Un convivio che guarda al futuro
Come da programma domenica 10 novembre si è svolto presso il Museo Storico della Cavalleria di Pinerolo, il XL Convivio della Società Italiana di Studi Araldici.
Appuntamento tradizionale quello della SISA, ampiamente il più longevo in Italia, ed uno dei più longevi al mondo, per il settore degli studi documentari della storia, e segnatamente per l’ambito araldico.
Quaranta edizioni per un convegno scientifico, non sono poche, e forse anche per questo, l’edizione 2024 ha posto l’accento anche sul futuro, cercando di immaginare – se non proprio indicare -, un’evoluzione per questa felice esperienza.
Da qui l’inedita stretta collaborazione con altri due importanti enti del panorama culturale-araldico-aristocratico italiano, quali il Collegio Araldico e Vivant, che per la prima volta figurano fra gli enti co-patrocinanti l’evento.
Ma non solo, infatti il presidente della SISA, professor Ottavio Bevilacqua, ha anche posto sul tappeto l’ipotesi di un prossimo convivio non più – o non solo – di studi scientifici, ma anche di confronto sull’attualità della disciplina.
In attesa di conoscere quali potranno essere gli sviluppi di questi “semi” però, si è tenuto il Convivio 2024, che come sempre ha visto la partecipazione di alcuni dei più stimati studiosi italiani della materia, che hanno sinteticamente presentato i risultati dei loro più recenti studi, destinati ad essere più ampiamente ed esaustivamente illustrati negli “atti” di questo Convivio, la cui pubblicazione è prevista per il 2025.
Nell’ordine quindi sono intervenuti Angelo Scordo con un contributo su “L’armellino, simbolo di purezza, assunto a impresa e quindi a titolo di ordine cavalleresco da re Ferrante I d’Aragona durante i turbini di due congiure dei suoi baroni“.
A seguire è intervenuta Claudia Ghiraldello sulla “Decifrazione degli stemmi e scoperta della committenza nell’inedita impresa pittorica del castello di Villa del Bosco“.
Il terzo intervento è stato di Mario Palazzi su “Il Consiglio Nobile di Bassano: armi e cenni storici“.
Fabrizio Antonielli d’Oulx ha invece presentato le risultanze del lavoro svolto con Giancarlo Melano in “Arma su arma, i cannoni stemmati del Museo Nazionale Storico di Artiglieria di Torino“.
Quindi Gustavo Mola di Nomaglio ha presentato “Un singolare ceto feudale piemontese. Le casate militari di Bene tra Medioevo e l’Età Moderna“.
Il sesto intervento è invece stato di Attilio Offman su “Lo stemma dei principi Jusupov: una trasposizione araldica delle leggendarie origini del casato“.
Infine, a chiudere la rassegna, Ottavio Bevilacqua, con “La verità nel suo centro riconosciuta. La raccolta araldico genealogica del canonico Carlo Carinelli“.
I lavori della mattinata sono quindi stati conclusi da una colazione di lavoro, cui ha fatto seguito la conclusiva visita guidata al Museo Storico della Cavalleria, un’esposizione tanto singolare quanto estesa, con numerosi spunti interdisciplinari, dall’equitazione (ovviamente) all’uniformologia, dall’araldica alla vessillologia, dalla faleristica al costume, senza tralasciare i trasporti.
Scheda di approfondimento Società Italiana di Studi Araldici
La Società Italiana di Studi Araldici (S.I.S.A) è un ente privato che ha per scopo statutario la promozione degli studi storico-araldici e si propone di valorizzare il ruolo dell’araldica nell’ambito delle scienze umane. “Società Italiana di Studi Araldici” è la denominazione adottata nel 1986 dal “Centro Studi Araldici e della Tradizione”. Fondata nel 1982 per trasformazione della preesistente “Accademia Araldica” costituita nel 1977. Oggi la S.I.S.A. rappresenta in Italia una delle realtà più autorevoli in ambito araldico, ad annovera tra i suoi associati molti dei più stimati studiosi della materia. Alla presidenza della S.I.S.A. si sono alternati Riccardo Riccardi di S. Maria di Mongrando, Carlo Gustavo Figarolo di Gropello, Alberico Lo Faso di Serradifalco, e Ottavio Bevilacqua attualmente in carica. Fra le attività costanti e caratterizzanti la SISA si segnalano i convegni annuali denominati “convivi”, di cui dal 1986 se ne pubblicano gli Atti, la pubblicazione del trimestrale digitale “Sul Tutto” e la messa on line degli “Studi”. Sito istituzionale: Società Italiana di Studi Araldici . |
Dati i frequenti equivoci, si precisa che l’ente oggetto dell’articolo è estraneo al Centro Studi Araldici, ente editore di questo giornale. |
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