Politica, araldica, disinformazione

Da un paio di giorni le testate giornalistiche di tutto il mondo stanno rilanciando con notevole evidenza (spesso anche sulle prime pagine dei giornali cartacei e/o on line) la notizia del recente cambiamento dello stemma del Regno di Danimarca, che nella nuova configurazione dà maggiore rilievo alle due nazioni insulari che unitamente alla Danimarca continentale costituiscono appunto il Regno di Danimarca, ovvero le Isole Fær Øer e la Groenlandia.

POLITICA E ARALDICA

Come non di rado accade per gli stemmi nazionali oppure di case regnanti, ma anche ex regnanti (si tratta di una pratica invalsa da molti secoli, e tutt’ora in auge), lo stemma danese è il frutto dell’unione di più emblemi araldici; in questi casi l’arme risultante ha infatti il fine di pubblicizzare i territori che ricadono sotto la giurisdizione del titolare dell’insegna araldica, o su cui si rivendicano dei diritti.

COSA E’ CAMBIATO

Nel caso specifico lo stemma danese raggruppa gli emblemi delle nazioni che fanno parte del regno, e li “sottomette” allo stemma della casa reale, che campeggia al centro, sovrastandoli tutti.

Ebbene a mutare parzialmente, ma comunque in maniera importante, è stata proprio la configurazione data agli emblemi dei territori che compongono lo stemma.

Nella versione in uso dal 1972 al 2024 lo stemma di base era composto da quattro insegne, separate dai bracci di una croce d’argento bordata (meglio orlata) di rosso, dove il primo quarto (in alto a sinistra per l’osservatore) accoglieva lo stemma della Danimarca (un campo d’oro seminato di nove cuori rossi e caricato di tre leoni passanti d’azzurro, coronati, armati d’oro e lampassati di rosso); il secondo quarto (in alto a destra per l’osservatore) accoglieva invece lo stemma dello Schleswig – un’antica provincia danese ora divisa fra Danimarca e Germania – (un campo d’oro caricato di due leoni passanti d’azzurro, coronati ed armati d’oro, lampassati di rosso); il terzo quarto (in basso a sinistra per il nostro osservatore) veniva invece ospitato un originale troncato semipartito nel quale i tre campi erano tutti d’azzurro, ed ospitavano rispettivamente a loro volta tre corone d’oro (che rappresentano la cessata Unione di Kalmar), un ariete d’argento cornato ed unghiato d’oro (che rappresentava le Isole Fær Øer), un orso polare al naturale (che rappresentava la Groenlandia); infine nel quarto ed ultimo quarto trovavo nuovamente posto lo stemma della Danimarca. Sul tutto, lo scudo con lo stemma della casa reale danese dato da un campo d’oro caricato da due fasce di rosso.

Le nuova versione entrata in uso nel 2025, ha visto spostare lo stemma dello Schleswig, dal secondo al quarto quarto (con quindi l’eliminazione del secondo ridondante stemma della Danimarca), l’eliminazione delle corone dell’Unione di Kalmar (ormai cessata), e l’assegnazione di un campo intero rispettivamente alle Isole Fær Øer (il secondo campo), e alla Groenlandia (il terzo campo), con ariete e orso polare. Più marginale, ma comunque degna di nota la modifica della croce, ora resa patente, con l’abbandono dell’orlatura rossa, in favore di una croce rossa ripiena d’argento, come in uso prima del 1972.

confronto
Foto Kongehuset: Confronto visivo tra lo stemma del Regno di Danimarca in uso sino al 2024 (a sinistra) e quello in uso dal 2025 (a destra)

POLITICA E ATTUALITA’

La nuova versione dello stemma del Regno di Danimarca, chiaramente enfatizza l’apporto dato al regno stesso dalle due nazioni insulari che concorrono alla sua attuale configurazione.

Un po’ tutti i commentatori hanno letto in questo cambiamento la volontà da parte della corona danese, di smorzare le spinte indipendentiste delle Isole Fær Øer e della Groenlandia, sempre più marcate, e che ricordano quanto già accaduto con l’Islanda, che pure face parte del Regno di Danimarca, ma che da esso si è staccato raggiungendo una completa indipendenza nel 1944 (sebbene a giocare un ruolo determinante nella vicenda sia stata la particolare epoca storica in cui si svolse, ovvero durante la seconda guerra mondiale).

DISINFORMAZIONE

Molti osservatori però hanno voluto leggere in questo significativo cambiamento, la volontà del re di Danimarca, di rispondere anche – se non prioritariamente – alle pretese del neorieletto presidente statunitense Donald Trump sulla Groenlandia.

Effettivamente Trump già nel 2019 aveva manifestato l’interesse del suo governo verso l’isola, ma a seguito della fine del suo primo mandato presidenziale, della questione non si era più parlato.

Nei giorni scorsi però, alla vigilia del suo ritorno alla Casa Bianca, il magnate americano ha rispolverato la questione, suscitando un certo clamore nell’opinione pubblica mondiale, ed Occidentale in particolare.

Della vicenda dunque hanno parlato ad esempio USA Today, The New York Times (entrambi statunitensi), The Guardian (Regno Unito), e – venendo a noi – Corriere della Sera, La Repubblica, Il Sole 24Ore, il Post, il Fatto Quotidiano, ANSA, …

Peccato che le parole di Trump risalgano ad un suo post su Truth Social del 22 dicembre 2024, mentre il decreto reale di modifica dello stemma del Regno di Danimarca risalga al 20 dicembre 2024, due giorni prima che Trump tornasse a sollevare la questione …

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Danimarca
Lo stemma adottato dal Regno di Danimarca dal 02 gennaio 2025: Inquartato: nel 1° d’oro, seminato di nove cuori, di rosso, e caricato di tre leoni passanti, d’azzurro, coronati e armati d’oro, e lampassati di rosso; nel 2° d’azzurro, a un ariete d’argento, cornato ed unghiato d’oro; nel 3° d’azzurro, all’orso polare al naturale; nel 4° d’oro, ai due leoni passanti d’azzurro, coronati ed armati d’oro, lampassati di rosso; sulla partizione una croce patente di rosso, ripiena d’argento; sul tutto d’oro a due fasce di rosso” (blasonatura Centro Studi Araldici)
8 Gennaio 2025
Raffaele Coppola

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