Novità editoriali di araldica ecclesiastica
Tre inediti volumi ampliano la già ricca serie di testi dedicati all’araldica ecclesiastica, curati da Enzo Parrino sotto l’egida di Araldica Vaticana: L’Araldica dei Vescovi dell’Italia Centrale – Arcidiocesi di Firenze, L’Araldica dei Vescovi dell’Italia Settentrionale – Patriarcato di Venezia, L’Araldica dei Vescovi dell’Italia Centrale – Commendatari dell’Abbazia di Subiaco.
Tre volumi che, come si può ricavare dai titoli, si inseriscono in due distinte collane, una dedicata ai Vescovi dell’Italia Centrale. ed una a quella dei Vescovi dell’Italia Settentrionale.
Per tutti resta invariata la formula ormai collaudata: una pagina dedicata a ciascun porporato, pagina dominata dalla riproduzione a colori dello stemma, e corredata da blasonatura e note biografiche del vescovo di riferimento. Un’occasione anche scoprire la storia di queste unità amministrative ecclesiastiche.
Nello specifico “L’Araldica dei Vescovi dell’Italia Centrale – Arcidiocesi di Firenze – Dalle origini al Concilio Vaticano II” prende le mosse dal primo vescovo di cui si hanno riscontri storici, cioè Felice che, nel 313, partecipò in un sinodo indetto da Papa Milziade (311-314). Un percorso araldico lungo oltre un millennio, dedicato ai presuli posti alla guida pastorale della sede fiorentina, dalla sua fondazione, fino al Concilio ecumenico Vaticano II. Pagina ufficiale
“L’Araldica dei Vescovi dell’Italia Settentrionale – Patriarcato di Venezia – Dalla Bolla Regis aeterni al Concilio Vaticano II” inizia il suo viaggio dalla soppressione del Patriarcato di Grado e della Diocesi di Castello, con la bolla Regis aeterni, dell’8 ottobre 1451, emanata da S.S. Niccolò V (1447-1455), a seguito della quale fu istituito il Patriarcato di Venezia. Un percorso araldico lungo oltre mezzo millennio, dedicato ai presuli posti alla guida pastorale della sede veneziana, dalla sua fondazione, fino al Concilio ecumenico Vaticano II. Pagina ufficiale
Infine “L’Araldica dei Vescovi dell’Italia Centrale – Commendatari dell’Abbazia di Subiaco – Dal XV sec. alla Costituzione Apostolica Cenobium Sublacense” propone la cronotassi abaziale dell’Abazia di Subiaco, fondata da San Benedetto da Norcia nella prima metà del VI secolo. Nel XVI secolo, come molte altre istituzioni ecclesiastiche dell’epoca, anche l’abbazia di Subiaco, fu concessa in commendam ai cardinali di Curia. Il primo Abate Commendatario fu Juan de Torquemada, che entrò in carica il 16 gennaio 1456. Papa Pio X fu l’ultimo Abate Commendatario; con la costituzione apostolica Coenobium Sublacense del 21 marzo 1915, papa Benedetto XV soppresse, dopo quattro secoli, la commenda e il relativo titolo di “abate commendatario”. Pagina ufficiale
Scheda biografica Enzo Parrino Vincenzo (detto Enzo) Parrino, nato all’inizio degli anni ’70, di Monterotondo alle porte di Roma, disegnatore araldico per passione, specializzato nell’ambito dell’araldica religiosa, ha iniziato a collaborare dal 2008 con il portale “Araldica Vaticana”, prima di divenirne il curatore dal 2016. Ha eseguito numerosi disegni gentilizi e soprattutto ecclesiastici, in diversi casi curandone anche l’ideazione, ed ha pubblicato innumerevoli volumi dedicati all’araldica ecclesiastica dando vita ad un ambizioso progetto di censimento mondiale delle insegne araldiche dei vescovi cattolici, progetto premiato anche con il “Gran Premio Scudo d’Oro” edizione 2019. . |
Scheda di approfondimento L’araldica ecclesiastica L’araldica ecclesiastica è una specifica branca dell’araldica che si occupa degli stemmi appartenenti a persone o istituzioni del mondo ecclesiale, stemmi caratterizzati da ornamentazioni esterne sostanzialmente costanti e che esprimono un preciso codice giuridico, in grado di rendere immediatamente identificabile grado e funzione del titolare. Limitatamente all’araldica della Chiesa Cattolica, gli elementi essenziali di tale codice sono: La tiara o triregno è l’ornamento araldico ad uso esclusivo del Papa, che sormonta il relativo stemma, ed è costituita da un copricapo a forma di cupola che sorregge tre corone sovrapposte. Benedetto XVI e Francesco hanno sostituito la tiara con una mitra caricata di tre fasce d’oro che richiamano le originarie tre corone. Il galero, ovvero il cappello ecclesiastico è un cappello da pellegrino con la tesa molto lunga e due cordoni laterali che terminano con una serie di fiocchi o più propriamente nappe. Posto sulla sommità ornamento dello scudo il galero consente l’immediato riconoscimento del grado del titolare dello stemma grazie al colore e al numero delle nappe o fiocchi. Il colore del galero (di norma il medesimo delle nappe) indica: > rosso per i cardinali; > verde per gli arcivescovi, i vescovi e i patriarchi; > paonazzo per i monsignori; > nero per i presbiteri. Il numero di nappe per lato indica: > 15 nappe rosse per i cardinali; > 15 nappe verdi per patriarchi e primati; > 10 nappe verdi arcivescovi; > 6 nappe verdi vescovi e abati mitrati; > 6 nappe paonazze cappellano di Sua Santità; > 6 nappe nere vicario generale, vicario episcopale, abate; > 3 nappe parroco; > 1 nappa presbitero. Le Chiavi sono raffigurate incrociate, una d’oro a destra e un’altra d’argento a sinistra, con le impugnature rivolte verso il basso. Si pongono dietro o sopra lo scudo papale. La croce posta in palo dietro lo scudo, può essere: > semplice cioè ad una traversa per i vescovi > doppia cioè a due traverse per i cardinali, i patriarchi e gli arcivescovi. Impostazione classica di un stemma papale Impostazione classica di uno stemma cardinalizio di un arcivescovo Impostazione classica di uno stemma arcivescovile Impostazione classica di uno stemma vescovile Impostazione classica di uno stemma di un vicario episcopale Impostazione classica di uno stemma di un parroco Impostazione classica di uno stemma di un sacerdote Accanto a questi elementi principali ve ne sono altri di uso più limitato, come pure vi sono ulteriori configurazioni specificatamente riservate a cariche meno note, e non mancano un certo numero di eccezioni e deroghe concesse a titolari di cariche legate ad istituzioni specifiche. I disegni di questa scheda sono stati realizzati da Teresa Morettoni e Davide Bolis (per il solo stemma vescovile). . |
Articoli correlati: La terna di Parrino