Il vescovo di Nicosia nominato Cappellano Gran Croce di Merito Costantiniano “spagnolo”
Venerdì 9 settembre 2022, il Delegato della Sicilia Orientale del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, il Nob. Ferdinando Testoni Blasco, Cavaliere Gran Croce di Giustizia, si è recato in visita al Vescovo di Nicosia, Mons. Giuseppe Schillaci. Ad accompagnarlo il Vice Delegato, Nob. Gian Francesco Galletti, Barone di Santa Rosalia, Cavaliere di Giustizia e il Referente per la Provincia di Enna, Dott. Onofrio Ligotti, Cavaliere di Merito con Placca.
Durante l’udienza, svoltasi in un clima di grande cordialità, il Delegato Testoni Blasco ha consegnato a Mons. Schillaci il diploma di Cappellano Gran Croce di Merito dell’Ordine Costantiniano e ha illustrato come l’attuale Gran Maestro, S.A.R. il Principe Don Pedro di Borbone delle Due Sicilie e Orléans ha sempre riaffermato con chiarezza la natura equestre-religiosa della Sacra Milizia e le sue finalità, che sono la glorificazione della Santa Croce, la propaganda della Fede e la difesa di Santa Romana Chiesa, alla quale l’Ordine Costantiniano è strettamente legato. Inoltre, ha evidenziato come la Sacra Milizia si propone in attività socio-assistenziali e di beneficenza.
Al termine dell’udienza, il Cav. Ligotti ha consegnato al Vescovo di Nicosia il libro L’Ordine Costantiniano di San Giorgio a cura di Alessandro Scandola e Il libro Celebrazioni del Tricentenario della Bolla Militantis Ecclesiae 1718-2018, a cura del Nob. Avv. Roberto Saccarello, Cavaliere Gran Croce Jure Sanguinis con P.O., Delegato della Tuscia e Sabina, Consulente di Diritto Civile della Real Commissione per l’Italia.
Mons. Giuseppe Schillaci è nato l’8 gennaio 1958 ad Adrano, in Provincia e Arcidiocesi di Catania.
Dopo aver intrapreso gli studi filosofici presso l’Università degli Studi di Catania, si è spostato a Roma, conseguendo la laurea in Filosofia presso la Pontificia Università Gregoriana. Sempre a Roma, ha svolto il percorso formativo al Pontificio Seminario Francese.
Il 28 dicembre 1986 è ordinato diacono e il 4 luglio 1987 sacerdote per l’Arcidiocesi di Catania.
Ritorna ad Adrano, dove svolge le mansioni di viceparroco e poi di parroco tra il 1988 e il 1992.
Nel 1994 è stato nominato Vicerettore del Seminario arcivescovile di Catania e ha svolto tale mansione fino al 1998, quando è nominato Padre Spirituale, carica che ricopre fino al 2005. Inoltre, è stato Vicario episcopale per la cultura dal 1999 al 2006 e Vicepreside dello Studio teologico San Paolo di Catania dal 1999 al 2007. Dal 2006 è Cappellano di Sua Santità.
Dal 2008 fino alla nomina vescovile ricopre la carica di Rettore del Seminario arcivescovile di Catania.
Il 3 maggio 2019 Papa Francesco lo ha nominato Vescovo di Lamezia Terme. Il 6 luglio successivo ha ricevuto l’ordinazione episcopale, presso la cattedrale di Lamezia Terme, dall’Arcivescovo metropolita di Catania, Mons. Salvatore Gristina, co-consacranti l’Arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, Mons. Vincenzo Bertolone e il suo predecessore, il Vescovo emerito di Lamezia Terme, Mons. Luigi Antonio Cantafora. Durante la stessa celebrazione ha preso possesso della diocesi.
ll 4 ottobre 2021 è stato nominato Segretario della Conferenza Episcopale Calabra per il quinquennio 2021-2026.
Il 23 aprile 2022 Papa Francesco lo ha nominato Vescovo di Nicosia e l’11 giugno successivo ha preso possesso della diocesi.
Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio (SMOC) Il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio è un ordine equestre dinastico. Secondo una tradizione leggendaria l’ordine fu fondato dall’imperatore Costantino il Grande nel 312 d.C., dopo la vittoriosa battaglia di ponte Milvio, che gli sarebbe stata propiziata dall’utilizzo come insegna e vessillo, del simbolo cristiano della X e della P sovrapposte (le iniziali di Cristo in greco) come da indicazione ricevuta in visione alla vigilia dello scontro armato. In conseguenza di ciò l’imperatore avrebbe affidato ai primi cavalieri il compito di ricordare l’evento e difendere il cristianesimo. Le prime tracce documentali certe risalgono però alla fine del 1500, quando con una “breve” papa Giulio III ha riconosciuto la dignità di Gran Maestro dell’ordine ad Andrea Angelo Flavio Comneno. Il gran magistero dell’ordine passò poi ai Farnese con Francesco Farnese nel 1697. Passaggio importante fu poi quello del 1718, quando papa Clemente XI con una “bolla” ne riconobbe la natura dinastica in capo ai Farnese indicando due condizioni essenziali all’assunzione del Gran Magistero e cioè, essere discendenti dei Farnese ed essere duchi di Parma e Piacenza. Nel 1731 morì senza eredi Antonio Farnese, ultimo duca di Parma, creando le premesse che hanno portato oggi l’ordine ad essere diviso in tre diversi rami. Alla morte di Antonio Farnese dunque, il Gran Magistero, insieme al ducato, passò al cugino Carlo di Borbone, che sarebbe poi divenuto re di Napoli, ed infine re di Spagna con il nome di Carlo III, il quale assumendo il trono di Spagna lasciò la titolarità del ducato di Parma, ma non il gran magistero dell’ordine. Carlo di Borbone asceso al trono di Spagna nel 1759 trasmise dunque corona di Napoli e gran magistero costantiniano al suo terzogenito Ferdinando Borbone Due Sicilie. Il passaggio fu confermato nel 1763 da un “monitorio” di papa Clemente XIII. Il Sacro Angelico Imperiale Ordine costantiniano di San Giorgio Successivamente l’autonomia politica del Ducato di Parma fu ripristinata con l’assegnazione – da parte del Congresso di Vienna – del trono ducale a Maria Luisa d’Asburgo-Lorena (o Maria Luigia di Parma), che pur non essendo una discendente farnesiana, in quanto duchessa di Parma, ritenne di ripristinare l’Ordine Costantiniano “parmense” nel 1816. Si crearono così due ordini omonimi. A Maria Luisa d’Asburgo-Lorena succedettero i Borbone-Parma, che conservano il gran magistero di questo ordine costantiniano tutt’oggi, con la denominazione di “Sacro Angelico Imperiale Ordine costantiniano di San Giorgio”. Lo SMOC “parmense” attualmente riconosce come Gran Maestro Sua Altezza Reale Carlo Saverio di Borbone Parma, principe di Borbone di Parma, in carica dal 2010. Nel frattempo il gran magistero costantiniano dell’ordine trapiantato a Napoli ha continuato a godere del riconoscimento papale e ad essere tramandato all’interno della dinastia Borbone Due Sicilie sino ai nostri giorni. Nel 1960 però si è aperta una disputa dinastico-successoria tra Alfonso Maria Borbone Due Sicilie (per il ramo cosiddetto spagnolo) e Ranieri Borbone Due Sicilie (per il ramo cosiddetto francese) che interessa sia il ruolo di Capo della Capo della Real Casa delle Due Sicilie (e dunque di Pretendente al Trono delle Due Sicilie) sia il gran magistero degli ordini dinastici del casato, fra cui l’ordine costantiniano. Tale contenzioso ha portato ad avere due rami separati e distinti del medesimo ordine, uno genericamente indicato come “spagnolo” ed uno come “francese”. Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio Spagna Lo SMOC “spagnolo” riconosce oggi come Gran Maestro Don Pedro de Borbon y Orlean duca di Calabria, conte di Caserta, in carica dal 2015. Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio Francia Lo SMOC “francese” riconosce oggi come Gran Maestro Carlo di Borbone Due Sicilie, duca di Castro, in carica dal 2008. Quest’ultimo ramo gode dello status consultivo del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite a New York, Ginevra e Vienna. In tutte e tre le sue declinazioni l’Ordine Costantiniano, è riconosciuto dallo Stato Italiano come “ordine dinastico non nazionale” legittimamente conferibile, ed il suo uso sul territorio italiano è autorizzabile a domanda dal Ministero degli affari esteri. . |
Scheda di approfondimento Gli ordini cavallereschi in Italia Il conferimento e l’uso di titoli e decorazioni cavalleresche in Italia è disciplinato dagli articoli 7 e 8 della legge n. 178 del 3 marzo 1951, i quali in sintesi stabiliscono che in Italia sono LIBERAMENTE UTILIZZABILI i titoli e le decorazioni: 1) degli ordini cavallereschi nazionali (Ordine Militare d’Italia, Ordine della “Stella d’Italia”, Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”, Ordine Cavalleresco “Al Merito del lavoro”, Ordine di Vittorio Veneto) 2) degli ordini cavallereschi della Santa Sede (Ordine dello Speron d’Oro, Ordine Piano, Ordine di San Gregorio Magno e Ordine di San Silvestro Papa), e dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro 3) del Sovrano Militare Ordine di Malta Sono invece SOGGETTE AD AUTORIZZAZIONE da parte del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro per gli affari esteri, le decorazioni ed i titoli degli “Ordini non nazionali o di Stati esteri”. Circa l’interpretazioni di quali possano essere considerati “ordini non nazionali“, molto si è discusso, e la dottrina attuale ha portato ad identificarli negli ordini cavallereschi dinastici. Un elenco degli Ordini non nazionali o di Stati esteri le cui decorazioni almeno in alcuni casi siano state sino ad oggi autorizzate, è stato stilato dall’Ministero dell’Interno. Gli articoli di legge anzidetti vietano il conferimento di onorificenze, decorazioni e distinzioni cavalleresche, con qualsiasi forma e denominazione, da parte di enti, associazioni o privati, e specificano che le relative sanzioni sono applicabili anche quando tali conferimenti siano avvenuti all’estero. Doverosamente va evidenziato come vi siano anche ordini cavallereschi del tutto legittimi, le cui decorazioni però lo stato italiano non ha ancora avuto occasione di autorizzare, oppure vi siano ordini cavallereschi di cui le decorazioni in Italia non vengono autorizzate, per ragioni di opportunità politica (come l’Ordine supremo della Santissima Annunziata, o l’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro). Assume dunque particolare rilevanza l’elenco degli ordini cavallereschi valutati legittimi dall’ICOC (Commissione Internazionale permanente per lo studio degli Ordini Cavallereschi – International Commission for Orders of Chivalry), istituzione internazionale privata, che ha redatto un apposito Registro. . |
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