Lo stemma di monsignor Salvi
Lo scorso 11 novembre papa Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Civita Castellana presentata da S.E. Mons. Romano Rossi, ed ha nominato vescovo della medesma diocesi S.E. Mons. Marco Salvi, finora vescovo titolare di Termini Imerese ed ausiliare dell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve.
S.E. Mons. Marco Salvi è nato il 4 aprile 1954 a Sansepolcro, in provincia di Arezzo. Nel 1979 si è laureato in Architettura e Ingegneria civile presso l’Università di Firenze. Dopo aver ottenuto il Baccellierato in Teologia nel Seminario-Facoltà Teologica di Firenze, è stato ordinato presbitero il 28 maggio 1983 per la Diocesi di Arezzo.
Ha svolto i seguenti incarichi fra cui ministero pastorale in diverse parrocchie e architetto-ingegnere per la ristrutturazione di edifici sacri.
Il 15 febbraio 2019 è stato eletto vescovo titolare di Termini Imerese ed ausiliare dell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve, ricevendo la consacrazione episcopale il 31 marzo successivo. Attualmente è anche segretario della Conferenza Episcopale Umbra.
Nel nuovo incarico pastorale Mons. Salvi utilizzerà lo stemma già adottato all’atto della sua ordinazione episcopale.
Scheda di approfondimento L’araldica ecclesiastica L’araldica ecclesiastica è una specifica branca dell’araldica che si occupa degli stemmi appartenenti a persone o istituzioni del mondo ecclesiale, stemmi caratterizzati da ornamentazioni esterne sostanzialmente costanti e che esprimono un preciso codice giuridico, in grado di rendere immediatamente identificabile grado e funzione del titolare. Limitatamente all’araldica della Chiesa Cattolica, gli elementi essenziali di tale codice sono: La tiara o triregno è l’ornamento araldico ad uso esclusivo del Papa, che sormonta il relativo stemma, ed è costituita da un copricapo a forma di cupola che sorregge tre corone sovrapposte. Benedetto XVI e Francesco hanno sostituito la tiara con una mitra caricata di tre fasce d’oro che richiamano le originarie tre corone. Il galero, ovvero il cappello ecclesiastico è un cappello da pellegrino con la tesa molto lunga e due cordoni laterali che terminano con una serie di fiocchi o più propriamente nappe. Posto sulla sommità ornamento dello scudo il galero consente l’immediato riconoscimento del grado del titolare dello stemma grazie al colore e al numero delle nappe o fiocchi. Il colore del galero (di norma il medesimo delle nappe) indica: > rosso per i cardinali; > verde per gli arcivescovi, i vescovi e i patriarchi; > paonazzo per i monsignori; > nero per i presbiteri. Il numero di nappe per lato indica: > 15 nappe rosse per i cardinali; > 15 nappe verdi per patriarchi e primati; > 10 nappe verdi arcivescovi; > 6 nappe verdi vescovi e abati mitrati; > 6 nappe paonazze cappellano di Sua Santità; > 6 nappe nere vicario generale, vicario episcopale, abate; > 3 nappe parroco; > 1 nappa presbitero. Le Chiavi sono raffigurate incrociate, una d’oro a destra e un’altra d’argento a sinistra, con le impugnature rivolte verso il basso. Si pongono dietro o sopra lo scudo papale. La croce posta in palo dietro lo scudo, può essere: > semplice cioè ad una traversa per i vescovi > doppia cioè a due traverse per i cardinali, i patriarchi e gli arcivescovi. Impostazione classica di un stemma papale Impostazione classica di uno stemma cardinalizio di un arcivescovo Impostazione classica di uno stemma arcivescovile Impostazione classica di uno stemma vescovile Impostazione classica di uno stemma di un vicario episcopale Impostazione classica di uno stemma di un parroco Impostazione classica di uno stemma di un sacerdote Accanto a questi elementi principali ve ne sono altri di uso più limitato, come pure vi sono ulteriori configurazioni specificatamente riservate a cariche meno note, e non mancano un certo numero di eccezioni e deroghe concesse a titolari di cariche legate ad istituzioni specifiche. I disegni di questa scheda sono stati realizzati da Teresa Morettoni e Davide Bolis (per il solo stemma vescovile). . |
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