Il nuovo stemma di monsignor Carbonaro

Lo scorso 2 febbraio papa Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi metropolitana di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo, presentata da S.E. Mons. Salvatore Ligorio, e al contempo ha nominato al suo posto il Rev.do P. Davide Carbonaro, O.M.D. (Ordine del Chierici Regolari della Madre di Dio, detto anche dei Leonardini), Parroco di Santa Maria in Portico in Campitelli a Roma.

S.E. Mons. Davide Carbonaro, O.M.D., è nato il 1 gennaio 1967 a Rosolini in provincia di Siracusa, nella Diocesi di Noto. Trasferitosi all’età di 11 anni a Roma con la sua famiglia, padre Carbonaro appartiene all’Ordine del Chierici Regolari della Madre di Dio nel quale ha emesso i primi voti nel 1988. Successivamente ha frequentato gli studi di Filosofia e Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma, conseguendo la Licenza in Teologia Biblica. Il 2 febbraio 1992, ha emesso i voti solenni a Roma ed il 3 ottobre 1992 è stato ordinato sacerdote a Santa Maria in Portico in Campitelli a Roma. Ha frequentato il XXI Studium presso la Congregazione delle Cause dei Santi. Ha ricoperto i seguenti incarichi: Promotore vocazionale del centro Pastorale giovanile e vocazionale del proprio Ordine presso la comunità di Santa Maria in Portico a Napoli (1993-1995); Parroco di Santa Maria in Portico in Campitelli a Roma (1995-2004); Responsabile di Pastorale Giovanile della Diocesi di Roma (1999-2006); Rettore della comunità e del Collegio dell’O.M.D. di Campitelli (2001-2004); Vicario Parrocchiale di San Giovanni Leonardi, a Roma e Rettore della Casa di San Giovanni Leonardi a Roma (2004-2007); dal 2004 Archivista Generale, Postulatore Generale e Segretario del Centro Studi O.M.D.; Parroco di Santa Maria in Portico in Campitelli a Roma; Consigliere Generale e Segretario Generale dell’O.M.D. (2010-2016); Rettore della Casa Internazionale di studi O.M.D. a Roma (2010-2017); dal 2015 Membro del Consiglio Presbiterale della Diocesi di Roma; dal 2017 Assistente Spirituale delle Acli di Roma e guida in Terra Santa con l’Opera Romana Pellegrinaggi. Dal 2020 Parroco di Santa Maria in Portico in Campitelli a Roma e Prefetto per la II Prefettura della Diocesi di Roma. Inoltre è membro del Collegio dei Postulatori presso il Dicastero delle Cause dei Santi, Docente presso la Schola Puerorum della Cappella Sistina. Autore di numerose pubblicazioni e articoli per giornali e riviste, ha collaborato e collabora con programmi radiofonici e televisivi. Il 2 febbraio 2024 è stato nominato Arcivescovo Metropolita di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo, ordinato vescovo il 4 maggio 2024 nella Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma e il 18 maggio 2024 ha iniziato il suo ministero presso l’Arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo. Il 10 giugno 2024 viene nominato Presidente della Conferenza Episcopale di Basilicata. Il 29 giugno 2024 nella Basilica di San Pietro riceve il Pallio da Papa Francesco.

Poco prima dell’ordinazione episcopale ha presentato l’emblema araldico che lo accompagnerà nel suo nuovo ministero, e che così è stato descritto:

Descrizione araldica (blasonatura – sic-) dello scudo:
Lo scudo di Mons. Carbonaro dalla forma gotica moderna è così araldicamente descritto: partito, innestato, merlato di sette pezzi. Quattro di rosso e tre d’oro.  I colori rosso e oro oltre a ricordare la Sicilia che ha dato i natali all’Arcivescovo, sono uniti dalle merlature indicanti la Città di Roma e in particolare i quartieri di Torre Maura e Tor de’ Specchi, dove ha vissuto e esercitato il suo servizio pastorale. Nel primo partito, il simbolo dell’arpa celebrata nel libro biblico dei Salmi (Cf. Sal 71,22) richiama la figura del Re e Profeta Davide di cui l’Arcivescovo porta il nome. Nel secondo partito, la fiamma al naturale simbolo della Chiesa parrocchiale di Sant’Antonio Abate in Ispica (RG) dal cui fonte l’Arcivescovo ha ricevuto la grazia battesimale. Al capo d’azzurro caricato della leggenda di quattro lettere maiuscole d’argento dell’alfabeto greco, si trova il titolo della Madre di Dio MP ΘY emblema dell’Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio, fondato da San Giovanni Leonardi (1541-1609) al quale appartiene Mons. Carbonaro.
Il motto:
IN LUMINE TUO (Sal 36,10)
Il motto episcopale di Mons. Carbonaro in lettere maiuscole lapidarie romane di nero, è caricato su di un cartiglio al naturale, foderato di rosso, contiene parte di un versetto  tratto dal Sal 36 (35): “È in te la sorgente della vita, alla tua luce vediamo la luce”. (Quoniam apud te est fons vitae, et in lumine tuo videbimus lumen).
Lo scudo, accollato ad una croce doppia trilobata d’oro, è timbrato da un cappello prelatizio (galero) di colore verde, dal quale pendono 20 fiocchi, 10 per lato, dello stesso colore, disposti 1, 2, 3, 4. Gli ornamenti esteriori su descritti, in araldica indicano la dignità Arcivescovile
“.


