Lo stemma di monsignor D’Angelo

Quest’oggi il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi Metropolitana di L’Aquila presentata dall’Em.mo Card. Giuseppe Petrocchi; gli succede S.E. Mons. Antonio D’Angelo, finora Arcivescovo Coadiutore della medesima Arcidiocesi.

S.E. Mons. Antonio D’Angelo è nato il 2 marzo 1971 a Castelmauro (CB), nella Diocesi di Termoli-Larino. Entrato nel Pontificio Seminario Regionale S. Pio X di Chieti, ha conseguito il Baccellierato in Teologia. È stato ordinato presbitero il 14 Settembre 1996. Successivamente, ha conseguito la Licenza in Teologia Pastorale presso la Pontificia Università Lateranense di Roma e il Diploma dell’Istituto Superiore per Formatori della Pontificia Università Gregoriana.

Ha svolto i seguenti incarichi: Vicario Parrocchiale (1996) e Parroco (1999) di S. Giovanni Battista in Colletorto; Direttore della Caritas Diocesana (2005-2007); Canonico della Basilica Concattedrale in Larino (2005); Vicerettore del Pontificio Seminario Regionale S. Pio X in Chieti (2007); Direttore dell’Ufficio Diocesano di Pastorale vocazionale (2007-2021); Membro del Consiglio Presbiterale (2008-2021); Economo del Seminario Regionale (2010); Rettore del Pontificio Seminario Regionale S. Pio X in Chieti (2016); dal 2018, Membro della Commissione Presbiterale Italiana della Conferenza Episcopale Italiana (C.E.I.).

Eletto alla Sede titolare di Cerenza il 14 agosto 2021, ha ricevuto la consacrazione episcopale il 12 settembre successivo.

Il 19 agosto 2023 il Santo Padre Francesco ha nominato Arcivescovo Coadiutore di L’Aquila S.E. Mons. Antonio D’Angelo, trasferendolo dalla Sede titolare di Cerenza e dall’ufficio di Vescovo Ausiliare di L’Aquila.

Nel nuovo incarico continuerà ad utilizzare l’insegna araldica adottata nel 2001 e delineata dall’araldista Giuseppe Quattrociocchi, stemma così ufficialmente presentato:

D’azzurro, alla Croce latina patente, piantata su una montagna erbosa movente dalla punta, accompagnata nel cantone sinistro del capo da una stella di otto punte d’argento.
Il motto: CARITAS ET OBOEDIENTIA, che è in lettere maiuscole lapidarie di nero, è caricato su di un cartiglio svolazzante d’argento, listato d’azzurro, posto in punta. Lo scudo è accollato ad una croce trilobata d’oro posta in palo. Il tutto è timbrato da un cappello prelatizio (galero) di colore verde, dal quale pendono 12 (dodici) fiocchi, (6 [sei] per lato), dello stesso colore. Gli ornamenti esteriori su descritti, in araldica, indicano la Dignità di Vescovo.
Lo stemma episcopale di mons. Antonio d’Angelo ha una forte e chiara caratterizzazione cristologica. La croce elevata sopra il monte è l’esplicita immagine del mistero della morte di Cristo sul Calvario, immagine che rinvia anche al santo eremita papa Celestino V che dei monti dell’Abruzzo fece la sua dimora e della Croce il simbolo della sua avventura cristiana. L’immagine iconica della croce sul monte è bene illustrata dal motto “Caritas et oboedientia” che esprime il cuore del mistero dell’abbandono di Cristo alla morte in Croce; obbedendo alla volontà del Padre il Figlio unigenito fatto uomo dona la sua vita per amore degli uomini non considerando un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio. La stella che illumina la scena della morte sul Calvario indica la presenza di Maria che sotto la Croce, condividendo il dolore e l’abbandono del Figlio, ci invita a partecipare al suo amore obbediente. Il vescovo, nella sua missione di pastore della Chiesa locale, incarna in pienezza questo mistero di Cristo.


