Cavalieri del Lavoro 2024
Quest’oggi, venerdì 31 maggio 2024, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto con il quale, su proposta del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso, sono stati nominati 25 nuovi Cavalieri del Lavoro.
Ecco l’elenco completo degli insigniti, con l’indicazione, per ciascuno, del settore di attività e della Regione di provenienza:
ALEOTTI Lucia – Industria – Farmaceutica – Toscana;
ANGHILERI Eufrasio – Industria – Siderurgica – Lombardia;
ARENA Giovanni – Commercio – Grande distribuzione – Sicilia;
BECCARI Pietro – Industria – Moda e design di lusso – Estero;
BERLUSCONI Marina Elvira – Industria – Editoria – Lombardia;
BERTAZZONI Paolo – Industria – Elettrodomestici – Emilia-Romagna;
BONI Maria Chiara – Industria – Moda e abbigliamento – Lombardia;
CAMPAGNOLO Giorgio – Industria – Abbigliamento sportivo – Veneto;
CAPUTO Carmine – Industria Alimentare – Molitoria – Campania;
CASELLI Caterina Imelde – Industria – Discografia – Lombardia;
CIMBRI Carlo – Terziario – Assicurazioni – Emilia-Romagna;
GIORDANI Graziano – Artigianato – Ricami – Marche;
LEONE Raffaella – Terziario – Cinematografia – Lazio;
LUNELLI Matteo Bruno – Vitivinicolo – Spumanti – Trentino-Alto Adige;
MANZANA Fausto – Terziario – Servizi informatici – Trentino-Alto Adige;
MARINO Giuseppe – Industria – Ferroviaria – Piemonte;
MUNTONI Francesco Giovanni – Terziario – Alberghiero – Sardegna;
PAOLINO Duilio -Industria – Macchinari agricoli – Piemonte;
PRIMICERI Vito Antonio – Terziario – Credito – Puglia;
RAVANELLI Fabio – Industria – Cosmetica – Piemonte;
RONCADIN Edoardo – Industria e commercio – Prodotti surgelati – Friuli-Venezia Giulia;
SAMER Enrico – Terziario – Logistica – Friuli-Venezia Giulia;
SERENA MONGHINI Antonio – Industria energetica – Petrolio – Emilia-Romagna;
SGARIBOLDI Giovanni – Industria – Cosmetici e profumi – Lombardia;
VILLANO AQUILINO Carlo – Industria – Aerospazio – Campania.
Scheda di approfondimento Ordine al Merito del Lavoro L’Ordine al Merito del Lavoro trae la sua origine da una “Decorazione del merito agrario ed industriale” destinata ad imprenditori agricoli e industriali e da una “Medaglia d’onore” per i loro dipendenti, istituite con Regio Decreto di re Umberto I datato 1º maggio 1898, n. 195. Successivamente, re Vittorio Emanuele III, con regio decreto 9 maggio 1901, n. 168, sostituì tali riconoscimenti con l’ “Ordine cavalleresco al merito agrario, industriale e commerciale“, che come già le precedenti benemerenze poteva essere conferito sia agli imprenditori che ai loro dipendenti. Una prima revisione dell’Ordine si ebbe nel 1911, senza che però vi si apportassero modifiche sostanziali, mentre è del 1921 la nuova denominazione di “Ordine al Merito del Lavoro“, introdotta con il Regio Decreto 20 marzo 1921, n. 350. Poco dopo, nel 1923, i Regi Decreti del 30 dicembre nn 3031 e 3167, da una parte restrinsero l’accesso all’ordine ai soli imprenditori, dall’altra istituirono la “Stella al merito del lavoro” riservata ai soli lavoratori dipendenti. Lo stato repubblicano fece suo l’ “Ordine al Merito del Lavoro” con la legge 15 novembre 1952, n. 1793, per poi riordinarlo con la legge 15 maggio 1986, n. 194, che ne accentuò i criteri restrittivi. Attualmente dunque Capo dell’Ordine è il Presidente della Repubblica Italiana. L’Ordine oggi è destinato a imprenditori o manager, anche stranieri, che abbiano contribuito per almeno vent’anni in modo significativo, alla promozione dell’economia nazionale con la loro attività nei settori dell’agricoltura, dell’industria, del commercio, turismo e servizi, dell’artigianato, del credito e delle assicurazioni. Ogni anno il Ministro dello Sviluppo economico, eventualmente di concerto con il Ministro delle Risorse Agricole, sceglie, 40 candidati da proporre al Presidente della Repubblica. Fra questi vengono selezionati venticinque imprenditori, ai quali è conferito, il 1° giugno, il titolo di “Cavaliere del Lavoro“. Fonte normativa: legge 15 maggio 1986, n. 194 . |
Scheda di approfondimento Gli ordini cavallereschi in Italia Il conferimento e l’uso di titoli e decorazioni cavalleresche in Italia è disciplinato dagli articoli 7 e 8 della legge n. 178 del 3 marzo 1951, i quali in sintesi stabiliscono che in Italia sono LIBERAMENTE UTILIZZABILI i titoli e le decorazioni: 1) degli ordini cavallereschi nazionali (Ordine Militare d’Italia, Ordine della “Stella d’Italia”, Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”, Ordine Cavalleresco “Al Merito del lavoro”, Ordine di Vittorio Veneto) 2) degli ordini cavallereschi della Santa Sede (Ordine dello Speron d’Oro, Ordine Piano, Ordine di San Gregorio Magno e Ordine di San Silvestro Papa), e dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro 3) del Sovrano Militare Ordine di Malta Sono invece SOGGETTE AD AUTORIZZAZIONE da parte del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro per gli affari esteri, le decorazioni ed i titoli degli “Ordini non nazionali o di Stati esteri”. Circa l’interpretazioni di quali possano essere considerati “ordini non nazionali“, molto si è discusso, e la dottrina attuale ha portato ad identificarli negli ordini cavallereschi dinastici. Un elenco degli Ordini non nazionali o di Stati esteri le cui decorazioni almeno in alcuni casi siano state sino ad oggi autorizzate, è stato stilato dall’Ministero dell’Interno. Gli articoli di legge anzidetti vietano il conferimento di onorificenze, decorazioni e distinzioni cavalleresche, con qualsiasi forma e denominazione, da parte di enti, associazioni o privati, e specificano che le relative sanzioni sono applicabili anche quando tali conferimenti siano avvenuti all’estero. Doverosamente va evidenziato come vi siano anche ordini cavallereschi del tutto legittimi, le cui decorazioni però lo stato italiano non ha ancora avuto occasione di autorizzare, oppure vi siano ordini cavallereschi di cui le decorazioni in Italia non vengono autorizzate, per ragioni di opportunità politica (come l’Ordine supremo della Santissima Annunziata, o l’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro). Assume dunque particolare rilevanza l’elenco degli ordini cavallereschi valutati legittimi dall’ICOC (Commissione Internazionale permanente per lo studio degli Ordini Cavallereschi – International Commission for Orders of Chivalry), istituzione internazionale privata, che ha redatto un apposito Registro. . |
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