Nominato il nuovo Delegato per Napoli e Campania del costantiniano “spagnolo”

Il Presidente della Real Commissione per l’Italia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio (ramo “spagnolo”), S.E. il Principe Don Flavio Borghese dei Principi di Sulmona e di Montecompatri, Cavaliere Gran Croce di Giustizia, ha nominato nuovo Delegato per Napoli e Campania, il Conte Don Gianluigi Gaetani dell’Aquila d’Aragona dei Duchi di Laurenzana, Patrizio Napoletano, Cavaliere di Giustizia.

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Nato a Napoli il 20 gennaio 1965, il Conte Don Gianluigi Gaetani dell’Aquila d’Aragona è un imprenditore; Presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Santa Maria della Misericordia (dal gennaio 2008) e già Governatore del Pio Monte della Misericordia (dal 2003 al 2008), un ente filantropico fondato nel 1602 da sette giovani appartenenti a famiglie nobili napoletane, che ha per scopo l’esercizio delle tradizionali Opere di Misericordia e di ogni altra opera di umana solidarietà, anche di assistenza socio-sanitaria, escluso ogni fine di lucro; Governatore della Fondazione Real Monte Manso di Scala, un’antica istituzione napoletana fondata nel 1608 per volere del Marchese di Villa Giovan Battista Manso di Scala (per il quinquennio 2023-2028); Console Onorario della Repubblica del Sud Africa a Napoli (dal gennaio 2003); Fondatore e membro del Comitato esecutivo dell’Associazione per lo Sviluppo e la Cooperazione tra Sudafrica e Italia (dal dicembre 2012); già Vice Presidente ACISMOM-Associazione dei Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta e Cancelliere del Gran Priorato di Napoli e Sicilia del Sovrano Militare Ordine di Malta (dall’ottobre 2004 al dicembre 2009).

Cenno storico
su Casa Gaetani dell’Aquila d’Aragona

(scheda a cura dello SMOC)

I Caetani (Gaetani), Duchi e Consoli dell’antichissima città di Gaeta, hanno avuto origine dai rami dello Stato Pontificio di Roma e di Anagni (da cui i Gaetani di Sermoneta e d’Aragona), di Napoli, di Fondi e di Pisa (da cui i Gaetani di Spagna e quelli di Sicilia). Fu verso la fine del secolo XVI che il ramo dei Sermoneta cominciò ad adottare l’iniziale latina del cognome (Castani, da Cajeta), mentre il ramo d’Aragona conservò, quasi ininterrottamente, la radice volgare (Gaetani, da Gaeta).

Questa illustre Casata ha dato i natali a due Pontefici, Gelasio II (Giovanni Caetani di Gaeta) eletto il 24 gennaio 1118 e morto il 29 gennaio 1119 e Bonofacio VIII (Benedetto Caetani di Anagni) eletto il 24 dicembre 1294 e morto l’11 ottobre 1303, oltre che a Crociati in Terra Santa, numerosi Cardinali, insigni Uomini d’Arme, Viceré di Sicilia e Dignitari di alto rango. Entrambi questi rami discendono da Giacomo II, Signore di Sermoneta, che nel 1360 sposò Sveva Sanseverino, Signora di Piedimonte, da cui ebbe Jacobello III, capostipite dei Sermoneta e Cristoforo I, capostipite dei d’Aragona e padre di Onorato II, cui Re Ferdinando, con privilegio del 29 ottobre 1466, concesse di aggiungere il predicato d’Aragona e di inquartarne l’Arme.

La Regia Consulta Araldica ha riconosciuto, per il ramo terzogenito, i titoli di Conte, Nobile dei Duchi di Laurenzana e Patrizio Napolitano. La famiglia Gaetani gode del titolo di Conte per i secondogeniti dei Duchi di Laurenzana. Al primogenito della linea primogenita dei Gaetani d’Aragona spettano i titoli di Conte di Alife dal 1149, Duca di Laurenzana dal 1606, Principe di Piedimonte dal 1715, Grande di Spagna di I classe dal 1725, Patrizio Napolitano.


Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio (SMOC)

Croce costantiniana

Il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio è un ordine equestre dinastico.

