Solenne Investitura dell’Ordine Costantiniano a Reggio Calabria

Di seguito riportiamo il partecipato e commosso resoconto delle solenni investiture che il ramo francese del Sovrano Militare Ordine Costantiniano ha tenuto tra l’11 ed il 12 ottobre a Reggio Calabria, e che il dottor Pasquale La Gamba ha voluto condividere con la nostra redazione:

Esistono eventi che fanno la storia.

La storia di chi vive una città, la storia di chi frequenta una comunità o una organizzazione, la storia di chi legato alla tradizione ed alla fede porterà nel proprio cuore, come di chi ha quanto ha vissuto la Solenne Investitura della nostra Delegazione nella splendida e ospitale città metropolitana di Reggio Calabria.

In questi anni, la Delegazione Calabria passando dalle nobili e antiche città di Gerace, Tropea, Cosenza e per ultima Reggio Calabria, ci ha abituato ad una crescita non solo organizzativa ma anche emotiva.

Non esistono Solenni Investiture migliori o peggiori, ognuna va ricordata in quel contesto storico, in quel frangente di tempo di crescita della nostra Delegazione. 

Ogni Solenne Investitura racconta un capitolo del libro della storia della Delegazione Calabria, un libro oramai divenuto importante, che cresce giorno dopo giorno, che racconta la più ‘semplice’ donazione nel più piccolo comune della nostra regione sino ai momenti importanti e più celebrative come lo è l’antico Rito dell’Investitura.

Ritrovare vecchi confratelli mai stanchi di prestare la propria opera a favore dei più bisognosi, salutare i confratelli giunti da Delegazioni lontane, conoscere nuovi confratelli ricchi di energia per dare nuovo impulso alle attività benefiche dell’Ordine, questi sono solo alcuni aspetti che si vive in occasione di una Investitura.

Anche questa volta, lo sforzo organizzativo della Delegazione è stato all’altezza del compito.

Mesi di preparativi, impegno profuso per una due giorni, precisamente quelli del 11 e 12 ottobre che hanno arricchito la città di Reggio Calabria della presenza di delegati di altre regioni italiane per vivere questo importante evento e per salutare i nuovi confratelli.

A dimostrazione dell’importanza del momento è stata presente per tutto il periodo S.A.R. la Principessa Beatrice di Borbone delle Due Sicilie, Gran Prefetto dell’Ordine Costantiniano, la sua autorevole partecipazione e il suo gentile sorriso hanno reso queste giornate e a chi le ha vissute un clima ancora più romantico.

Che fosse una Solenne Investitura dagli ottimi auspici lo si percepiva già in occasione della conferenza stampa svoltasi presso il salone dei lampadari di Palazzo San Giorgio, alla presenza di numerosi giornalisti, il Delegato Don Gianpietro dei Principi Sanseverino dei Baroni di Marcellinara, il Delegato Vicario Dott. Aurelio Badolati, il Priore Vicario Monsignor Luigi Cannizzo, il vicesindaco del comune di Reggio Calabria Dott. Paolo Brunetti e il presidente della Banda della Città Metropolitana di Reggio Calabria Dott. Giacomo Oliva.

Ma andiamo per ordine;

Tutto ha inizio, venerdì pomeriggio 11 ottobre, con lo splendido concerto presso il MArRC, Museo Archeologico Nazionale di Reggio di Calabria, dove la Delegazione Calabria dell’Ordine Costantiniano ha offerto un pregevole concerto alla città. In questa occasione la Banda della Reale Accademia Filarmonica di Gerace, medaglia d’oro Costantiniana, diretta da Liliya Byelyera, in una sala gremita, ha donato al pubblico presente una splendida esecuzione della grande musica classica.

In questa occasione è stata consegnata da S.A.R. la principessa Beatrice di Borbone delle Due Sicilie la benemerenza Costantiniana per meriti culturali al dott. Fabrizio Sudano, direttore dell’importante museo calabrese.

Sabato mattina, la città di Reggio Calabria, ha offerto agli ospiti, alle dame e ai cavalieri presenti, accompagnati da una guida, un giro turistico della città e la visita alla pinacoteca civica.

Sempre sabato mattina, la principessa Beatrice di Borbone raggiungeva la vicina Bagnara Calabra dove poteva ammirare il restauro del dipinto di scuola napoletana del ‘700 “Giuditta e Oloferne”, attribuito all’allievo del Caravaggio Paolo De Matteis. Restauro fortemente voluto dall’Arciconfraternita del Rosario alla quale ha contribuito la Delegazione Calabria dell’Ordine Costantiniano. Conclusi questi splendidi momenti di crescita conviviale e culturale, si è giunti all’attesa Solenne Investitura.

