Tracce di nobiltà, dal Medioevo ai giorni nostri – le immagini
Si è tenuta sabato mattina 26 ottobre, la prima delle due giornate della mostra “Tracce di nobiltà, dal Medioevo ai giorni nostri“, allestita dall’Archivio di Stato di Varese.
A curare l’esposizione la dottoressa Giulia Carcano ed il dottor Giovanni Gatti Grami Sessa, che attraverso la predisposizione di alcune teche hanno esposto degli interessanti documenti conservati presso l’ente varesino.
L’allestimento ha visto organizzare il materiale esposto in otto aree tematiche:
- “Vipereos mores non violabo”: la presenza viscontea nel varesotto
- “Stemma quid faciunt ?”: a che cosa servono le genealogie ?
- “Damine” e “Cavalierini”: il matrimonio dei nobili dalle trattative alla vita coniugale
- Nobiltà di spada e virtù militari
- Nobiltà e vocazione assistenziale
- Ozio e ricchezza dei nobili: due credenze da sfatare
- I nobili e i loro passatempi
- Piccoli nobili crescono
Come si ricava facilmente già dalla semplice lettura dei temi affrontati dalle diverse aree espositive – restando fedeli al titolo adottato per l’esposizione – l’intento è stato quello di cercare di fornire un affresco a tutto tondo della vita della nobiltà locale, sia nelle sue manifestazioni formali ed ufficiali, che nella sua dimensione più intima e privata, ma sempre e solo attraverso i documenti disponibili.
Dunque spazio all’araldica, alla genealogia, agli ordini cavallereschi, ma anche alle attività infantili, al tempo libero, all’attività caritativa.
Un’esposizione certo non particolarmente cospicua in quanto alla quantità di materiale esposto, ma proprio per questo anche non dispersiva nè ridondante, così da raggiungere efficacemente l’obiettivo proposto.
E dopo l’appuntamento di sabato scorso, si replicherà sabato 9 novembre, con alle ore 9.30 la presentazione della mostra a cura di Giovanni Gatti Grami Sessa, e dalle ore 10.00 alle ore 12.30 le visite alla stessa con ingresso libero.
Per maggiori dettagli: Archivio di Stato di Varese via Col di Lana 5, Varese, telefono 0332 312196, mail as-va@cultura.gov.it
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