Lo stemma del nuovo vescovo di Verona

Lo scorso 2 luglio papa Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Verona presentata da S.E. Mons. Giuseppe Zenti. Contestualmente il Santo Padre ha nominato Vescovo della Diocesi di Verona S.E. Mons. Domenico Pompili, finora Vescovo di Rieti.

S.E. Mons. Domenico Pompili è nato il 21 maggio 1963 a Roma ed è stato ordinato sacerdote il 6 agosto 1988 per la Diocesi di Anagni-Alatri. Dopo l’ordinazione presbiterale ha ricoperto vari ministeri ed uffici nella Diocesi di Anagni-Alatri, conseguendo inoltre il Dottorato in Teologia Morale nel 2001 presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma. Nel 2005 è stato nominato Aiutante di Studio della Segreteria Generale della Conferenza Episcopale Italiana, in particolare presso Sat 2000 e Radio in-Blu. Dal 2007 è stato Direttore dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana e, dal 2009, Sotto-Segretario della stessa.

Nominato Vescovo di Rieti il 15 maggio 2015, ha ricevuto la consacrazione episcopale il 5 settembre successivo. Il 29 ottobre 2020 è stato nominato Amministratore Apostolico di Ascoli Piceno, incarico mantenuto fino al 28 novembre 2021. In seno alla Conferenza Episcopale Italiana, è Presidente della Commissione Episcopale per la Cultura e le Comunicazioni Sociali.

Nel suo nuovo incarico monsignor Pompili sarà accompagnato dell’insegna araldica adottata in occasione della sua ordinazione episcopale, e che così viene presentato sul sito della diocesi di Rieti:

Descrizione araldica: albero con radici, fogliato di verde, su sfondo d’argento. Tre stelle, su sfondo d’azzurro.
Motto: «Ut fructum afferatis».
Interpretazione: Lo stemma episcopale di Domenico Pompili, vescovo di Rieti, utilizza il blasone di famiglia, rinvenuto in un portale del suo paese di Acuto: un albero in florida fogliazione sormontato da tre stelle d’oro. Nella simbologia araldica, fin dal XII secolo, l’albero è da sempre simbolo di concordia e, quando viene rappresentato con i rami coperti di foglie e non secchi, è anche segno di vitalità. Nello specifico, il verde dell’albero richiama la terra reatina, caratterizzata da una sequela di floride catene montuose dove scorrono innumerevoli sorgenti di acque potabili, di rara purezza. Lo sfondo su cui campeggia l’albero è in argento, simbolo della trasparenza, quindi della verità e della giustizia, doti indispensabili a sostegno dell’impegno pastorale del vescovo. Il capo dello scudo è occupato da tre stelle, astro da sempre simbolo di luce e di orientamento, che evoca la luce del mistero della Trinità, ma allude anche a Maria, la madre di Dio e della Chiesa. Le stelle sono posate su di uno sfondo azzurro, colore simbolo del cielo e quindi dei desideri che fanno da contrappeso al radicamento alla terra di cui l’albero è immagine. Le stelle e l’albero riescono a evocare la bellezza e la freschezza di un’area naturalistica che rappresenta il cuore blu di questo territorio, che incantò san Francesco tanto da farne la sua terra di adozione, «la valle santa».
Il motto: Le tre parole del motto episcopale si ispirano al capitolo 15 del Vangelo di Giovanni. In esso il legame tra la vite e i tralci descrive la profonda e vitale intimità del rapporto tra il Maestro e i suoi discepoli. Il denso testo giovanneo giunge all’apice con la seguente affermazione: «Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto» (15, 16). La stringatezza che esige un motto, dando per acquisito l’andare, che oggi particolarmente segna la stagione ecclesiale di papa Francesco, si concentra così sull’augurio che si apre al futuro: «Affinché portiate frutto». L’uso del singolare a proposito del frutto ne sottolinea con più forza la necessità; mentre il plurale del verbo lascia intendere la pluralità del popolo di Dio, di cui il vescovo è fatto pastore.


Scheda di approfondimento
L’araldica ecclesiastica

L’araldica ecclesiastica è una specifica branca dell’araldica che si occupa degli stemmi appartenenti a persone o istituzioni del mondo ecclesiale, stemmi caratterizzati da ornamentazioni esterne sostanzialmente costanti e che esprimono un preciso codice giuridico, in grado di rendere immediatamente identificabile grado e funzione del titolare.

Limitatamente all’araldica della Chiesa Cattolica, gli elementi essenziali di tale codice sono:

La tiara o triregno è l’ornamento araldico ad uso esclusivo del Papa, che sormonta il relativo stemma, ed è costituita da un copricapo a forma di cupola che sorregge tre corone sovrapposte. Benedetto XVI e Francesco hanno sostituito la tiara con una mitra caricata di tre fasce d’oro che richiamano le originarie tre corone.

Il galero, ovvero il cappello ecclesiastico è un cappello da pellegrino con la tesa molto lunga e due cordoni laterali che terminano con una serie di fiocchi o più propriamente nappe. Posto sulla sommità ornamento dello scudo il galero consente l’immediato riconoscimento del grado del titolare dello stemma grazie al colore e al numero delle nappe o fiocchi.

Il colore del galero (di norma il medesimo delle nappe) indica:
> rosso per i cardinali;
> verde per gli arcivescovi, i vescovi e i patriarchi;
> paonazzo per i monsignori;
> nero per i presbiteri.

Il numero di nappe per lato indica:
> 15 nappe rosse per i cardinali;
> 15 nappe verdi per patriarchi e primati;
> 10 nappe verdi arcivescovi;
> 6 nappe verdi vescovi e abati mitrati;
> 6 nappe paonazze cappellano di Sua Santità;
> 6 nappe nere vicario generale, vicario episcopale, abate;
> 3 nappe parroco;
> 1 nappa presbitero.

Le Chiavi sono raffigurate incrociate, una d’oro a destra e un’altra d’argento a sinistra, con le impugnature rivolte verso il basso. Si pongono dietro o sopra lo scudo papale.

La croce posta in palo dietro lo scudo, può essere:
> semplice cioè ad una traversa per i vescovi
> doppia cioè a due traverse per i cardinali, i patriarchi e gli arcivescovi.

Stemma papale base
Impostazione classica di un stemma papale
Stemma cardinalizio base
Impostazione classica di uno stemma cardinalizio di un arcivescovo
Stemma arcivescovile base
Impostazione classica di uno stemma arcivescovile

Stemma vescovile base
Impostazione classica di uno stemma vescovile

Stemma di vicario base
Impostazione classica di uno stemma di un vicario episcopale

Stemma di parroco base
Impostazione classica di uno stemma di un parroco

Stemma di sacerdote base
Impostazione classica di uno stemma di un sacerdote


Accanto a questi elementi principali ve ne sono altri di uso più limitato, come pure vi sono ulteriori configurazioni specificatamente riservate a cariche meno note, e non mancano un certo numero di eccezioni e deroghe concesse a titolari di cariche legate ad istituzioni specifiche.

I disegni di questa scheda sono stati realizzati da Teresa Morettoni e Davide Bolis (per il solo stemma vescovile).
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pompili stemma
Lo stemma di monsignor Domenico Pompili: “Albero con radici, fogliato di verde, su sfondo d’argento. Tre stelle, su sfondo d’azzurro” (blasonatura ufficiale)
11 Luglio 2022
Giovanni Moneta

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