Scheda di approfondimento
L’araldica ecclesiastica

L’araldica ecclesiastica è una specifica branca dell’araldica che si occupa degli stemmi appartenenti a persone o istituzioni del mondo ecclesiale, stemmi caratterizzati da ornamentazioni esterne sostanzialmente costanti e che esprimono un preciso codice giuridico, in grado di rendere immediatamente identificabile grado e funzione del titolare.

Limitatamente all’araldica della Chiesa Cattolica, gli elementi essenziali di tale codice sono:

La tiara o triregno è l’ornamento araldico ad uso esclusivo del Papa, che sormonta il relativo stemma, ed è costituita da un copricapo a forma di cupola che sorregge tre corone sovrapposte. Benedetto XVI e Francesco hanno sostituito la tiara con una mitra caricata di tre fasce d’oro che richiamano le originarie tre corone.

Il galero, ovvero il cappello ecclesiastico è un cappello da pellegrino con la tesa molto lunga e due cordoni laterali che terminano con una serie di fiocchi o più propriamente nappe. Posto sulla sommità ornamento dello scudo il galero consente l’immediato riconoscimento del grado del titolare dello stemma grazie al colore e al numero delle nappe o fiocchi.

Il colore del galero (di norma il medesimo delle nappe) indica:
> rosso per i cardinali;
> verde per gli arcivescovi, i vescovi e i patriarchi;
> paonazzo per i monsignori;
> nero per i presbiteri.

Il numero di nappe per lato indica:
> 15 nappe rosse per i cardinali;
> 15 nappe verdi per patriarchi e primati;
> 10 nappe verdi arcivescovi;
> 6 nappe verdi vescovi e abati mitrati;
> 6 nappe paonazze cappellano di Sua Santità;
> 6 nappe nere vicario generale, vicario episcopale, abate;
> 3 nappe parroco;
> 1 nappa presbitero.

Le Chiavi sono raffigurate incrociate, una d’oro a destra e un’altra d’argento a sinistra, con le impugnature rivolte verso il basso. Si pongono dietro o sopra lo scudo papale.

La croce posta in palo dietro lo scudo, può essere:
> semplice cioè ad una traversa per i vescovi
> doppia cioè a due traverse per i cardinali, i patriarchi e gli arcivescovi.

Stemma papale base
Impostazione classica di un stemma papale
Stemma cardinalizio base
Impostazione classica di uno stemma cardinalizio di un arcivescovo
Stemma arcivescovile base
Impostazione classica di uno stemma arcivescovile

Stemma vescovile base
Impostazione classica di uno stemma vescovile

Stemma di vicario base
Impostazione classica di uno stemma di un vicario episcopale

Stemma di parroco base
Impostazione classica di uno stemma di un parroco

Stemma di sacerdote base
Impostazione classica di uno stemma di un sacerdote


Accanto a questi elementi principali ve ne sono altri di uso più limitato, come pure vi sono ulteriori configurazioni specificatamente riservate a cariche meno note, e non mancano un certo numero di eccezioni e deroghe concesse a titolari di cariche legate ad istituzioni specifiche.

I disegni di questa scheda sono stati realizzati da Teresa Morettoni e Davide Bolis (per il solo stemma vescovile).
.

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Carbone
Stemma di monsignor Davide Carbone: “Partito merlato di rosso e d’oro, con 4 merli del primo e 3 del secondo: nel 1° all’arpa, d’oro; nel 2° alla fiamma, al naturale; al capo d’azzurro, caricato da due coppie di lettere dell’alfabeto greco, maiuscole, MP ΘY, ciascuna coppia sormontata da un accento circonflesso, il tutto d’argento” (Blasonatura Centro Studi Araldici)
10 Settembre 2024
Raffaele Coppola

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