Capitolo degli Ordini Dinastici della Reale e Ducale Casa di Borbone Parma
I principi Carlo Saverio e Annemarie di Borbone Parma, duchi di Parma e Piacenza, insieme al figlio, il giovane principe Carlo Enrico di sei anni, si sono recati nelle città di Parma e Piacenza nei giorni dall’1 al 2 luglio2022, in occasione degli eventi annuali della Casa di Borbone Parma, che quest’anno sono stati celebrati eccezionalmente in tale data, dove sono state conferite le onorificenze dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio (autorizzate all’uso dalla Repubblica Italiana ai sensi della legge 3 marzo 1951 numero 178) oltre che della medaglia del Principe ai Benemeriti e della “Carità Coraggiosa”.
Nella mattinata di venerdì 1 luglio la Famiglia Ducale ha visitato il borgo caratteristico di Grazzano Visconti e la città di Piacenza; nel pomeriggio è invece stata celebrata la Santa Messa nella Chiesa Monumentale di San Sisto a cui hanno partecipato i Cavalieri degli Ordini Dinastici della Casa di Borbone Parma. A seguire, nella Cappella Ducale di Palazzo Farnese, gentilmente concesso dal Comune di Piacenza, si è tenuta una Conferenza aperta al pubblico, organizzata dalla Associazione Cavalieri Borbone Parma con la presentazione del manoscritto “Notizie storico-statistiche del Ducato di Lucca. Consigli di buon governo a Maria Luisa infanta di Spagna, duchessa di Lucca” e della Rivista “Studia Borbonica”: La conferenza è stata presieduta dal Conte Orazio Zanardi Landi di Veano, Presidente della Associazione Cavalieri e alla medesima ha partecipato la Famiglia Ducale e il Prof. Gino Fornaciari, Preside della Accademia “Maria Luisa di Borbone Parma”. La presentazione, a cui ha fatto seguito un pubblico dibattito, è stata curata dal Dott. Marzio Dall’acqua e da Mons. Giovanni Scarabelli.
Al termine della conferenza si è svolta la cerimonia di conferimento degli Ordini Dinastici nella quale il Brigadier Generale Luca de Martinis ha ricevuto la nomina a Cavaliere dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio, mentre il Generale di Squadra Aerea Giandomenico Taricco è stato nominato commendatore; inoltre ha ricevuto la medaglia del Principe ai Benemeriti in Argento il Rev.mo don Fulvio Berti. Al termine è stato assegnato il prestigioso riconoscimento della Medaglia del Principe ai Benemeriti della Sanità Pubblica, detto “della Carità Coraggiosa” che è stato conferito nella classe in Oro, alla memoria del Dott. Raimondo Palmas, e sempre nella classe in Oro, al Dott. Luigi Cavanna per la sua coraggiosa attività nel corso della pandemia di Covid.
Nella giornata di sabato 2 luglio, a Parma, il principe Carlo Saverio di Borbone, ha partecipato nella Sala dei Filosofi dell’Università di Parma, alla presentazione del libro che espone i risultati degli studi effettuati sui resti mortali del duca Alessandro Farnese e sua moglie Maria di Aviz, suoi antenati, dove sono stati da lui consegnati medaglie e diplomi commemorativi a coloro che si sono particolarmente distinti nel corso delle ricerche. A seguire, presso la basilica della Steccata, alla presenza dei Principi Carlo Saverio e Annemarie di Borbone Parma, Duchi di Parma e Piacenza, del figlio Carlo Enrico, del presidente dell’ente Costantiniano principe Diofebo Meli Lupi di Soragna e dei Cavalieri è stata celebrata la Santa Messa da Mons. Enrico Solmi, Vescovo di Parma e Gran Priore dell’Ordine Costantiniano.
Al termine, nel Coro della Basilica, si è tenuto il Capitolo Generale dei Cavalieri nel quale il principe Carlo Saverio, ha rivolto un discorso all’assemblea; successivamente, passati nella Sacrestia Nobile, si è svolta la annuale cerimonia di conferimento degli Ordini Dinastici, sospesa due anni per il Covid, durante la quale sono state insignite del cavalierato dell’Ordine, diverse persone di Parma fra cui la Dott.ssa Francesca Mazzoli, il Colonnello CC Pasqualino Toscani, Com.te Prov.le CC di Parma, il Colonnello t.SPEF GdF Fernando Capezzuto, Com.te Prov.le GdF di Parma, la Dott.ssa Katia Grenga, Dirigente della Polizia Stradale di Parma, S.E. Il Prefetto Maria Teresa Sempreviva, Direttore dell’Ufficio Affari legislativi e Relazioni parlamentari del Ministero dell’Interno, il Dott. Alfredo Fabbrocini, Primo Dirigente della Polizia di Stato presso la Questura di Parma, il Dott. Prof. Riccardo Volpi e il Dott. Antonio Nouvenne (particolarmente distintisi per l’impegno nel corso della pandemia) il Dott. Francesco Cirillo, S.E. il Dott. Mauro Marsili, Ambasciatore d´Italia nella Repubblica Ceca, il Brigadier Generale Giovanni Di Blasi, l’Ammiraglio di Divisione Andrea Romani, il Marchese Raimondo Meli Lupi di Soragna.