Secondo una tradizione leggendaria l’ordine fu fondato dall’imperatore Costantino il Grande nel 312 d.C., dopo la vittoriosa battaglia di ponte Milvio, che gli sarebbe stata propiziata dall’utilizzo come insegna e vessillo, del simbolo cristiano della X e della P sovrapposte (le iniziali di Cristo in greco) come da indicazione ricevuta in visione alla vigilia dello scontro armato. In conseguenza di ciò l’imperatore avrebbe affidato ai primi cavalieri il compito di ricordare l’evento e difendere il cristianesimo.

Le prime tracce documentali certe risalgono però alla fine del 1500, quando con una “breve” papa Giulio III ha riconosciuto la dignità di Gran Maestro dell’ordine ad Andrea Angelo Flavio Comneno. Il gran magistero dell’ordine passò poi ai Farnese con Francesco Farnese nel 1697. Passaggio importante fu poi quello del 1718, quando papa Clemente XI con una “bolla” ne riconobbe la natura dinastica in capo ai Farnese indicando due condizioni essenziali all’assunzione del Gran Magistero e cioè, essere discendenti dei Farnese ed essere duchi di Parma e Piacenza.

Nel 1731 morì senza eredi Antonio Farnese, ultimo duca di Parma, creando le premesse che hanno portato oggi l’ordine ad essere diviso in tre diversi rami.
Alla morte di Antonio Farnese dunque, il Gran Magistero, insieme al ducato, passò al cugino Carlo di Borbone, che sarebbe poi divenuto re di Napoli, ed infine re di Spagna con il nome di Carlo III, il quale assumendo il trono di Spagna lasciò la titolarità del ducato di Parma, ma non il gran magistero dell’ordine.
Carlo di Borbone asceso al trono di Spagna nel 1759 trasmise dunque corona di Napoli e gran magistero costantiniano al suo terzogenito Ferdinando Borbone Due Sicilie.
Il passaggio fu confermato nel 1763 da un “monitorio” di papa Clemente XIII.

Il Sacro Angelico Imperiale Ordine costantiniano di San Giorgio
Successivamente l’autonomia politica del Ducato di Parma fu ripristinata con l’assegnazione – da parte del Congresso di Vienna – del trono ducale a Maria Luisa d’Asburgo-Lorena (o Maria Luigia di Parma), che pur non essendo una discendente farnesiana, in quanto duchessa di Parma, ritenne di ripristinare l’Ordine Costantiniano “parmense” nel 1816.
Si crearono così due ordini omonimi.
A Maria Luisa d’Asburgo-Lorena succedettero i Borbone-Parma, che conservano il gran magistero di questo ordine costantiniano tutt’oggi, con la denominazione di “Sacro Angelico Imperiale Ordine costantiniano di San Giorgio”.
Lo SMOC “parmense” attualmente riconosce come Gran Maestro Sua Altezza Reale Carlo Saverio di Borbone Parma, principe di Borbone di Parma, in carica dal 2010.

Nel frattempo il gran magistero costantiniano dell’ordine trapiantato a Napoli ha continuato a godere del riconoscimento papale e ad essere tramandato all’interno della dinastia Borbone Due Sicilie sino ai nostri giorni.
Nel 1960 però si è aperta una disputa dinastico-successoria tra Alfonso Maria Borbone Due Sicilie (per il ramo cosiddetto spagnolo) e Ranieri Borbone Due Sicilie (per il ramo cosiddetto francese) che interessa sia il ruolo di Capo della Capo della Real Casa delle Due Sicilie (e dunque di Pretendente al Trono delle Due Sicilie) sia il gran magistero degli ordini dinastici del casato, fra cui l’ordine costantiniano.
Tale contenzioso ha portato ad avere due rami separati e distinti del medesimo ordine, uno genericamente indicato come “spagnolo” ed uno come “francese”.

Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio Spagna
Lo SMOC “spagnolo” riconosce oggi come Gran Maestro Don Pedro de Borbon y Orlean duca di Calabria, conte di Caserta, in carica dal 2015.

Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio Francia
Lo SMOC “francese” riconosce oggi come Gran Maestro Carlo di Borbone Due Sicilie, duca di Castro, in carica dal 2008.
Quest’ultimo ramo gode dello status consultivo del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite a New York, Ginevra e Vienna.

