Rivoluzione per l’Ordine del Drago in Italia
Rivoluzione in seno alla delegazione italiana dell’Ordine del Drago, che rinnova completamente assetto e rappresentanti in Italia, consolidando il proprio rapporto di collaborazione con Aristocrazia Europea.
A dare notizia delle nuove nomine la principessa Silvia Andronic Cantacuzino, con un’apposita “lettera di disposizioni”, di cui di seguito riportiamo il testo integrale:
LETTERA DI DISPOSIZIONI DELLA PRINCIPESSA SILVIA ANDRONIC CANTACUZINO Concordi i principi Vlad e Alina Cantacuzene, Pieter Cantacuzino e il consiglio di casa Cantacuzene – Cantacuzino (despoti di Morea, principi di Bisanzio, gospodari di Valacchia, voivodi di Moldavia e pazniki di Transilvania), da loro nominata, come uso romano orientale e moldavo, portavoce, con relativo riconoscimento di titolo principesco e trattamento di imperiale altezza, con la benedizione di nostra Eccellenza Reverendo Cappellano Padre Andrej (di Chiesa Ortodossa Romena), vogliamo innanzitutto ringraziare di cuore gli alti fratelli principi imperiali bizantini, il Porfirogenito Primate Giovanni XIII Paleologo, Ezra Leopardi e Roberto Focas di Unione Bizantina, per avere onorato nostra storica confraterna del Drago e della croce fiammante, con loro alta simbolica protezione temporale aggiuntiva. E ringraziamo anche nostro compatriota e fratello sacerdote ortodosso il delegato priore dimissionario, Padre Claudiu Ioan Cocan, per suo lodevole lavoro svolto, e augurandogli ogni bene, gli confermiamo il titolo nobiliare onorifico ereditario di conte. Noi vogliamo continuare su nostra tradizione di secondo Ordine del Drago, rifondato nel 1660, con la benedizione di Metodio III Santo Patriarca di Costantinopoli, dal nostro antenato principe Costantino Cantacuzino (figlio della principessa Elina Bessarab Draculesti, ultima discendente diretta dei Vlad sovrani di Valacchia), preservando identità rumena moldava russa e primato di Santa Chiesa Ortodossa, pur in ambito di fraterna comunione cristiana ecumenica di primo ordine imperiale originario. A questo fine era stata recentemente ribadita la nostra protezione all’Ordine in una lettera a vice delegato reggente in Italia, Marco Matucci, che, dopo essere stato sospeso, oggi dobbiamo tristemente espellere con infamia per grave insubordinazione e alto tradimento di nostra fratellanza cavalleresca. Nostra casa e nostro ordine sono legalmente registrati in Romania, Moldavia, Russia e Unione Europea e, in Italia la rappresentanza legale è stata affidata all’associazione culturale internazionale Aristocrazia Europea, e precisamente inserita nello statuto (firmato anche da SAI il Principe Ezra Leopardi) e registrato presso competenti autorità italiane. Affidiamo nostra delegazione in Italia, Svizzera, Principato di Monaco e San Marino, al nostro fratello ortodosso primo capitano dottore ANTONIO IMPERATORE (nobile signore di Ficarazzi, barone di Pellizzaro, Garescio e Bulfara) nominandolo nostro rappresentante imperiale e delegato, concedendogli il titolo onorifico personale di Sevast con il relativo trattamento di Eccellenza; alla nostra sorella ortodossa nobile dottoressa CRISTINA VITTORIA EGGER BERTOTTI TATALOV (in autorevole rappresentanza della Casa Reale Karadjeordjevic di Serbia e Jugoslavia), nominandola vice delegata, concedendole il titolo onorifico personale di Gran Dama del Drago e Stolnica di nostra Casa; e alla nostra sorella compatriota ortododossa baronessa GABRIELLA MARINESCU di SANTANGELO, nominandola vice delegata, concedendole il titolo onorifico personale di Stolnica di nostra Casa. Gli stessi amati nobili fratelli e sorelle in Cristo, provvederanno alla formazione di nuova gerarchia delegatizia e alla selezione di nuove dame e cavalieri, sempre in accordo con i nostri illustri dignitari fratelli ortodossi, conte Andrei Vasilyev e contessa Lali Panchulidzev, e con SE il Sevast barone Roberto Jonghi Lavarini freiherr von Urnavas, fedele bravo consigliere di nostra Casa dal 2008 (nominato dal mio zio principe vescovo Peter Ambrogio), al quale la famiglia Cantacuzene – Cantacuzino, per i suoi alti meriti, ha deciso di concedere il titolo nobiliare onorifico ereditario di Boiaro di Valacchia e Moldavia, nostri antichi principati. Nessuno oltre ai sopracitati è autorizzato a parlare per conto di nostro ordine, tantomeno a utilizzarne nome, simboli e insegne. Diffidiamo chiunque a utilizzare i riservati archivi del nostro ordine per qualsivoglia altro scopo e nominiamo a tal fine nostro difensore legale il conte avvocato CESARE VERNARECCI di FOSSOMBRONE dei principi Anjou della Verna, nominandolo Cavaliere dell’Ordine del Drago. Alla presente lettera di disposizioni urgenti e generali, seguiranno i singoli provvedimenti correttamente emanati e protocollati. Giovedi 12 dicembre 2024 SAI la Principessa Silvia Andronic Cantacuzino (Andronikov Cantacuzene) . |