Al termine dei conferimenti delle onorificenze, il Comm. Augusto Razetto ha donato al Museo Costantiniano una preziosa spada del Duca Carlo Lodovico del 1848.
A chiudere un cocktail benefico a Palazzo Tarasconi, messo gentilmente a disposizione dal Cav. Corrado Galloni, per sostenere le attività benefiche della Associazione Cavalieri.
Un breve resoconto filmato è stato realizzato da 12TVParma
Scheda di approfondimento La spada del Duca Carlo Lodovico Presentazione del Comm. Augusto Razetto e della spada donata all’Ente Ordine Costantiniano di San Giorgio e ringraziamento del Presidente del Consiglio Dell’Ordine, Principe Diofebo Meli Lupi di Soragna Il commendator Francesco Augusto Razetto è nato a Parma, città con la quale ha sempre mantenuto un profondo legame e per la quale ha avuto modo di realizzare eventi di alto profilo culturale. In Repubblica Ceca ha fondato la Società Architectural Consulting, tutt’ora operante nel settore immobiliare di alta fascia. Nell’arco di 20 anni di attività ha creato oltre 120 società ed è stato fra i fondatori della Camera di Commercio dell’Industria Italo Ceca, di cui da 9 anni ricopre l’incarico di consigliere. È Presidente della Fondazione Eleutheria da lui costituita e che nel corso degli ultimi anni ha organizzato eventi e pubblicazioni sulle collezioni d’arte da lui possedute (è il più grande collezionista privato di opere sul realismo socialista con oltre 4000 opere) e mostre promosse in ogni parte d’Europa. Fra queste ricordiamo la mostra “Parma-Praga”, dedicata al Parmigianino e alla duchessa di Parma Maria Amalia di Borbone, morta a Praga, occasione di incontro fra i Sindaci e le due amministrazioni pubbliche, che ha visto per tre giorni fondersi con numerosi eventi cultura, storia e mondo economico delle due città come mai era stato fatto in precedenza e con l’eccezionale presenza delle LL.AA.RR il Duca e la duchessa di Parma e Piacenza. Sia nel settore economico che in quello culturale il suo impegno è stato riconosciuto con diverse distinzioni, fra cui ricordiamo in particolare il Sacro Angelico Imperiale Ordine Costantiniano di Parma. Proprio il legame con la storia di Parma e con la Casa Reale e Ducale che la governò per circa tre secoli, lo ha portato ad acquistare un oggetto di rara bellezza per arricchire il Museo dell’Ente Ordine Costantiniano di San Giorgio, eccellenza nella realtà culturale della città che custodisce un patrimonio storico di eccezionale valore. La spada che oggi viene donata al Museo dell’Ente Costantiniano di San Giorgio è una spada di presentazione, priva di fodero, recante il monogramma di Carlo Lodovico, Carlo II di Parma donata dallo stesso sovrano a un personaggio di alto rango in occasione della sua ascesa al trono ducale. Si caratterizza per una lama dritta a sezione esagonale di 97,5 cm sulla quale emergono resti di decorazioni incise e dorate su un fondo bruno, ove risulta ben leggibile la scritta “1848”. Si caratterizza per un bellissimo fornimento in argento recante tra i due rami di guardia una figura muliebre alata, realizzata in altorilievo, nell’atto di suonare una tromba e con in mano uno scudo ducale avente il monogramma “CL” coronato; nell’estremità superiore della guardia troviamo la parola “MERENTIBUS” (meritevole). La cappetta reca un volto con elmo all’eroica. L’impugnatura è esagonale in ebano con ghiere in argento decorate a fronde d’alloro in bassorilievo. La spada è dono ad un notabile lucchese, probabilmente il primo ministro marchese Mansi, da parte del Duca Carlo Lodovico (padre di Carlo III) in occasione della sua ascesa al trono di Parma nel 1848, per disposizione del Congresso di Vienna, dopo la morte di Maria Luigia. Ha ricevuto la spada per l’Ordine Costantiniano il Presidente del Consiglio dell’Ordine, il Principe Diofebo Meli Lupi di Soragna che ha ringraziato con le seguenti parole: Caro Commendator Razetto, La ringrazio vivamente per avere contribuito in modo così generoso ad ampliare il patrimonio di storia e cultura del Museo dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio; il dono che oggi lei ci trasmette è estremamente prezioso non solo per l’innegabile valore intrinseco e la straordinaria bellezza ma anche perché è la testimonianza concreta dell’amore che lei ha per questa città, per sua storia e per il suo patrimonio di valori e tradizioni che la legano da secoli alla Famiglia ducale. . |
Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio (SMOC) Il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio è un ordine equestre dinastico. Secondo una tradizione leggendaria l’ordine fu fondato dall’imperatore Costantino il Grande nel 312 d.C., dopo la vittoriosa battaglia di ponte Milvio, che gli sarebbe stata propiziata dall’utilizzo come insegna e vessillo, del simbolo cristiano della X e della P sovrapposte (le iniziali di Cristo in greco) come da indicazione ricevuta in visione alla vigilia dello scontro armato. In conseguenza di ciò l’imperatore avrebbe affidato ai primi cavalieri il compito di ricordare l’evento e difendere il cristianesimo. Le prime tracce documentali certe risalgono però alla fine del 1500, quando con una “breve” papa Giulio III ha riconosciuto la dignità di Gran Maestro dell’ordine ad Andrea Angelo Flavio Comneno. Il gran magistero dell’ordine passò poi ai Farnese con Francesco Farnese nel 1697. Passaggio importante fu poi quello del 1718, quando papa Clemente XI con una “bolla” ne riconobbe la natura dinastica in capo ai Farnese indicando due condizioni essenziali all’assunzione del Gran Magistero e cioè, essere discendenti dei Farnese ed essere duchi di Parma e Piacenza. Nel 1731 morì senza eredi Antonio Farnese, ultimo duca di Parma, creando le premesse che hanno portato oggi l’ordine ad essere diviso in tre diversi rami. Alla morte di Antonio Farnese dunque, il Gran Magistero, insieme al ducato, passò al cugino Carlo di Borbone, che sarebbe poi divenuto re di Napoli, ed infine re di Spagna con il nome di Carlo III, il quale assumendo il trono di Spagna lasciò la titolarità del ducato di Parma, ma non il gran magistero dell’ordine. Carlo di Borbone asceso al trono di Spagna nel 1759 trasmise dunque corona di Napoli e gran magistero costantiniano al suo terzogenito Ferdinando Borbone Due Sicilie. Il passaggio fu confermato nel 1763 da un “monitorio” di papa Clemente XIII. Il Sacro Angelico Imperiale Ordine costantiniano di San Giorgio Successivamente l’autonomia politica del Ducato di Parma fu ripristinata con l’assegnazione – da parte del Congresso di Vienna – del trono ducale a Maria Luisa d’Asburgo-Lorena (o Maria Luigia di Parma), che pur non essendo una discendente farnesiana, in quanto duchessa di Parma, ritenne di ripristinare l’Ordine Costantiniano “parmense” nel 1816. Si crearono così due ordini omonimi. A Maria Luisa d’Asburgo-Lorena succedettero i Borbone-Parma, che conservano il gran magistero di questo ordine costantiniano tutt’oggi, con la denominazione di “Sacro Angelico Imperiale Ordine costantiniano di San Giorgio”. Lo SMOC “parmense” attualmente riconosce come Gran Maestro Sua Altezza Reale Carlo Saverio di Borbone Parma, principe di Borbone di Parma, in carica dal 2010. Nel frattempo il gran magistero costantiniano dell’ordine trapiantato a Napoli ha continuato a godere del riconoscimento papale e ad essere tramandato all’interno della dinastia Borbone Due Sicilie sino ai nostri giorni. Nel 1960 però si è aperta una disputa dinastico-successoria tra Alfonso Maria Borbone Due Sicilie (per il ramo cosiddetto spagnolo) e Ranieri Borbone Due Sicilie (per il ramo cosiddetto francese) che interessa sia il ruolo di Capo della Capo della Real Casa delle Due Sicilie (e dunque di Pretendente al Trono delle Due Sicilie) sia il gran magistero degli ordini dinastici del casato, fra cui l’ordine costantiniano. Tale contenzioso ha portato ad avere due rami separati e distinti del medesimo ordine, uno genericamente indicato come “spagnolo” ed uno come “francese”. Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio Spagna Lo SMOC “spagnolo” riconosce oggi come Gran Maestro Don Pedro de Borbon y Orlean duca di Calabria, conte di Caserta, in carica dal 2015. Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio Francia Lo SMOC “francese” riconosce oggi come Gran Maestro Carlo di Borbone Due Sicilie, duca di Castro, in carica dal 2008. Quest’ultimo ramo gode dello status consultivo del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite a New York, Ginevra e Vienna. In tutte e tre le sue declinazioni l’Ordine Costantiniano, è riconosciuto dallo Stato Italiano come “ordine dinastico non nazionale” legittimamente conferibile, ed il suo uso sul territorio italiano è autorizzabile a domanda dal Ministero degli affari esteri. . |
