Lo stemma di monsignor Giurdanella

Lo scorso 29 luglio, papa Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Mazara del Vallo, in Sicilia, presentata da S.E. Mons. Domenico Mogavero. Nella stessa occasione il Santo Padre ha nominato Vescovo della medesima diocesi il Rev.do Mons. Angelo Giurdanella, fino ad allora Vicario Generale della Diocesi di Noto.

S.E. Mons. Angelo Giurdanella è nato il 24 febbraio 1956 a Modica. Dopo aver svolto gli studi nel Seminario minore di Noto, ha frequentato lo Studio teologico San Paolo di Catania concludendo la sua formazione in Filosofia e Teologia. È stato ordinato sacerdote il 27 dicembre 1983, e fra gli incarichi ricoperti da allora, si ricordano in particolare quello di Vice Rettore del Seminario Diocesano (1982-1984); Vicario Parrocchiale dell’Ecce Homo al Pantheon a Noto (1983-1984); Vicario Parrocchiale del Sacro Cuore (1984-1988) e di San Giovanni Battista e San Paolo ad Avola (1988-1989); Parroco di San Giovanni Battista e San Paolo ad Avola (1989-2010); Membro del Consiglio Presbiterale Diocesano (dal 2008); dal 2008, Membro del Collegio dei Consultori e Assistente unitario diocesano dell’Azione Cattolica Italiana; Vicario Episcopale per il Clero (2009-2010); dal 2010, Vicario Generale della Diocesi e Rettore della Basilica Cattedrale di San Nicolò; dal 2011 è Cappellano di Sua Santità e, dal 2019, Direttore della Caritas Diocesana. A seguito della nomina, lo scorso 02 ottobre monsignor Giurdanella, è stato consacrato vescovo, e nell’occasione ha assunto una propria insegna raldica, così presentata dallo stesso neo-porporato:

“Spiritu ferventes Domino servientes” (Rm 12,11). Per il proprio motto episcopale il Vescovo monsignor Angelo Giurdanella ha scelto queste parole tratte dalla lettera di San Paolo ai Romani, laddove l’Apostolo esorta i fedeli a non lasciarsi vincere dalla pigrizia e di dedicare maggiore fervore allo spirito.
Interpretazione: Nel “capo” dello scudo appare una colomba in procinto di scendere verso il basso, classica iconografia che simboleggia lo Spirito Santo che discese su Gesù nel momento del Suo battesimo impartito dal Battista, come riportato dai Vangeli Sinottici.
La scala sormontata dalla stella, effigie mariana, è un motivo ripreso anche dallo stemma della Diocesi di Noto, da cui il Vescovo proviene e richiama l’immagine su pietra di Maria SS.ma Scala del Paradiso (sec. XVI), venerata nell’omonimo santuario diocesano.
La barca sulle onde è diffusa immagine della Chiesa, la barca di Pietro e, in questo caso, la rete che scende dal lato della barca rimanda all’episodio noto come “la pesca miracolosa” come ripreso dai Vangeli di Luca (Le 5,1-11) e di Giovanni (Gv 21,1-14).
L’azzurro è il colore simbolo della incorruttibilità del cielo, delle idealità che salgono verso l’alto; rappresenta il distacco dai valori terreni e l’ascesa dell’anima verso Dio.
Il rosso è il colore dell’amore e del sangue, l’amore intenso e assoluto del Padre che invia il Figlio, a versare il proprio sangue per la nostra redenzione. L’oro è il primo tra i metalli nobili, simbolo quindi della prima delle Virtù: la Fede. È grazie alla Fede che possiamo comprendere il mistero di salvezza recato a noi dal sacramento eucaristico
“.


Scheda di approfondimento
L’araldica ecclesiastica

L’araldica ecclesiastica è una specifica branca dell’araldica che si occupa degli stemmi appartenenti a persone o istituzioni del mondo ecclesiale, stemmi caratterizzati da ornamentazioni esterne sostanzialmente costanti e che esprimono un preciso codice giuridico, in grado di rendere immediatamente identificabile grado e funzione del titolare.

Limitatamente all’araldica della Chiesa Cattolica, gli elementi essenziali di tale codice sono:

La tiara o triregno è l’ornamento araldico ad uso esclusivo del Papa, che sormonta il relativo stemma, ed è costituita da un copricapo a forma di cupola che sorregge tre corone sovrapposte. Benedetto XVI e Francesco hanno sostituito la tiara con una mitra caricata di tre fasce d’oro che richiamano le originarie tre corone.

Il galero, ovvero il cappello ecclesiastico è un cappello da pellegrino con la tesa molto lunga e due cordoni laterali che terminano con una serie di fiocchi o più propriamente nappe. Posto sulla sommità ornamento dello scudo il galero consente l’immediato riconoscimento del grado del titolare dello stemma grazie al colore e al numero delle nappe o fiocchi.

Il colore del galero (di norma il medesimo delle nappe) indica:
> rosso per i cardinali;
> verde per gli arcivescovi, i vescovi e i patriarchi;
> paonazzo per i monsignori;
> nero per i presbiteri.

Il numero di nappe per lato indica:
> 15 nappe rosse per i cardinali;
> 15 nappe verdi per patriarchi e primati;
> 10 nappe verdi arcivescovi;
> 6 nappe verdi vescovi e abati mitrati;
> 6 nappe paonazze cappellano di Sua Santità;
> 6 nappe nere vicario generale, vicario episcopale, abate;
> 3 nappe parroco;
> 1 nappa presbitero.

Le Chiavi sono raffigurate incrociate, una d’oro a destra e un’altra d’argento a sinistra, con le impugnature rivolte verso il basso. Si pongono dietro o sopra lo scudo papale.

La croce posta in palo dietro lo scudo, può essere:
> semplice cioè ad una traversa per i vescovi
> doppia cioè a due traverse per i cardinali, i patriarchi e gli arcivescovi.

Stemma papale base
Impostazione classica di un stemma papale
Stemma cardinalizio base
Impostazione classica di uno stemma cardinalizio di un arcivescovo
Stemma arcivescovile base
Impostazione classica di uno stemma arcivescovile

Stemma vescovile base
Impostazione classica di uno stemma vescovile

Stemma di vicario base
Impostazione classica di uno stemma di un vicario episcopale

Stemma di parroco base
Impostazione classica di uno stemma di un parroco

Stemma di sacerdote base
Impostazione classica di uno stemma di un sacerdote


Accanto a questi elementi principali ve ne sono altri di uso più limitato, come pure vi sono ulteriori configurazioni specificatamente riservate a cariche meno note, e non mancano un certo numero di eccezioni e deroghe concesse a titolari di cariche legate ad istituzioni specifiche.

I disegni di questa scheda sono stati realizzati da Teresa Morettoni e Davide Bolis (per il solo stemma vescovile).
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giurdanella
Stemma di monsignor Giurdanella
17 Ottobre 2022
Redazione

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