Scheda di approfondimento Ordine del Drago L’Ordine del Drago (o del Dragone) fu un ordine militare del Sacro Romano Impero Germanico, istituito dall’imperatore Sigismondo nel 1387 (seconda altri nel 1408). Comunque, nel 1433, in occasione dell’incoronazione di Sigismondo ad imperatore, lo statuto dei “Draghi” venne approvato da Papa Eugenio IV. Formalmente l’Ordine fu istituito per combattere l’eresia hussita e contrastare l’espansionismo turco nei balcani, ma in realtà – come altri ordini similari – scopo non dichiarato dell’istituzione fu quello di coalizzare attorno al sovrano “straniero” la nobiltà locale, nel caso specifico la nobiltà ungherese, che a lungo aveva contrastato proprio l’imperatore tedesco Sigismondo, tant’è che l’Ordine non sopravvisse molto al suo fondatore (avvenuta nel 1437), e si ritiene estinto già attorno alla metà del 1400. L’odierno Ordine del Drago rivendica una derivazione diretta dall’ordine quattrocentesco, attraverso cavalieri dell’Ordine stesso, che dopo la sua estinzione avrebbero proseguito tale esperienza sino a plasmare l’ordine contemporaneo. . |
Scheda di approfondimento Gli ordini cavallereschi in Italia Il conferimento e l’uso di titoli e decorazioni cavalleresche in Italia è disciplinato dagli articoli 7 e 8 della legge n. 178 del 3 marzo 1951, i quali in sintesi stabiliscono che in Italia sono LIBERAMENTE UTILIZZABILI i titoli e le decorazioni: 1) degli ordini cavallereschi nazionali (Ordine Militare d’Italia, Ordine della “Stella d’Italia”, Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”, Ordine Cavalleresco “Al Merito del lavoro”, Ordine di Vittorio Veneto) 2) degli ordini cavallereschi della Santa Sede (Ordine dello Speron d’Oro, Ordine Piano, Ordine di San Gregorio Magno e Ordine di San Silvestro Papa), e dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro 3) del Sovrano Militare Ordine di Malta Sono invece SOGGETTE AD AUTORIZZAZIONE da parte del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro per gli affari esteri, le decorazioni ed i titoli degli “Ordini non nazionali o di Stati esteri”. Circa l’interpretazioni di quali possano essere considerati “ordini non nazionali“, molto si è discusso, e la dottrina attuale ha portato ad identificarli negli ordini cavallereschi dinastici. Un elenco degli Ordini non nazionali o di Stati esteri le cui decorazioni almeno in alcuni casi siano state sino ad oggi autorizzate, è stato stilato dall’Ministero dell’Interno. Gli articoli di legge anzidetti vietano il conferimento di onorificenze, decorazioni e distinzioni cavalleresche, con qualsiasi forma e denominazione, da parte di enti, associazioni o privati, e specificano che le relative sanzioni sono applicabili anche quando tali conferimenti siano avvenuti all’estero. Doverosamente va evidenziato come vi siano anche ordini cavallereschi del tutto legittimi, le cui decorazioni però lo stato italiano non ha ancora avuto occasione di autorizzare, oppure vi siano ordini cavallereschi di cui le decorazioni in Italia non vengono autorizzate, per ragioni di opportunità politica (come l’Ordine supremo della Santissima Annunziata, o l’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro). Assume dunque particolare rilevanza l’elenco degli ordini cavallereschi valutati legittimi dall’ICOC (Commissione Internazionale permanente per lo studio degli Ordini Cavallereschi – International Commission for Orders of Chivalry), istituzione internazionale privata, che ha redatto un apposito Registro. . |
Disambigua PREDICATI TITOLI NOBILIARI, CAVALLERESCHI ED ACCADEMICI Per precisa scelta editoriale il Notiziario Araldico cerca di dare conto di tutti gli eventi e le iniziative di rilevanza araldica, nobiliare, cavalleresca, genealogica, vessillologia, faleristica, o comunque attinenti le discipline documentarie della storia, cercando di evitare atteggiamenti censori. Tale scelta, unita alle tempistiche proprie di un quotidiano quale è il Notiziario Araldico, ed all’impossibilità di una verifica puntuale di tutti i trattamenti e le titolature accademiche, nobiliari e cavalleresche, contenute nei comunicati, nelle note informative, nei programmi degli eventi, nei documenti diffusi e/o comunque ripresi, può purtroppo implicare la pubblicazione di titoli contesi, contestati, non universalmente accettati, inesatti, o peggio ancora frutto di falsificazioni antiche o recenti. Si evidenzia dunque che i trattamenti, i predicati, i titoli cavallereschi, i titoli accademici, i titoli nobiliari, pubblicati, lo sono senza attribuire loro alcun valore, e senza poter entrare nel merito. Giova infine ricordare in questa sede che per disposizione costituzionale, in Italia i titoli nobiliari, sono privi di qualunque valore giuridico. . |
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