In tutte e tre le sue declinazioni l’Ordine Costantiniano, è riconosciuto dallo Stato Italiano come “ordine dinastico non nazionale” legittimamente conferibile, ed il suo uso sul territorio italiano è autorizzabile a domanda dal Ministero degli affari esteri.
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Scheda di approfondimento
Gli ordini cavallereschi in Italia

Ordini Cavallereschi

Il conferimento e l’uso di titoli e decorazioni cavalleresche in Italia è disciplinato dagli articoli 7 e 8 della legge n. 178 del 3 marzo 1951, i quali in sintesi stabiliscono che in Italia sono LIBERAMENTE UTILIZZABILI i titoli e le decorazioni:

1) degli ordini cavallereschi nazionali (Ordine Militare d’Italia, Ordine della “Stella d’Italia”, Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”, Ordine Cavalleresco “Al Merito del lavoro”, Ordine di Vittorio Veneto)
2) degli ordini cavallereschi della Santa Sede (Ordine dello Speron d’Oro, Ordine Piano, Ordine di San Gregorio Magno e Ordine di San Silvestro Papa), e dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro
3) del Sovrano Militare Ordine di Malta

Sono invece SOGGETTE AD AUTORIZZAZIONE da parte del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro per gli affari esteri, le decorazioni ed i titoli degli “Ordini non nazionali o di Stati esteri”.
Circa l’interpretazioni di quali possano essere considerati “ordini non nazionali“, molto si è discusso, e la dottrina attuale ha portato ad identificarli negli ordini cavallereschi dinastici.
Un elenco degli Ordini non nazionali o di Stati esteri le cui decorazioni almeno in alcuni casi siano state sino ad oggi autorizzate, è stato stilato dall’Ministero dell’Interno.

Gli articoli di legge anzidetti vietano il conferimento di onorificenze, decorazioni e distinzioni cavalleresche, con qualsiasi forma e denominazione, da parte di enti, associazioni o privati, e specificano che le relative sanzioni sono applicabili anche quando tali conferimenti siano avvenuti all’estero.

Doverosamente va evidenziato come vi siano anche ordini cavallereschi del tutto legittimi, le cui decorazioni però lo stato italiano non ha ancora avuto occasione di autorizzare, oppure vi siano ordini cavallereschi di cui le decorazioni in Italia non vengono autorizzate, per ragioni di opportunità politica (come l’Ordine supremo della Santissima Annunziata, o l’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro). Assume dunque particolare rilevanza l’elenco degli ordini cavallereschi valutati legittimi dall’ICOC (Commissione Internazionale permanente per lo studio degli Ordini Cavallereschi – International Commission for Orders of Chivalry), istituzione internazionale privata, che ha redatto un apposito Registro.
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Disambigua
PREDICATI TITOLI NOBILIARI, CAVALLERESCHI ED ACCADEMICI

Per precisa scelta editoriale il Notiziario Araldico cerca di dare conto di tutti gli eventi e le iniziative di rilevanza araldica, nobiliare, cavalleresca, genealogica, vessillologia, faleristica, o comunque attinenti le discipline documentarie della storia, cercando di evitare atteggiamenti censori.

Tale scelta, unita alle tempistiche proprie di un quotidiano quale è il Notiziario Araldico, ed all’impossibilità di una verifica puntuale di tutti i trattamenti e le titolature accademiche, nobiliari e cavalleresche, contenute nei comunicati, nelle note informative, nei programmi degli eventi, nei documenti diffusi e/o comunque ripresi, può purtroppo implicare la pubblicazione di titoli contesi, contestati, non universalmente accettati, inesatti, o peggio ancora frutto di falsificazioni antiche o recenti.

Si evidenzia dunque che i trattamenti, i predicati, i titoli cavallereschi, i titoli accademici, i titoli nobiliari, pubblicati, lo sono senza attribuire loro alcun valore, e senza poter entrare nel merito.

Giova infine ricordare in questa sede che per disposizione costituzionale, in Italia i titoli nobiliari, sono privi di qualunque valore giuridico.
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Foto SMOC Spagna: Gianluigi Gaetani dell’Aquila d’Aragona, delegato per Napoli e Campania dello SMOC Spagna
11 Settembre 2024
Redazione

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