Tre appuntamenti per il venerdì del Festival dell’Araldica
Domani, venerdì 6 ottobre, si annuncia particolarmente stimolante per chi si interessa di araldica e particolarmente per chi segue il primo Festival dell’Araldica promosso dalla città di Feltre, infatti saranno ben tre gli appuntamenti dell’articolato programma della manifestazione, che animeranno la giornata:
Alle ore 17, presso il Museo Civico Archeologico di Feltre, si terrà l’Inaugurazione mostra “Di lame e di spade. Maestri spadai a Feltre tra il XV ed il XVII secolo”.
La mostra, allestita presso il Museo Civico Archeologico, per la prima volta offre uno spaccato sul mondo degli spadai feltrini e sull’eccellenza di produzioni che li resero celebri in tutta Europa. L’esposizione rende visibili al pubblico una quindicina di pezzi di assoluto interesse – da una trecentesca basilarda a lame, spade, stiletti ed armi in asta – il cui valore e la cui importanza sono stati riportati alla luce proprio grazie agli studi condotti in occasione della mostra.
La mostra curata da Michele Vello e Fabrizio Tonin, sarà visitabile dal 7 ottobre 2023, al 31 marzo 2024, dal venerdì alla domenica e festivi dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00.
A seguire, alle ore 18.00, sempre presso il Museo Diocesano Belluno Feltre, la conferenza di Paolo Fabris de Fabris sul tema “Lo strano caso degli stemmi del Beato Giovanni Paolo I, Sua Santità il Papa Albino Luciani“.
La conferenza prenderà abbrivio dalla costatazione che non tutti gli stemmi si mantengono sempre uguali nel tempo. Alcuni di essi evolvono per ragioni diverse, lasciando sull’arma segni che – se correttamente decodificati – offrono preziosi elementi informativi non solo per lo storico. Ne sono un esempio alcune armi di pontefici, in primis quella del bellunese Albino Luciani.
Paolo Fabris de Fabris è avvocato, dottore in storia, docente presso l’Università di Torino e autore di svariati articoli in materia genealogica e araldica. Componente della commissione araldica del Gran Priorato di Lombardia e Venezia del Sovrano Ordine di Malta, commissario della Associazione Nobiliare del Piemonte e Valle d’Aosta del Corpo della Nobiltà Italiana, collegiato del Collegio Araldico, è componente del Comitato di Redazione della Rivista Araldica.
Infine, a concludere il programma della giornata, alle ore 20.45, nella medesima sede, una seconda conferenza, questa volta di Agostino Paravicini Bagliani, sul tema “Le chiavi e la tiara. Immagini e simboli del potere medievale“.
L’assunto di partenza sarà che sin dalle prime attestazioni nel tardo secolo XIII, l’araldica e il simbolismo del potere papale sono inscindibili. Lo dimostra la storia della tiara, l’oggetto simbolico che – insieme alle Chiavi – ha più di ogni altro accompagnato l’araldica pontifica dal Medioevo in poi. E molti sono i periodi storici in cui l’araldica – tra draghi, api, colombe – è stata al centro della storia simbolica del potere papale.
Agostino Paravicini Bagliani, Scriptor latinus della Biblioteca Vaticana, ha insegnato Storia medievale presso l’Università di Losanna. E’ presidente della Sismel – Società internazionale per lo studio del Medioevo latino (Firenze), direttore della rivista «Micrologus. Natura scienze e società medievali» e della collana «Micrologus Library« (Sismel Edizioni del Galluzzo) e della collana La corte dei papi (Viella Editrice) e collabora a La Repubblica.
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