Lo stemma di monsignor Panzetta

Ieri, mercoledì 28 agosto papa Francesco ha nominato Arcivescovo coadiutore di Lecce S.E. Mons. Angelo Raffaele Panzetta, trasferendolo dall’Arcidiocesi di Crotone-Santa Severina. S.E. Mons. Angelo Raffaele Panzetta è nato il 26 agosto 1966 a Pulsano, in provincia ed Arcidiocesi Metropolitana di Taranto. Ha frequentato il Seminario Minore e successivamente è entrato nel Pontificio Seminario Regionale Pugliese Pio XI di Molfetta concludendo gli studi con il Baccalaureato in Teologia. Ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 14 aprile 1993.

Ha ricoperto i seguenti incarichi e svolto ulteriori studi: Dottorato in Teologia Morale presso la Pontificia Accademia Alfonsiana di Roma (2000); Viceparroco a Pulsano; Segretario Particolare dell’Arcivescovo, S.E. Mons. Papa; Assistente Ecclesiastico dei Medici Cattolici e dell’Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità di Cristo per la Metropolia di Taranto; ha diretto l’Ufficio Diocesano poi quello Regionale per la Pastorale Familiare; Docente di Teologia Morale presso l’Istituto di Scienze Religiose Metropolitano San Giovanni Paolo II di Taranto e presso l’Istituto Teologico Santa Fara di Bari e l’Istituto Teologico Pugliese Regina Apuliae di Molfetta; Padre Spirituale nel Seminario Interdiocesano di Poggio Galeso (2000-2002); Assistente Spirituale diocesano della Comunità Gesù Ama del Rinnovamento Carismatico Cattolico (2006-2019); collaboratore pastorale a Martina Franca, Montemesola, Taranto e Carosino; Padre Spirituale nel Pontificio Seminario Regionale Pugliese Pio XI di Molfetta (2008-2011); Docente, Vicepreside (2008-2011) e Preside presso la Facoltà Teologica Pugliese (2011-2019). Il 7 novembre 2019 è stato nominato Arcivescovo di Crotone-Santa Severina, ricevendo la consacrazione episcopale il 27 dicembre successivo. Tra il 2021 e il 2022 è stato anche Amministratore Apostolico di Catanzaro-Squillace. In seno alla Conferenza Episcopale Italiana è membro della Commissione Episcopale per l’Educazione Cattolica, la Scuola e l’Università. Presso la Conferenza Episcopale Regionale è Vescovo Delegato per la famiglia e la vita. È inoltre Moderatore dell’Istituto Teologico Calabro San Pio X di Catanzaro.

Sin dalla sua ordinazione episcopale, monsignor Panzetta ha adottato un’insegna araldica, che lo accompagnerà ora nel nuovo incarico, e che era stata così illustrata nel 2020:

Uno scudo inquartato d’argento e d’azzurro: nel 1° alla fiamma di rosso; nel 2° alla stella (7) del primo; nel 3° a due burelle ondate dello stesso, sostenenti una barca con vela d’oro; nel 4° al castello torricellato di tre pezzi al naturale, aperto e finestrato del campo.
L’ornamento esterno allo scudo, caratterizzante lo stemma di un Arcivescovo, oltre ai venti fiocchi verdi, è la croce astile arcivescovile. Tale croce, detta anche “patriarcale”, a due bracci traversi, identifica appunto la dignità arcivescovile: infatti, nel XV secolo, essa fu adottata dai Patriarchi e, poco dopo, dagli arcivescovi.
Il castello, che campeggia nel quarto quadrante, vuole richiamare sia l’origine di don Angelo, Pulsano nel tarantino, nel cui centro sorge il castello De Falconibus, sia i luoghi di destinazione, le terre crotonesi, ricche anch’esse di castelli medievali.
Sul quadrante superiore appare la stella, classico simbolo dell’iconografia mariana che ricorda il santuario di Pulsano dedicato alla Madonna di Lourdes ma costituisce anche richiamo alla Stella Maris uno dei tanti titoli assegnati a Maria, la nostra Madre Celeste.
La fiamma, posta nel primo quadrante, simboleggia la grazia pentecostale dello Spirito Santo che dovrà illuminare il Vescovo Angelo, chiamato a guidare questa porzione del popolo di Dio affidato alle sue cure pastorali, una porzione della Chiesa qui raffigurata dalla barca di Pietro, spinta dal vento dello stesso soffio divino.
I colori dello scudo sono l’argento e l’azzurro: il primo è il colore della trasparenza, quindi della Verità e della Giustizia, doti che devono corredare quotidianamente lo zelo pastorale del Vescovo; l’azzurro è adottato come colore della incorruttibilità del cielo, delle idealità che salgono verso l’alto; rappresenta il distacco dai valori terreni e l’ascesa dell’anima verso Dio.


