Lo stemma di monsignor Intini

Lo scorso 9 dicembre papa Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni presentata da S.E. Mons. Domenico Caliandro, contestualmente il Santo Padre ha nominato il nuovo arcivescovo, individuato nella persona S.E. Mons. Giovanni Intini, finora vescovo di Tricarico.

S.E. Mons. Giovanni Intini è nato il 28 dicembre 1965 a Gioia del Colle in provincia di Bari, nella Diocesi di Conversano-Monopoli. Entrato nel Pontificio Seminario Regionale Pio XI di Molfetta, è stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1990, incardinandosi nella Diocesi di Conversano-Monopoli.

Il 7 dicembre 2016 è stato nominato Vescovo di Tricarico e ha ricevuto la consacrazione episcopale il 22 febbraio 2017. In seno alla Conferenza Episcopale Italiana, è Membro della Commissione per la Dottrina della Fede, l’annuncio e la catechesi.

Monsignor Intino farà il suo ingresso nella nuova sede episcopale affidatagli, il prossimo 10 febbraio, e sarà accompagnato dall’emblema araldico che già ha utilizzato durante la guida della Diocesi di Tricarico.


Scheda di approfondimento
L’araldica ecclesiastica

L’araldica ecclesiastica è una specifica branca dell’araldica che si occupa degli stemmi appartenenti a persone o istituzioni del mondo ecclesiale, stemmi caratterizzati da ornamentazioni esterne sostanzialmente costanti e che esprimono un preciso codice giuridico, in grado di rendere immediatamente identificabile grado e funzione del titolare.

Limitatamente all’araldica della Chiesa Cattolica, gli elementi essenziali di tale codice sono:

La tiara o triregno è l’ornamento araldico ad uso esclusivo del Papa, che sormonta il relativo stemma, ed è costituita da un copricapo a forma di cupola che sorregge tre corone sovrapposte. Benedetto XVI e Francesco hanno sostituito la tiara con una mitra caricata di tre fasce d’oro che richiamano le originarie tre corone.

Il galero, ovvero il cappello ecclesiastico è un cappello da pellegrino con la tesa molto lunga e due cordoni laterali che terminano con una serie di fiocchi o più propriamente nappe. Posto sulla sommità ornamento dello scudo il galero consente l’immediato riconoscimento del grado del titolare dello stemma grazie al colore e al numero delle nappe o fiocchi.

Il colore del galero (di norma il medesimo delle nappe) indica:
> rosso per i cardinali;
> verde per gli arcivescovi, i vescovi e i patriarchi;
> paonazzo per i monsignori;
> nero per i presbiteri.

Il numero di nappe per lato indica:
> 15 nappe rosse per i cardinali;
> 15 nappe verdi per patriarchi e primati;
> 10 nappe verdi arcivescovi;
> 6 nappe verdi vescovi e abati mitrati;
> 6 nappe paonazze cappellano di Sua Santità;
> 6 nappe nere vicario generale, vicario episcopale, abate;
> 3 nappe parroco;
> 1 nappa presbitero.

Le Chiavi sono raffigurate incrociate, una d’oro a destra e un’altra d’argento a sinistra, con le impugnature rivolte verso il basso. Si pongono dietro o sopra lo scudo papale.

La croce posta in palo dietro lo scudo, può essere:
> semplice cioè ad una traversa per i vescovi
> doppia cioè a due traverse per i cardinali, i patriarchi e gli arcivescovi.

Stemma papale base
Impostazione classica di un stemma papale
Stemma cardinalizio base
Impostazione classica di uno stemma cardinalizio di un arcivescovo
Stemma arcivescovile base
Impostazione classica di uno stemma arcivescovile

Stemma vescovile base
Impostazione classica di uno stemma vescovile

Stemma di vicario base
Impostazione classica di uno stemma di un vicario episcopale

Stemma di parroco base
Impostazione classica di uno stemma di un parroco

Stemma di sacerdote base
Impostazione classica di uno stemma di un sacerdote


Accanto a questi elementi principali ve ne sono altri di uso più limitato, come pure vi sono ulteriori configurazioni specificatamente riservate a cariche meno note, e non mancano un certo numero di eccezioni e deroghe concesse a titolari di cariche legate ad istituzioni specifiche.

I disegni di questa scheda sono stati realizzati da Teresa Morettoni e Davide Bolis (per il solo stemma vescovile).
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Intini
Lo smma di monsignor Giovanni Intino: “D’azzurro, all’agnello con il capo rivoltato, attraversato da una croce latina gigliata, il tutto accompagnato in capo da uno scaglione, diminuito, rialzato, accostato a destra da una stella (8) e a sinistra da una conchiglia, il tutto d’argento” (blasonatura Centro Studi Araldici)
22 Dicembre 2022
Giovanni Moneta

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