulla sommità ornamento dello scudo il galero consente l’immediato riconoscimento del grado del titolare dello stemma grazie al colore e al numero delle nappe o fiocchi. Il colore del galero (di norma il medesimo delle nappe) indica: > rosso per i cardinali; > verde per gli arcivescovi, i vescovi e i patriarchi; > paonazzo per i monsignori; > nero per i presbiteri. Il numero di nappe per lato indica: > 15 nappe rosse per i cardinali; > 15 nappe verdi per patriarchi e primati; > 10 nappe verdi arcivescovi; > 6 nappe verdi vescovi e abati mitrati; > 6 nappe paonazze cappellano di Sua Santità; > 6 nappe nere vicario generale, vicario episcopale, abate; > 3 nappe parroco; > 1 nappa presbitero. Le Chiavi sono raffigurate incrociate, una d’oro a destra e un’altra d’argento a sinistra, con le impugnature rivolte verso il basso. Si pongono dietro o sopra lo scudo papale. La croce posta in palo dietro lo scudo, può essere: > semplice cioè ad una traversa per i vescovi > doppia cioè a due traverse per i cardinali, i patriarchi e gli arcivescovi. Impostazione classica di un stemma papale Impostazione classica di uno stemma cardinalizio di un arcivescovo Impostazione classica di uno stemma arcivescovile Impostazione classica di uno stemma vescovile Impostazione classica di uno stemma di un vicario episcopale Impostazione classica di uno stemma di un parroco Impostazione classica di uno stemma di un sacerdote Accanto a questi elementi principali ve ne sono altri di uso più limitato, come pure vi sono ulteriori configurazioni specificatamente riservate a cariche meno note, e non mancano un certo numero di eccezioni e deroghe concesse a titolari di cariche legate ad istituzioni specifiche. I disegni di questa scheda sono stati realizzati da Teresa Morettoni e Davide Bolis (per il solo stemma vescovile). . |
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