Lo scettro dell’imperatrice
Acquisito a Montecarlo nell’estate dello scorso anno nell’ambito di un’asta nel Principato di Monaco dalla Fondazione CRTrieste, è esposto al pubblico da oggi lo scettro appartenuto all’imperatrice Carlotta del Messico, concesso in comodato gratuito al Museo Storico e Parco del Castello di Miramare. Per lo scettro è stato realizzato un allestimento espositivo consono alla preziosità dell’oggetto nel Salottino Orientale al primo piano del Castello.
All’inaugurazione della mostra nella Sala del Trono questa mattina sono intervenuti Andreina Contessa, Direttore del Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare e Massimo Paniccia, Presidente della Fondazione CRTrieste che hanno presentato la mostra straordinaria allestita nel Castello.
“Nell’aprile 2024 – ha dichiarato il Direttore Contessa -, centosessant’anni dopo la partenza della coppia arciducale dal porticciolo del Castello di Miramare verso il Messico, il Museo mette in mostra per la prima volta nel Salottino Orientale un oggetto unico, di cui si era persa la memoria: lo scettro d’oro di Carlotta del Belgio, nata Coburgo Gotha, andata in sposa a Ferdinando Massimiliano d’Asburgo, e divenuta imperatrice del Messico”.
“Rimasto per decenni nella collezione privata degli eredi di Adrien Goffinet, figura importante per i servigi resi alla casata reale belga, e per la curatela dell’ingente patrimonio personale della giovane imperatrice, l’oggetto è ritornato alla luce grazie a un’asta pubblica e al lungimirante acquisto da parte della Fondazione CRTrieste, cui siamo grati per l’acquisizione. La concessione in comodato – ha detto Contessa – comporta un arricchimento della collezione del Museo Storico e un passo ulteriore nella conoscenza della figura di Carlotta, della quale così poco ancora sappiamo”.
Lo scettro ha un grande valore simbolico perché rappresenta un periodo peculiare della storia europea della metà dell’Ottocento, che vedeva Trieste al centro degli avvenimenti geo-politici internazionali.
L’oggetto infatti fu donato alla neo-imperatrice giunta in Messico insieme al consorte Massimiliano d’Asburgo proprio da Miramare, e arrivò in Europa in circostanze poco note: il soggiorno sudamericano di Carlotta durò infatti poco, essendo lei ben presto costretta dalle circostanze a cercare aiuto economico e militare tra Francia e Italia. Nel corso delle tragiche vicende che la coinvolsero, lo scettro finì nelle disponibilità di suo fratello Leopoldo II re del Belgio, che anni dopo lo donò al barone Adrien Goffinet in segno di gratitudine per i suoi leali servizi. Nel 2023, infine, i discendenti del barone Goffinet hanno deciso la messa all’asta dell’oggetto.
“Un manufatto prezioso e un testimone del ruolo di protagonista che Trieste ricopriva nell’Ottocento nel panorama storico mondiale – ha rimarcato il Presidente della Fondazione CRTrieste Massimo Paniccia -. Da Trieste infatti, proprio nell’aprile di 160 anni fa, partiva il futuro Imperatore del Messico. La volontà della Fondazione, come istituzione, è quella di essere motore dello sviluppo socio economico del territorio, anche tramite la valorizzazione del suo patrimonio culturale e storico, implementando l’offerta di Trieste, a beneficio della collettività”.
All’incontro ha partecipato anche Alessandro Rosa, esperto di arte moderna e contemporanea, che ha affiancato la Fondazione nel processo decisionale di analisi e acquisizione dello scettro.
L’OGGETTO Lo scettro dell’imperatrice Carlotta del Messico è un gioiello d’oro 22 carati, completamente decorato in filigrana e da fregi cesellati di fiori e foglie. Lungo 34 cm e largo 6, adornato da diamanti, rubini e smeraldi, ha un peso complessivo di 418,50 g. È impostato su una sfera tra volute ed è sormontato da una corona imperiale di fili d’oro, perle e aquile con ali spiegate. Il diadema è collocato su un cuscino filigranato di passamanerie d’oro ed è impreziosito da rubini, smeraldi e diamanti incastonati sulla lunetta. Le estremità dello scettro sono ornate da foglie e ghiande finemente cesellate in rilievo. Quest’oggetto appare misterioso e insolito poiché è al contempo una teca e un prezioso astuccio che racchiude il cartiglio di dedicazione alla futura sovrana da parte della città di San Juan del Rio. Altro fatto particolare è inoltre il suo fastigio, che rappresenta l’altro simbolo eccelso di regalità, la corona imperiale impreziosita da perle e pietre preziose, simile alla corona aurea ad archi dell’Impero messicano, riprodotta più in basso in forma bidimensionale insieme alle iniziali di Carlotta. È decorato con il monogramma dell’Impero messicano voluto da Massimiliano, con sotto un nastro recante l’iscrizione “San Juan del Rio 1864”. Sulla base si trova una piccola placca con la firma dell’orefice Jose Maria Larralde. Lo scettro è conservato nella sua custodia originale. . |
MASSIMILIANO E CARLOTTA DA MIRAMARE AL MESSICO Proclamato imperatore del Messico il 10 aprile 1864, il 14 dello stesso mese Massimiliano partì a bordo della Fregata Novara alla volta del Messico insieme alla moglie Carlotta. “Non potrò mai dimenticare la partenza da Trieste. Una piccola orchestra suonava gli inni della marina austriaca, mentre Carlotta e io prendevamo posto a prua della lancia che ci avrebbe condotti a bordo della Novara e la folla si accalcava attorno al nostro caro castello, gioiosa e festante, ansiosa di porgerci il suo saluto”. “Abbiamo infine preso il largo, salpando verso un domani radioso, eppure non siamo riusciti a impedirci di rivolgere ancora uno sguardo al Castello di Miramare, che all’orizzonte si confondeva nella linea di costa. È già divenuto la nostra casa lontana”. I nuovi imperatori sbarcarono in America a Veracruz il 24 maggio 1864, per poi arrivare a Città del Messico il 12 giugno. Il 25 maggio, quando la coppia era ancora in viaggio, il consiglio municipale della città di San Juan del Rio, si riunì e decise di prendere alcune iniziative per ingraziarsi i nuovi regnanti. Una commissione della municipalità di San Juan del Rio, successivamente (in data non precisata) si recò a Città del Messico per conferire con l’imperatrice e offrire in dono lo scettro. L’ingresso a San Juan del Río fu descritto dallo stesso Massimiliano in una lettera a Carlotta datata 20 agosto 1864 a Santiago de Querétaro. “Nel pomeriggio arrivammo a San Juan del River, deliziosa cittadina situata in una meravigliosa pianura. L’accoglienza è stata così cordiale che sarebbe difficile descriverlo. San Juan è un secondo Orizaba per la sua bellezza, cordialità e spirito sveglio [dei suoi abitanti]. Ieri sera ho avuto un grande banchetto con tutti gli ufficiali franco-messicani e più di trecento soldati. Indossavo l’uniforme con il cordone della Legione di Onore. Grazie a Dio sono riuscito a fare i miei due brindisi, all’imperatore di Francia e all’esercito. Ho parlato da una piattaforma rialzata, molto lentamente e ad alta voce, in modo che tutta la folla ascoltasse e capisse bene”. Carlotta a quanto pare era cosciente della sfida che lo scettro del Messico poteva rappresentare, ma era pronta a impugnarlo nella sua mano e a coltivare uno dei tardivi sogni imperiali concepiti in Europa. . |
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