Incubo araldico

Come spesso accade il periodico Cronaca Numismatica si è trovato a parlare di araldica partendo da alcune medaglie su cui è stato raffigurato lo stemma della famiglia Cibrario.

L’occasione dunque è stata utile per ricostruire le vicende storiche di tale emblema, e seguirne l’evoluzione, così da comprendere – ad esempio – le motivazioni e per cui tale emblema preveda un raro capo di San Marino. Per l’approfondimento araldico è stato coinvolto uno storico collaboratore della rivista e nome molto noto all’araldica italiana: Maurizio Carlo Alberto Gorra.

Proprio Gorra ha definito la composizione araldica dei Cibrario, un “incubo araldico”.

Per leggere l’articolo di Cronaca Numismatica


Scheda biografica
Maurizio Carlo Alberto Gorra

Gorra Maurizio

Nato a Torino nel 1956, residente nei pressi di Roma da molti anni, perito araldico (associato C.P.I. n° 1034), membro associato dell’Académie Internationale d’Héraldique, nonché socio e ricercatore di altri organismi culturali, studia la materia dal 1979 come autodidatta.

Collabora con università, studiosi, enti pubblici e privati, partecipa e organizza convegni, realizza stemmi, motti e ricerche araldiche.

Autore di numerosi studi e libri a tema araldico, in particolare ricordiamo “Blasonario di un sogno” (Centro Studi Araldici, Arcisate, 2017), “La conchiglia in araldica” (Edizioni Compostellane, Pomigliano d’Arco, 2010), “Stemmi Papali (come individuare e riconoscere facilmente l’epoca storica nei monumenti, nelle lapidi, nelle opere edili e d’arte)” (Permano Editrice, Pomezia, 2000).
.

Articoli correlati: Araldica e numismatica

Cibrario
Fotocomposizione Cronaca Numismatica: Lo stemma del conte Cibrario nella versione realizzata a mano dall’araldista Maurizio Carlo Alberto Gorra e in quella al tratto proveniente da un blasonario della seconda metà del XIX secolo: “Interzato in fascia: nel 1° d’azzurro, a tre colli affiancati, ognuno cimato da una torre di due palchi, il tutto al naturale, ognuna aperta e finestrata di nero, e cimata da una penna d’argento; nel 2° d’argento a sei sbarre, tre di nero e tre di rosso, alternate; nel 3° partito: in a) di verde, a due dadi affiancati d’argento, marcati di nero, il primo di un punto ed il secondo di due; in b) d’azzurro, alla banda d’oro, caricata di tre crescenti del campo, montanti nel verso della pezza e ritirati verso il capo” (blasonatura Maurizio Carlo Alberto Gorra)
13 Febbraio 2023
Giovanni Moneta

Cerca negli articoli

Questo servizio è offerto dal Centro Studi Araldici.
Questo servizio è offerto dal Centro Studi Araldici.
Come funziona la ricerca?

Siti Collegati

  • Banner del sito di Stemmario Italiano.
  • Banner del sito del Centro Studi Araldici.
  • Banner del sito del Araldica On Line.
  • Banner del sito Creare Stemmi
  • Banner del sito Araldica TV