Già dalle primissime ore del pomeriggio, piazza Duomo era frequentata da tanti cittadini reggini ed ospiti per assistere alla celebrazione del Rito della Solenne Investitura presso la Basilica Cattedrale di Maria Santissima Assunta in Cielo.

Ad attendere il corteo degli investendi, delle dame e dei cavalieri, guidati da S.A.R. la principessa Beatrice di Borbone delle Due Sicilie, dal Delegato Don Gianpietro dei Principi Sanseverino dei Baroni di Marcellinara e dal Delegato Vicario Dott. Aurelio Badolati c’era la Banda della Città Metropolitana, che dopo aver omaggiato il solenne momento con l’esecuzione di alcuni brani ha accompagnato il corteo costantiniano sino all’ingresso del Duomo reggino.

Ad attendere l’importante ingresso del corteo una chiesa colma di persone, che trasmetteva il forte senso di partecipazione e affetto dei cittadini reggini e non solo a S.A.R. la principessa Beatrice Borbone delle Due Sicilie e a tutti i rappresentanti dell’Ordine Costantiniano.

Il Rito della Solenne Investitura ha visto l’ingresso nella grande famiglia costantiniana di oltre quaranta dame e cavalieri, tra religiosi e laici, alcuni provenienti da altre regioni, che daranno maggiore linfa alle attività caritatevoli e benefiche della nostra Delegazione. La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta da Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Vittorio Luigi Mondello, Arcivescovo Emerito di Reggio Calabria – Bova e Priore della Delegazione. Successivamente sono intervenuti il Don Gianpietro dei Principi Sanseverino dei Baroni di Marcellinara, delegato della Calabria, e il Dott. Aurelio Badolati, delegato vicario. Nei loro interventi si sono soffermati nell’attualità dell’essere cavaliere costantiniano, le tante attività svolte e gli auspici per gli impegni futuri della nostra Delegazione.

I momenti della celebrazione sono stati accompagnati dal Corale Cantate Domino diretta dal maestro Fabio Mandarino.

Un sentito ringraziamento va rivolto all’amministrazione comunale di Reggio Calabria per aver patrocinato e supportato la realizzazione di queste giornate.

Suggestioni ed emozioni uniche che ogni cavaliere ricorderà per sempre.

Questa straordinaria occasione, ancora una volta, rappresenta un importante momento di fede cristiana e di crescita culturale, la Delegazione Calabria ha previsto una serie di iniziative culturali anche in previsione dell’autorevole partecipazione di cavalieri e dame provenienti da diverse regioni del Paese.


Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio (SMOC)

Croce costantiniana

Il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio è un ordine equestre dinastico.

Secondo una tradizione leggendaria l’ordine fu fondato dall’imperatore Costantino il Grande nel 312 d.C., dopo la vittoriosa battaglia di ponte Milvio, che gli sarebbe stata propiziata dall’utilizzo come insegna e vessillo, del simbolo cristiano della X e della P sovrapposte (le iniziali di Cristo in greco) come da indicazione ricevuta in visione alla vigilia dello scontro armato. In conseguenza di ciò l’imperatore avrebbe affidato ai primi cavalieri il compito di ricordare l’evento e difendere il cristianesimo.

Le prime tracce documentali certe risalgono però alla fine del 1500, quando con una “breve” papa Giulio III ha riconosciuto la dignità di Gran Maestro dell’ordine ad Andrea Angelo Flavio Comneno. Il gran magistero dell’ordine passò poi ai Farnese con Francesco Farnese nel 1697. Passaggio importante fu poi quello del 1718, quando papa Clemente XI con una “bolla” ne riconobbe la natura dinastica in capo ai Farnese indicando due condizioni essenziali all’assunzione del Gran Magistero e cioè, essere discendenti dei Farnese ed essere duchi di Parma e Piacenza.

Nel 1731 morì senza eredi Antonio Farnese, ultimo duca di Parma, creando le premesse che hanno portato oggi l’ordine ad essere diviso in tre diversi rami.
Alla morte di Antonio Farnese dunque, il Gran Magistero, insieme al ducato, passò al cugino Carlo di Borbone, che sarebbe poi divenuto re di Napoli, ed infine re di Spagna con il nome di Carlo III, il quale assumendo il trono di Spagna lasciò la titolarità del ducato di Parma, ma non il gran magistero dell’ordine.
Carlo di Borbone asceso al trono di Spagna nel 1759 trasmise dunque corona di Napoli e gran magistero costantiniano al suo terzogenito Ferdinando Borbone Due Sicilie.
Il passaggio fu confermato nel 1763 da un “monitorio” di papa Clemente XIII.

