Roots-In, la prima Borsa sul turismo delle origini
L’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata, in collaborazione con Enit e con il supporto del Ministero degli Affari Esteri, sta organizzando per la fine di novembre “Roots – In”, la prima borsa internazionale del turismo delle origini, che si svolgerà a Matera dal 20 al 21 novembre.
Nel presentare l’iniziativa gli enti promotori hanno voluto sottolineare come ci sia un’altra Italia nel mondo. Ancora più grande. E’ un’Italia fatta da circa 80 milioni persone, italiani o discendenti di italiani, che vivono all’estero provando giorno dopo giorno a mantenere un forte legame con il loro paese.
Si tratta di donne e uomini, di ragazze e ragazzi che spesso hanno solo sentito parlare della loro terra di origine e che vorrebbero vivere anche solo per qualche giorno in quei borghi da cui genitori, nonni e bisnonni partirono verso nuove destinazioni nel mondo.
Non sono turisti nel senso tradizionale della parola. Non viaggiano per scoprire nuovi paesaggi, ma per vivere e scoprire le esperienze, i sentimenti, i valori presenti nel loro dna e che costituiscono un’identità che sopravvive anche al passare di generazione in generazione.
Non sono turisti mordi e fuggi, ma viaggiatori che si fermano per più di qualche giorno per recuperare relazioni con i propri lontani parenti, per portare la loro esperienza all’interno di una comunità, per socializzare storie e riempire i propri bagagli di memorie, racconti da portare agli amici, ai nuovi figli che verranno diventando ambasciatori della loro cultura d’origine.
Alcuni di loro, poi, decidono di restare, magari recuperando la casa dei loro genitori o acquistandone altre. Proprio come ha fatto, ad esempio, Francis Ford Coppola, tornato nella sua Bernalda, in Basilicata, per aprire un lussuoso albergo dove poter sentirsi a casa insieme con la propria famiglia, un luogo diventato presto meta favorita per le star hollywoodiane.
Sono viaggiatori spinti da diverse motivazioni come dimostrato dal primo rapporto sul turismo delle radici (2021) promosso dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale. Tra i motivi di viaggio, vi è l’interesse ad approfondire la conoscenza della cultura locale, a visitare i luoghi di cui hanno sempre sentito parlare, ad imparare la lingua, a fare ricerche sulla propria famiglia, a trasmettere la cultura locale alle generazioni successive, ecc. Sono motivazioni forti, che portano con sé ulteriori opportunità di promozione dei territori di origine, e spesso creano le condizioni per scambi di varia natura, con ricadute ed effetti moltiplicatori per le economie dei paesi di provenienza.
Come dimostrano le ricerche nel settore, non si tratta di un turismo nostalgico e che guarda al passato, ma che guarda alla scoperta delle origini come completamento di sé, conoscenza e arricchimento, opportunità.
“Il turismo delle radici è estremamente differente da altri segmenti turistici e, soprattutto, dal turismo di massa. Gli intervistati non ricercano famose attrazioni o destinazioni e luoghi sovraffollati. Essi desiderano soprattutto conoscere meglio e assaporare cultura, tradizioni e autenticità locali. Spesso la vacanza non è un pacchetto standard, ma è organizzata e ritagliata su misura per i bisogni di questi visitatori, che appaiono molto specifici. Infatti, sin dalla fase di progettazione del viaggio, i turisti delle radici richiedono un’assistenza continua e servizi personalizzati, la cui offerta spesso è tuttora carente” (dal primo rapporto sul Turismo delle radici in Italia – 2021).
Per incentivare e supportare adeguatamente questa forma di turismo ecco dunque l’importante appuntamento di Matera che ha l’ambizione di aprire la via, delineando il quadro e le best practice, per poi proseguire e approfondire nelle successive edizioni tutte le tematiche, con contributi sempre più aggiornati, il tutto al servizio di una ben precisa “vision”: Promuovere e facilitare tra gli operatori turistici italiani e internazionali la cultura del Turismo delle Origini, allo scopo di sviluppare i viaggi di ritorno alle radici con la creazione di proposte specifiche per questa tipologia di viaggiatori. La II, III, IV generazione di italiani nel mondo ricerca infatti un’esperienza di viaggio con un alto contenuto emotivo, perché spinta dal desiderio di conoscere i luoghi di origine, di riappropriarsi delle tradizioni e della storia familiare e personale.
L’obiettivo dell’evento è quello di fornire spunti e strumenti per realizzare una programmazione dedicata, e per avviare azioni di marketing e comunicazione volte a promuovere il turismo di ritorno con percorsi alla (ri)scoperta del territorio, della gastronomia, delle tradizioni, e dell’attualità.
Il programma dell’evento prevede per il primo giorno, domenica 20 novembre, un forum, che avvalendosi della collaborazione del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, vede il coinvolgimento di esperti di chiara fama ed è rivolto agli stakeholders del settore e a chiunque fosse interessato ad approfondire i temi legati al turismo delle origini.
Il workshop BtoB del 21 novembre è invece indirizzato all’intero tessuto ricettivo e turistico italiano, dal comparto dell’accoglienza a quello della mobilità, a tutte le reti di impresa e agenzie e tour operator che si occupano di turismo esperienziale, che possono così proporre i propri prodotti e servizi ad una selezionata platea di buyer, provenienti dal Nord America (USA e Canada), Sud America (Brasile, Argentina, Messico), Svizzera e Nord Europa accuratamente selezionati dall’Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata in collaborazione con L’ENIT- Agenzia Nazionale del Turismo.
Al momento è invece del tutto marginalizzata dall’evento e dalle discussioni attorno al Turismo delle Radici, la componente della ricerca genealogica, che certo ha rilevanza economica decisamente più modesta rispetto ad altri settori coinvolti, ma ce pure ne rappresenta una delle componenti più caratterizzanti ed essenziali.
Per maggiori dettagli: Roots – In
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