L’Ordine della Concordia a Roma
E’ ormai una felice tradizione quella del ritrovo conviviale a primavera dell’Ordine della Concordia, che quest’anno avrà luogo il 20 maggio a Roma.
L’incontro vuole essere un momento di convivialità ed informazione sulle attività per tutti i “Concordi”.
Nell’occasione verranno saranno inoltre introdotti nuovi componenti dell’Ordine e si terrà una conferenza sul Concilio di Nicea del 325 d.C..
Come prima accennato, l’incontro conviviale aperto anche agli esterni, si svolgerà sabato 20 maggio 2023 alle 11,30, in Roma, presso lo Stato Maggiore dell’Esercito – Raggruppamento Logistico Centrale – O.P.S. Ristorante “La Trincea” in Via dei Bersaglieri (Città militare La Cecchignola).
Per le informazioni ed adesioni (da far pervenire entro il 10 maggio) è possibile rivolgersi alla mail manlio.mochi@assiriconsulting.it.
Scheda di approfondimento Ordine Capitolare dei Cavalieri della Concordia La fondazione dell’Ordine della Concordia viene fatta risalire al 1246 ad opera del re di Spagna Ferdinando III di Castiglia y León (santificato nel 1671 da Papa Clemente X) con l’atto di investitura di 154 Cavalieri scelti fra i più degni Gentiluomini del regno. Incerte restano le vicende storiche dell’Ordine nei secoli successivi, tanto che lo stesso venne rifondato a Francoforte sul Meno da S.A.S. il Gran Maestro principe Karl Theodor von Dalberg il 5 febbraio 1813, in piena epoca napoleonica, fazione politica di cui il rifondatore era un esponente di spicco. La fine dei fasti napoleonici compromise anche lo sviluppo dell’Ordine, che sarebbe approdato sul finire del XIX secolo in Italia, dove nel 2009, con l’assunzione del gran magistero da parte del principe Mario Augusto Petricca Giordani, ha assunto l’attuale fisionomia. Oggigiorno l’Ordine ha assunto uno scopo prettamente umanitario, orientato a favorire le attività imprenditoriali nelle varie Nazioni, e a coniugare la ferrea logica dell’economia con la duttilità della Carità Cristiana. Nel rispetto della legge italiana l’Ordine non provvede all’investitura di Cavalieri, né a conferire titoli o altre onorificenze, ma riconosce Pari, Gentiluomini e Gentildonne (riconoscimenti di peculiari doti etiche e di impegno sociale) e la qualifica di Terziario che consente al possessore di operare attivamente per lo sviluppo dell’Ordine e il raggiungimento delle sue finalità. Sito Internet istituzionale dell’Ordine della Concordia . |
Scheda di approfondimento Gli ordini cavallereschi in Italia Il conferimento e l’uso di titoli e decorazioni cavalleresche in Italia è disciplinato dagli articoli 7 e 8 della legge n. 178 del 3 marzo 1951, i quali in sintesi stabiliscono che in Italia sono LIBERAMENTE UTILIZZABILI i titoli e le decorazioni: 1) degli ordini cavallereschi nazionali (Ordine Militare d’Italia, Ordine della “Stella d’Italia”, Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”, Ordine Cavalleresco “Al Merito del lavoro”, Ordine di Vittorio Veneto) 2) degli ordini cavallereschi della Santa Sede (Ordine dello Speron d’Oro, Ordine Piano, Ordine di San Gregorio Magno e Ordine di San Silvestro Papa), e dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro 3) del Sovrano Militare Ordine di Malta Sono invece SOGGETTE AD AUTORIZZAZIONE da parte del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro per gli affari esteri, le decorazioni ed i titoli degli “Ordini non nazionali o di Stati esteri”. Circa l’interpretazioni di quali possano essere considerati “ordini non nazionali“, molto si è discusso, e la dottrina attuale ha portato ad identificarli negli ordini cavallereschi dinastici. Un elenco degli Ordini non nazionali o di Stati esteri le cui decorazioni almeno in alcuni casi siano state sino ad oggi autorizzate, è stato stilato dall’Ministero dell’Interno. Gli articoli di legge anzidetti vietano il conferimento di onorificenze, decorazioni e distinzioni cavalleresche, con qualsiasi forma e denominazione, da parte di enti, associazioni o privati, e specificano che le relative sanzioni sono applicabili anche quando tali conferimenti siano avvenuti all’estero. Doverosamente va evidenziato come vi siano anche ordini cavallereschi del tutto legittimi, le cui decorazioni però lo stato italiano non ha ancora avuto occasione di autorizzare, oppure vi siano ordini cavallereschi di cui le decorazioni in Italia non vengono autorizzate, per ragioni di opportunità politica (come l’Ordine supremo della Santissima Annunziata, o l’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro). Assume dunque particolare rilevanza l’elenco degli ordini cavallereschi valutati legittimi dall’ICOC (Commissione Internazionale permanente per lo studio degli Ordini Cavallereschi – International Commission for Orders of Chivalry), istituzione internazionale privata, che ha redatto un apposito Registro. . |
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