Scheda di approfondimento
L’araldica ecclesiastica

L’araldica ecclesiastica è una specifica branca dell’araldica che si occupa degli stemmi appartenenti a persone o istituzioni del mondo ecclesiale, stemmi caratterizzati da ornamentazioni esterne sostanzialmente costanti e che esprimono un preciso codice giuridico, in grado di rendere immediatamente identificabile grado e funzione del titolare.

Limitatamente all’araldica della Chiesa Cattolica, gli elementi essenziali di tale codice sono:

La tiara o triregno è l’ornamento araldico ad uso esclusivo del Papa, che sormonta il relativo stemma, ed è costituita da un copricapo a forma di cupola che sorregge tre corone sovrapposte. Benedetto XVI e Francesco hanno sostituito la tiara con una mitra caricata di tre fasce d’oro che richiamano le originarie tre corone.

Il galero, ovvero il cappello ecclesiastico è un cappello da pellegrino con la tesa molto lunga e due cordoni laterali che terminano con una serie di fiocchi o più propriamente nappe. Posto sulla sommità ornamento dello scudo il galero consente l’immediato riconoscimento del grado del titolare dello stemma grazie al colore e al numero delle nappe o fiocchi.

Il colore del galero (di norma il medesimo delle nappe) indica:
> rosso per i cardinali;
> verde per gli arcivescovi, i vescovi e i patriarchi;
> paonazzo per i monsignori;
> nero per i presbiteri.

Il numero di nappe per lato indica:
> 15 nappe rosse per i cardinali;
> 15 nappe verdi per patriarchi e primati;
> 10 nappe verdi arcivescovi;
> 6 nappe verdi vescovi e abati mitrati;
> 6 nappe paonazze cappellano di Sua Santità;
> 6 nappe nere vicario generale, vicario episcopale, abate;
> 3 nappe parroco;
> 1 nappa presbitero.

Le Chiavi sono raffigurate incrociate, una d’oro a destra e un’altra d’argento a sinistra, con le impugnature rivolte verso il basso. Si pongono dietro o sopra lo scudo papale.

La croce posta in palo dietro lo scudo, può essere:
> semplice cioè ad una traversa per i vescovi
> doppia cioè a due traverse per i cardinali, i patriarchi e gli arcivescovi.

Stemma papale base
Impostazione classica di un stemma papale
Stemma cardinalizio base
Impostazione classica di uno stemma cardinalizio di un arcivescovo
Stemma arcivescovile base
Impostazione classica di uno stemma arcivescovile

Stemma vescovile base
Impostazione classica di uno stemma vescovile

Stemma di vicario base
Impostazione classica di uno stemma di un vicario episcopale

Stemma di parroco base
Impostazione classica di uno stemma di un parroco

Stemma di sacerdote base
Impostazione classica di uno stemma di un sacerdote


Accanto a questi elementi principali ve ne sono altri di uso più limitato, come pure vi sono ulteriori configurazioni specificatamente riservate a cariche meno note, e non mancano un certo numero di eccezioni e deroghe concesse a titolari di cariche legate ad istituzioni specifiche.

I disegni di questa scheda sono stati realizzati da Teresa Morettoni e Davide Bolis (per il solo stemma vescovile).
.

Articoli correlati: Lo stemma di S.E.Monsignor Angelo Raffaele Panzetta

Panzetta
Lo stemma di monsignor Angelo Raffaele Panzetta: “Inquartato d’argento e d’azzurro: nel 1° alla fiamma di rosso; nel 2° alla stella (7) del primo; nel 3° a due burelle ondate dello stesso, sostenenti una barca con vela d’oro; nel 4° al castello torricellato di tre pezzi al naturale, aperto e finestrato del campo” (Blasonatura ufficiale)
29 Agosto 2024
Giovanni Moneta

Cerca negli articoli

Questo servizio è offerto dal Centro Studi Araldici.
Questo servizio è offerto dal Centro Studi Araldici.
Come funziona la ricerca?

Siti Collegati

  • Banner del sito di Stemmario Italiano.
  • Banner del sito del Centro Studi Araldici.
  • Banner del sito del Araldica On Line.
  • Banner del sito Creare Stemmi
  • Banner del sito Araldica TV