Il Sacro Angelico Imperiale Ordine costantiniano di San Giorgio
Successivamente l’autonomia politica del Ducato di Parma fu ripristinata con l’assegnazione – da parte del Congresso di Vienna – del trono ducale a Maria Luisa d’Asburgo-Lorena (o Maria Luigia di Parma), che pur non essendo una discendente farnesiana, in quanto duchessa di Parma, ritenne di ripristinare l’Ordine Costantiniano “parmense” nel 1816.
Si crearono così due ordini omonimi.
A Maria Luisa d’Asburgo-Lorena succedettero i Borbone-Parma, che conservano il gran magistero di questo ordine costantiniano tutt’oggi, con la denominazione di “Sacro Angelico Imperiale Ordine costantiniano di San Giorgio”.
Lo SMOC “parmense” attualmente riconosce come Gran Maestro Sua Altezza Reale Carlo Saverio di Borbone Parma, principe di Borbone di Parma, in carica dal 2010.

Nel frattempo il gran magistero costantiniano dell’ordine trapiantato a Napoli ha continuato a godere del riconoscimento papale e ad essere tramandato all’interno della dinastia Borbone Due Sicilie sino ai nostri giorni.
Nel 1960 però si è aperta una disputa dinastico-successoria tra Alfonso Maria Borbone Due Sicilie (per il ramo cosiddetto spagnolo) e Ranieri Borbone Due Sicilie (per il ramo cosiddetto francese) che interessa sia il ruolo di Capo della Capo della Real Casa delle Due Sicilie (e dunque di Pretendente al Trono delle Due Sicilie) sia il gran magistero degli ordini dinastici del casato, fra cui l’ordine costantiniano.
Tale contenzioso ha portato ad avere due rami separati e distinti del medesimo ordine, uno genericamente indicato come “spagnolo” ed uno come “francese”.

Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio Spagna
Lo SMOC “spagnolo” riconosce oggi come Gran Maestro Don Pedro de Borbon y Orlean duca di Calabria, conte di Caserta, in carica dal 2015.

Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio Francia
Lo SMOC “francese” riconosce oggi come Gran Maestro Carlo di Borbone Due Sicilie, duca di Castro, in carica dal 2008.
Quest’ultimo ramo gode dello status consultivo del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite a New York, Ginevra e Vienna.

In tutte e tre le sue declinazioni l’Ordine Costantiniano, è riconosciuto dallo Stato Italiano come “ordine dinastico non nazionale” legittimamente conferibile, ed il suo uso sul territorio italiano è autorizzabile a domanda dal Ministero degli affari esteri.
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Scheda di approfondimento
Gli ordini cavallereschi in Italia

Ordini Cavallereschi

Il conferimento e l’uso di titoli e decorazioni cavalleresche in Italia è disciplinato dagli articoli 7 e 8 della legge n. 178 del 3 marzo 1951, i quali in sintesi stabiliscono che in Italia sono LIBERAMENTE UTILIZZABILI i titoli e le decorazioni:

1) degli ordini cavallereschi nazionali (Ordine Militare d’Italia, Ordine della “Stella d’Italia”, Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”, Ordine Cavalleresco “Al Merito del lavoro”, Ordine di Vittorio Veneto)
2) degli ordini cavallereschi della Santa Sede (Ordine dello Speron d’Oro, Ordine Piano, Ordine di San Gregorio Magno e Ordine di San Silvestro Papa), e dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro
3) del Sovrano Militare Ordine di Malta

Sono invece SOGGETTE AD AUTORIZZAZIONE da parte del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro per gli affari esteri, le decorazioni ed i titoli degli “Ordini non nazionali o di Stati esteri”.
Circa l’interpretazioni di quali possano essere considerati “ordini non nazionali“, molto si è discusso, e la dottrina attuale ha portato ad identificarli negli ordini cavallereschi dinastici.
Un elenco degli Ordini non nazionali o di Stati esteri le cui decorazioni almeno in alcuni casi siano state sino ad oggi autorizzate, è stato stilato dall’Ministero dell’Interno.

Gli articoli di legge anzidetti vietano il conferimento di onorificenze, decorazioni e distinzioni cavalleresche, con qualsiasi forma e denominazione, da parte di enti, associazioni o privati, e specificano che le relative sanzioni sono applicabili anche quando tali conferimenti siano avvenuti all’estero.

Doverosamente va evidenziato come vi siano anche ordini cavallereschi del tutto legittimi, le cui decorazioni però lo stato italiano non ha ancora avuto occasione di autorizzare, oppure vi siano ordini cavallereschi di cui le decorazioni in Italia non vengono autorizzate, per ragioni di opportunità politica (come l’Ordine supremo della Santissima Annunziata, o l’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro). Assume dunque particolare rilevanza l’elenco degli ordini cavallereschi valutati legittimi dall’ICOC (Commissione Internazionale permanente per lo studio degli Ordini Cavallereschi – International Commission for Orders of Chivalry), istituzione internazionale privata, che ha redatto un apposito Registro.
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