Ordine Imperiale del Drago a Cuggiono
Lunedi 17 luglio, alle ore 18.30, presso la chiesa parrocchiale ortodossa di San Paisio in via Cavour a Cuggiono, in provincia di Milano, sarà celebrata la festa liturgica di Santa Margherita di Antiochia, Santa Patrona dell’Ordine del Drago (che fa riferimento alla Casa Imperiale romena dei principi Cantacuzino di Bisanzio, Morea, Valacchia, Moldavia e Transilvania).
Nell’occasione si terrà una cerimonia cavalleresca d’investitura dell’ordine, a cui saranno ammessi: il Nobile Dott. Marco Gravina dei Duchi di San Michele di Ganzaria, il Dott. Luca Lepore, il Nobile Patrizio Bizantino Dott. Alessio Logoteta, il Marchese Prof Cataldo Tarantini Leone di Melpignano Vernole.
Il programma dell’appunto prevede oltre alla solenne divina liturgia, interventi e saluti ufficiali, cena buffet tradizionale romena di beneficenza a concreto sostegno della Parrocchia.
Interverranno: SAI il Principe Ezra Foscari Widmann Rezzonico Tomassini Paternò Leopardi, Suo Onore Mandilosani Maya Bubashvili Aznauri (Delegata Real Casa Bagrationi di Georgia), rappresentati di Unione Bizantina e Aristocrazia Europea, autorità istituzionali e diplomatiche.
Scheda di approfondimento Ordine del Drago L’Ordine del Drago (o del Dragone) fu un ordine militare del Sacro Romano Impero Germanico, istituito dall’imperatore Sigismondo nel 1387 (seconda altri nel 1408). Comunque, nel 1433, in occasione dell’incoronazione di Sigismondo ad imperatore, lo statuto dei “Draghi” venne approvato da Papa Eugenio IV. Formalmente l’Ordine fu istituito per combattere l’eresia hussita e contrastare l’espansionismo turco nei balcani, ma in realtà – come altri ordini similari – scopo non dichiarato dell’istituzione fu quello di coalizzare attorno al sovrano “straniero” la nobiltà locale, nel caso specifico la nobiltà ungherese, che a lungo aveva contrastato proprio l’imperatore tedesco Sigismondo, tant’è che l’Ordine non sopravvisse molto al suo fondatore (avvenuta nel 1437), e si ritiene estinto già attorno alla metà del 1400. L’odierno Ordine del Drago rivendica una derivazione diretta dall’ordine quattrocentesco, attraverso cavalieri dell’Ordine stesso, che dopo la sua estinzione avrebbero proseguito tale esperienza sino a plasmare l’ordine contemporaneo. . |
Scheda di approfondimento Gli ordini cavallereschi in Italia Il conferimento e l’uso di titoli e decorazioni cavalleresche in Italia è disciplinato dagli articoli 7 e 8 della legge n. 178 del 3 marzo 1951, i quali in sintesi stabiliscono che in Italia sono LIBERAMENTE UTILIZZABILI i titoli e le decorazioni: 1) degli ordini cavallereschi nazionali (Ordine Militare d’Italia, Ordine della “Stella d’Italia”, Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”, Ordine Cavalleresco “Al Merito del lavoro”, Ordine di Vittorio Veneto) 2) degli ordini cavallereschi della Santa Sede (Ordine dello Speron d’Oro, Ordine Piano, Ordine di San Gregorio Magno e Ordine di San Silvestro Papa), e dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro 3) del Sovrano Militare Ordine di Malta Sono invece SOGGETTE AD AUTORIZZAZIONE da parte del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro per gli affari esteri, le decorazioni ed i titoli degli “Ordini non nazionali o di Stati esteri”. Circa l’interpretazioni di quali possano essere considerati “ordini non nazionali“, molto si è discusso, e la dottrina attuale ha portato ad identificarli negli ordini cavallereschi dinastici. Un elenco degli Ordini non nazionali o di Stati esteri le cui decorazioni almeno in alcuni casi siano state sino ad oggi autorizzate, è stato stilato dall’Ministero dell’Interno. Gli articoli di legge anzidetti vietano il conferimento di onorificenze, decorazioni e distinzioni cavalleresche, con qualsiasi forma e denominazione, da parte di enti, associazioni o privati, e specificano che le relative sanzioni sono applicabili anche quando tali conferimenti siano avvenuti all’estero. Doverosamente va evidenziato come vi siano anche ordini cavallereschi del tutto legittimi, le cui decorazioni però lo stato italiano non ha ancora avuto occasione di autorizzare, oppure vi siano ordini cavallereschi di cui le decorazioni in Italia non vengono autorizzate, per ragioni di opportunità politica (come l’Ordine supremo della Santissima Annunziata, o l’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro). Assume dunque particolare rilevanza l’elenco degli ordini cavallereschi valutati legittimi dall’ICOC (Commissione Internazionale permanente per lo studio degli Ordini Cavallereschi – International Commission for Orders of Chivalry), istituzione internazionale privata, che ha redatto un apposito Registro. . |
Disambigua PREDICATI TITOLI NOBILIARI, CAVALLERESCHI ED ACCADEMICI Per precisa scelta editoriale il Notiziario Araldico cerca di dare conto di tutti gli eventi e le iniziative di rilevanza araldica, nobiliare, cavalleresca, genealogica, vessillologia, faleristica, o comunque attinenti le discipline documentarie della storia, cercando di evitare atteggiamenti censori. Tale scelta, unita alle tempistiche proprie di un quotidiano quale è il Notiziario Araldico, ed all’impossibilità di una verifica puntuale di tutti i trattamenti e le titolature accademiche, nobiliari e cavalleresche, contenute nei comunicati, nelle note informative, nei programmi degli eventi, nei documenti diffusi e/o comunque ripresi, può purtroppo implicare la pubblicazione di titoli contesi, contestati, non universalmente accettati, inesatti, o peggio ancora frutto di falsificazioni antiche o recenti. Si evidenzia dunque che i trattamenti, i predicati, i titoli cavallereschi, i titoli accademici, i titoli nobiliari, pubblicati, lo sono senza attribuire loro alcun valore, e senza poter entrare nel merito. Giova infine ricordare in questa sede che per disposizione costituzionale, in Italia i titoli nobiliari, sono privi di qualunque valore giuridico. . |
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