Scheda di approfondimento
L’araldica ecclesiastica

L’araldica ecclesiastica è una specifica branca dell’araldica che si occupa degli stemmi appartenenti a persone o istituzioni del mondo ecclesiale, stemmi caratterizzati da ornamentazioni esterne sostanzialmente costanti e che esprimono un preciso codice giuridico, in grado di rendere immediatamente identificabile grado e funzione del titolare.

Limitatamente all’araldica della Chiesa Cattolica, gli elementi essenziali di tale codice sono:

La tiara o triregno è l’ornamento araldico ad uso esclusivo del Papa, che sormonta il relativo stemma, ed è costituita da un copricapo a forma di cupola che sorregge tre corone sovrapposte. Benedetto XVI e Francesco hanno sostituito la tiara con una mitra caricata di tre fasce d’oro che richiamano le originarie tre corone.

Il galero, ovvero il cappello ecclesiastico è un cappello da pellegrino con la tesa molto lunga e due cordoni laterali che terminano con una serie di fiocchi o più propriamente nappe. Posto sulla sommità ornamento dello scudo il galero consente l’immediato riconoscimento del grado del titolare dello stemma grazie al colore e al numero delle nappe o fiocchi.

Il colore del galero (di norma il medesimo delle nappe) indica:
> rosso per i cardinali;
> verde per gli arcivescovi, i vescovi e i patriarchi;
> paonazzo per i monsignori;
> nero per i presbiteri.

Il numero di nappe per lato indica:
> 15 nappe rosse per i cardinali;
> 15 nappe verdi per patriarchi e primati;
> 10 nappe verdi arcivescovi;
> 6 nappe verdi vescovi e abati mitrati;
> 6 nappe paonazze cappellano di Sua Santità;
> 6 nappe nere vicario generale, vicario episcopale, abate;
> 3 nappe parroco;
> 1 nappa presbitero.

Le Chiavi sono raffigurate incrociate, una d’oro a destra e un’altra d’argento a sinistra, con le impugnature rivolte verso il basso. Si pongono dietro o sopra lo scudo papale.

La croce posta in palo dietro lo scudo, può essere:
> semplice cioè ad una traversa per i vescovi
> doppia cioè a due traverse per i cardinali, i patriarchi e gli arcivescovi.

Stemma papale base
Impostazione classica di un stemma papale
Stemma cardinalizio base
Impostazione classica di uno stemma cardinalizio di un arcivescovo
Stemma arcivescovile base
Impostazione classica di uno stemma arcivescovile

Stemma vescovile base
Impostazione classica di uno stemma vescovile

Stemma di vicario base
Impostazione classica di uno stemma di un vicario episcopale

Stemma di parroco base
Impostazione classica di uno stemma di un parroco

Stemma di sacerdote base
Impostazione classica di uno stemma di un sacerdote


Accanto a questi elementi principali ve ne sono altri di uso più limitato, come pure vi sono ulteriori configurazioni specificatamente riservate a cariche meno note, e non mancano un certo numero di eccezioni e deroghe concesse a titolari di cariche legate ad istituzioni specifiche.

I disegni di questa scheda sono stati realizzati da Teresa Morettoni e Davide Bolis (per il solo stemma vescovile).
.

Articoli correlati: Lo stemma di monsignor D’Angelo

d'angelo
Stemma di mosignor Antonio D’Angelo, disegno di Giuseppe Quattrociocchi: “D’azzurro, alla Croce latina patente, piantata su una montagna erbosa movente dalla punta, accompagnata nel cantone sinistro del capo da una stella di otto punte d’argento” (blasonatura ufficiale)
1 Agosto 2024
Redazione

Cerca negli articoli

Questo servizio è offerto dal Centro Studi Araldici.
Questo servizio è offerto dal Centro Studi Araldici.
Come funziona la ricerca?

Siti Collegati

  • Banner del sito di Stemmario Italiano.
  • Banner del sito del Centro Studi Araldici.
  • Banner del sito del Araldica On Line.
  • Banner del sito Creare Stemmi
  • Banner del sito Araldica TV