Scheda di approfondimento Gli ordini cavallereschi in Italia Il conferimento e l’uso di titoli e decorazioni cavalleresche in Italia è disciplinato dagli articoli 7 e 8 della legge n. 178 del 3 marzo 1951, i quali in sintesi stabiliscono che in Italia sono LIBERAMENTE UTILIZZABILI i titoli e le decorazioni: 1) degli ordini cavallereschi nazionali (Ordine Militare d’Italia, Ordine della “Stella d’Italia”, Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”, Ordine Cavalleresco “Al Merito del lavoro”, Ordine di Vittorio Veneto) 2) degli ordini cavallereschi della Santa Sede (Ordine dello Speron d’Oro, Ordine Piano, Ordine di San Gregorio Magno e Ordine di San Silvestro Papa), e dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro 3) del Sovrano Militare Ordine di Malta Sono invece SOGGETTE AD AUTORIZZAZIONE da parte del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro per gli affari esteri, le decorazioni ed i titoli degli “Ordini non nazionali o di Stati esteri”. Circa l’interpretazioni di quali possano essere considerati “ordini non nazionali“, molto si è discusso, e la dottrina attuale ha portato ad identificarli negli ordini cavallereschi dinastici. Un elenco degli Ordini non nazionali o di Stati esteri le cui decorazioni almeno in alcuni casi siano state sino ad oggi autorizzate, è stato stilato dall’Ministero dell’Interno. Gli articoli di legge anzidetti vietano il conferimento di onorificenze, decorazioni e distinzioni cavalleresche, con qualsiasi forma e denominazione, da parte di enti, associazioni o privati, e specificano che le relative sanzioni sono applicabili anche quando tali conferimenti siano avvenuti all’estero. Doverosamente va evidenziato come vi siano anche ordini cavallereschi del tutto legittimi, le cui decorazioni però lo stato italiano non ha ancora avuto occasione di autorizzare, oppure vi siano ordini cavallereschi di cui le decorazioni in Italia non vengono autorizzate, per ragioni di opportunità politica (come l’Ordine supremo della Santissima Annunziata, o l’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro). Assume dunque particolare rilevanza l’elenco degli ordini cavallereschi valutati legittimi dall’ICOC (Commissione Internazionale permanente per lo studio degli Ordini Cavallereschi – International Commission for Orders of Chivalry), istituzione internazionale privata, che ha redatto un apposito Registro. . |
Disambigua PREDICATI TITOLI NOBILIARI, CAVALLERESCHI ED ACCADEMICI Per precisa scelta editoriale il Notiziario Araldico cerca di dare conto di tutti gli eventi e le iniziative di rilevanza araldica, nobiliare, cavalleresca, genealogica, vessillologia, faleristica, o comunque attinenti le discipline documentarie della storia, cercando di evitare atteggiamenti censori. Tale scelta, unita alle tempistiche proprie di un quotidiano quale è il Notiziario Araldico, ed all’impossibilità di una verifica puntuale di tutti i trattamenti e le titolature accademiche, nobiliari e cavalleresche, contenute nei comunicati, nelle note informative, nei programmi degli eventi, nei documenti diffusi e/o comunque ripresi, può purtroppo implicare la pubblicazione di titoli contesi, contestati, non universalmente accettati, inesatti, o peggio ancora frutto di falsificazioni antiche o recenti. Si evidenzia dunque che i trattamenti, i predicati, i titoli cavallereschi, i titoli accademici, i titoli nobiliari, pubblicati, lo sono senza attribuire loro alcun valore, e senza poter entrare nel merito. Giova infine ricordare in questa sede che per disposizione costituzionale, in Italia i titoli nobiliari, sono privi di qualunque valore giuridico. . |
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