L’araldica civica del mendrisiotto

La chiusura delle aziende, l’assenza dei campionati sportivi, la sospensione delle attività politiche, l’assenza di molti cittadini, rendono il periodo estivo un momento di particolare difficoltà per molti giornali, quotidiani soprattutto, nel trovare contenuti con cui “riempire” le pagine; tale circostanza però spesso apre degli spazi insperati a temi e argomenti abitualmente marginalizzati, e ad iniziative inusuali.

Proprio in questo contesto si inserisce la bella iniziativa del Corriere del Ticino – il più importante quotidiano della Svizzera italiana – che attraverso la penna di Lidia Travaini, ha fatto un viaggio in 5 puntati, nell’araldica di quella fetta di territorio che va sotto il nome di Mendrisiotto.

Si tratta di brevi scritti di carattere “divulgativo”, nessuna pretesa di approfondimento, semmai un ordinato censimento delle insegne delle amministrazioni locali, con brevi note esplicative in cui si aiuta il lettore a comprendere quali figure siano riprodotte nelle armi, cercando di fornire anche le ragioni di tali presenza, sulla scorta dei principali studi in materia, svolgendo così un utile lavoro di diffusione verso un pubblico non specializzato, di quelle conoscenze minime dell’araldica del proprio territorio, che troppo spesso difettano agli italiani come agli svizzeri.

Di seguito i link ai 5 articoli pubblicati tra luglio ed agosto:

  1. Leggende, usanze e famiglie che danno vita agli stemmi
  2. Fortezze con significati diversi sugli stemmi del basso Distretto
  3. Dietro gli stemmi di Mendrisio tanto passato rurale e… Como
  4. Doppio omaggio al marmo negli stemmi della Montagna
  5. Diverse fortezze e un enigma negli stemmi dell’Alto Distretto

Scheda biografica
Lidia Travaini

Lidia Travaini ha studiato Sociologia della comunicazione all’Università di Friburgo. Dal 2013 lavora per la redazione del Mendrisiotto del Corriere del Ticino, cercando di raccontare le particolarità della vita in una regione forse piccola, ma ricca di peculiarità e imprescindibilmente influenzata dalla presenza del confine. La prima esperienza al CdT è però stata nella redazione sportiva, per uno stage nel 2010. Perché lo sport ha sempre avuto un ruolo importante nella sua vita, in particolare il basket, ma anche l’hockey, ma da spettatrice. Parlando di hobby, non appena gli impegni lo permettono non resiste al richiamo delle montagne (cenno biografico tratto dal Corriere del Ticino). 
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