Immagine votiva della Beata Maria Cristina di Savoia
Lo scorso 29 aprile, nell’antico santuario di San Giuseppe in Enna ha avuto luogo la cerimonia di donazione dell’immagine votiva della beata Maria Cristina di Savoia, Regina delle Due Sicilie, ricorrendo il decimo anniversario dell’annuncio con il quale S.S. il Sommo Pontefice Francesco autorizzava la promulgazione decreto del miracolo attribuito alla Reginella Santa. Il quadro è stato realizzato per interessamento del cav. OSML dott. Giuseppe Balsamo e dei cav.ri OMS ing. Giovanni Strazzati Gianluca Gugliotta. L’immagine votiva sarà in seguito translata nella chiesa di San Giovanni Battista
Dopo l’esecuzione dell’INNO SARDO hanno porto il loro saluto il Vicario per Ag – Cl – Enna degli Ordini dinastici di Casa Savoia, comm. rev. don Giacomo Zangara, la Delegata regionale per la Sicilia dei Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia, prof. Flora Montana, e l’Ispettore per la Sicilia INGORTP cav. OSML dott. Pio Vella Cannella.
Il cav. OSML Angelo Calì ha dato lettura del messaggio inviato dal Gran Cancelliere degli Ordini, S.E. il Cav. dell’Ord. Supr. della Santissima Annunziata Johannes Niederhauser.
Sono seguite le relazioni del delegato per la Sicilia degli OODD sul tema “Maria Cristina di Savoia nella storia della dinastia sabauda e della Chiesa” e della sig.ra Eleonora Chiavetta, già Delegata regionale dei Convegni di Cultura, sul tema ”I Convegni di cultura MC di Savoia e il processo di beatificazione della Reginella Santa”
Con le dame e i cavalieri del Vicariato sono intervenuti il Vicario per Palermo, comm. Andrea Di Giovanna, il delegato INGORT di Caltanissetta, comm. prof. Enzo Falzone, e di Enna, uff. avv. Carmelo Mirisciotti, le rappresentanze dei Convegni di Cultura di Enna, Caltanissetta e Messina, l’Ispettrice prov.le IIVV CRI di Enna e una rappresentanza della Delegazione Gran Priorale del Sovrano Militare Ordine di Malta per Catania ed Enna.
La cerimonia si è conclusa in un clima di intensa spiritualità con la benedizione impartita a mezzo della reliquia della Beata donata dal padre postulatore Gianni Califano ofm.
Scheda di approfondimento Ordini Dinastici di Casa Savoia Con l’indicazione di Ordini Dinastici di Casa Savoia (abbreviata anche in ODS oppure OODDS oppure ODDCS) ci si riferisce ad alcuni Ordini Cavallereschi già esistenti durante il Regno d’Italia, il cui magistero è stato conservato da Casa Savoia in quanto considerati dinastici (cioè appartenenti al patrimonio familiare) e non statuali (cioè appartenenti al patrimonio dello Stato Italiano, come invece l’Ordine militare di Savoia, l’Ordine al merito del lavoro e l’Ordine coloniale della Stella d’Italia). Essi sono: •L’Ordine Supremo della Santissima Annunziata, il primo e più prestigioso Ordine di Casa Savoia, il cui magistero è detenuto da Vittorio Emanuele di Savoia ma conteso da Aimone di Savoia-Aosta; la Repubblica Italiana non riconosce quest’Ordine, che è invece riconosciuto dall’ICOC (International Commission for the Orders of Chivalry) •L’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, secondo per importanza fra gli Ordini di Casa Savoia, il magistero è detenuto da Vittorio Emanuele di Savoia ma conteso da Aimone di Savoia-Aosta; la Repubblica Italiana non riconosce quest’Ordine, che è invece riconosciuto dall’ICOC (International Commission for the Orders of Chivalry) •L’Ordine al Merito Civile di Savoia (o Ordine al Merito di Savoia), istituito nel 1988, in qualche modo erede e prosecutore dell’Ordine della Corona d’Italia e dell’Ordine Civile di Savoia, il magistero è detenuto da Vittorio Emanuele di Savoia; la Repubblica Italiana non riconosce quest’Ordine, che è invece riconosciuto dall’ICOC (International Commission for the Orders of Chivalry) Sito istituzionale degli Ordini Dinastici di Casa Savoia . |
Disambigua PREDICATI TITOLI NOBILIARI, CAVALLERESCHI ED ACCADEMICI Per precisa scelta editoriale il Notiziario Araldico cerca di dare conto di tutti gli eventi e le iniziative di rilevanza araldica, nobiliare, cavalleresca, genealogica, vessillologia, faleristica, o comunque attinenti le discipline documentarie della storia, cercando di evitare atteggiamenti censori. Tale scelta, unita alle tempistiche proprie di un quotidiano quale è il Notiziario Araldico, ed all’impossibilità di una verifica puntuale di tutti i trattamenti e le titolature accademiche, nobiliari e cavalleresche, contenute nei comunicati, nelle note informative, nei programmi degli eventi, nei documenti diffusi e/o comunque ripresi, può purtroppo implicare la pubblicazione di titoli contesi, contestati, non universalmente accettati, inesatti, o peggio ancora frutto di falsificazioni antiche o recenti. Si evidenzia dunque che i trattamenti, i predicati, i titoli cavallereschi, i titoli accademici, i titoli nobiliari, pubblicati, lo sono senza attribuire loro alcun valore, e senza poter entrare nel merito. Giova infine ricordare in questa sede che per disposizione costituzionale, in Italia i titoli nobiliari, sono privi di qualunque valore giuridico. . |
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