Discorso al corpo diplomatico presso lo SMOM
Il Luogotenente di Gran Maestro dell’Ordine di Maltas, Fra’ Marco Luzzago ha tenuto oggi, martedì 11 gennaio, l’Udienza di inizio anno con il Corpo Diplomatico accreditato presso il Sovrano Ordine di Malta, che si è svolta in forma ridotta a causa della pandemia. L’incontro con il Decano del Corpo Diplomatico ha avuto luogo nella Villa Magistrale a Roma ed è stato trasmesso in diretta streaming
Dopo il discorso del Decano del Corpo diplomatico del Sovrano Militare Ordine di Malta, l’ambasciatore del Camerun Antoine Zanga, il Luogotenente di Gran Maestro dello SMOM, ha pronunciato il suo discorso che riportiamo integralmente qui di seguito.
Signor Decano, Eccellenze, Signore e Signori,
Anche quest’anno la pandemia ci ha costretto a tenere in forma ridotta la tradizionale udienza con il Corpo Diplomatico accreditato. Tuttavia, la tecnologia mi permette di rivolgermi direttamente a voi, che seguite questo appuntamento a distanza.
Desidero ringraziare l’Ambasciatore del Camerun, Sua Eccellenza Antoine Zanga – Decano del Corpo Diplomatico – presente oggi in rappresentanza di tutto il Corpo Diplomatico accreditato presso il Sovrano Ordine di Malta – per le sue parole e per le sue riflessioni.
L’auspicio di tutti è che l’anno che si è appena aperto segni anche l’inizio della fine di questo lungo periodo difficile, contrassegnato dall’incertezza e dall’instabilità causate da una crisi mondiale in cui siamo tutti “sulla stessa barca” come ci ricorda sovente Papa Francesco.
I dati sull’andamento epidemiologico della pandemia ci dicono che questa emergenza sanitaria e sociale non è purtroppo finita. Mentre i dati della Banca Mondiale registrano una forte recessione dell’economia globale causata dalla pandemia. Questo dato è tanto più sconfortante se consideriamo l’importante flessione registrata negli ultimi decenni della percentuale di popolazione in condizione di estrema povertà, passata dal 60% del 1970 al 9,2% del 2017.
La sperequazione nella distribuzione della ricchezza – in atto da decenni – si è accentuata, spingendo i poveri sempre più ai margini della società e gettando nella miseria milioni di famiglie. Dopo 20 anni, la povertà è tornata a crescere su scala mondiale. Il totale dei nuovi poveri indotti dal Covid nel 2020 è stimato intorno a 125 milioni di persone.
Gli effetti di questa crescente diseguaglianza sono sotto i nostri occhi. In assenza di una vaccinazione disponibile per tutti i paesi del mondo, il Covid non solo si sta diffondendo tra le persone non protette che non sono state raggiunte dal vaccino ma sta mutando, con nuove varianti che minacciano tutti i paesi senza distinzione.
Il tasso di vaccinazione in molti paesi del sud del mondo è ancora pericolosamente al di sotto dell’obiettivo del 40%. Il risultato è che ancora oggi solo il 3% delle persone nei paesi a basso reddito è completamente vaccinato, mentre la cifra supera il 60% sia nei paesi ad alto reddito che in quelli a medio-alto reddito. Una tendenza per nulla lungimirante di fronte ad una minaccia sanitaria trasversale che non fa distinzioni e si abbatte indiscriminatamente. Questo tema è stato al centro dei numerosi incontri Doctor to Doctor che da quasi due anni l’Ordine di Malta organizza coinvolgendo ministri, responsabili di politiche sanitarie e medici di diversi paesi europei, del Medioriente, dell’Asia e del centro e sud America, con l’obiettivo di promuovere una migliore conoscenza e gestione del virus. Siamo convinti che il migliore approccio possibile per vincere questa sfida globale sia una risposta unita e trasversale. L’Ordine di Malta lancia ancora una volta un appello: si pongano al centro fraternità ed etica per indirizzare la cosiddetta “diplomazia dei vaccini” affinché nessuno resti indietro.
Alcuni cambiamenti che stiamo vivendo sono inevitabili: i sistemi economici sono stati duramente colpiti; la necessità di accorciare la catena del valore globale presenta ulteriori incognite; le relazioni commerciali sono cambiate e gli equilibri geopolitici sono stati stravolti. Il mondo è sempre più spaccato in due tra chi difende i valori della democrazia e chi invece assume atteggiamenti autoritari e contrari ai diritti fondamentali. Non a caso è tornata alla ribalta la necessità di difendere con vigore i principi della democrazia e dei diritti umani.
Desidero rimarcare la centralità dell’individuo a fronte di una sempre maggiore pervasività degli strumenti tecnologici. Il diritto alla conoscenza e alla trasparenza non deve mai venire meno a fronte del crescente sviluppo del settore dell’intelligenza artificiale.
In questo quadro di incognite, fragilità e incertezze, il Sovrano Ordine di Malta rinnova ogni giorno la sua missione millenaria espressa dal suo motto fondante Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum, Testimoniare la fede e assistere i poveri e i sofferenti. Mentre i nostri 80.000 volontari, 42.000 dipendenti e 13.500 membri si adoperano in ogni angolo del pianeta per portare sollievo e conforto a chi ne ha bisogno, la rete diplomatica dell’Ordine è attivamente impegnata nel delineare e dare vita a nuove sinergie per promuovere il rispetto e la sacralità della vita di ciascun individuo e l’osservanza dei diritti umani sanciti dalle Convenzioni di Ginevra. La collaborazione tra attori diversi in ambito umanitario resta essenziale. L’Ordine di Malta crede fermamente che le persone animate dai valori di una sincera ispirazione alla pace ed alla tutela della dignità umana debbano unirsi per affrontare le sfide del millennio. In questo sforzo il ruolo dei leader religiosi è fondamentale.
Sostenere il ruolo delle istituzioni umanitarie, facilitare il dialogo interreligioso – in particolare in Medio Oriente – e promuovere le leggi umanitarie internazionali e i diritti umani sono tra i nostri obiettivi principali. Come ci ha ricordato di recente Papa Francesco: “Quando i poveri vengono respinti si respinge la pace. La storia insegna che chiusure e nazionalismi portano a conseguenze disastrose” .
In risposta ai crescenti movimenti xenofobi e populisti, l’Ordine di Malta ha lanciato innumerevoli appelli alla comunità internazionale per sostenere la dignità umana e i diritti umani e per stigmatizzare la crescente diseguaglianza figlia della crisi pandemica, ma non solo. È evidente a tutti che la lotta contro i cambiamenti climatici deve restare un obiettivo primario e condiviso: il recente accordo raggiunto a Glasgow ci dà la speranza che – uniti – riusciremo a contenere l’apparente inesorabile aumento delle temperature che sta mutando la geografia, la ricchezza e la biodiversità del nostro pianeta, minacciando sempre di più le comunità più fragili.
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Con grande preoccupazione seguiamo la crisi scoppiata negli ultimi giorni in Kazakistan e le notizie drammatiche dai confini polacchi e bielorussi dove da mesi ormai migliaia di migranti sono bloccati, vittime di un muro contro muro politico. Le loro condizioni si sono ulteriormente aggravate con l’arrivo del freddo invernale. La nostra organizzazione tedesca e la nostra Ambasciata a Minsk si sono attivate per sostenere le operazioni di assistenza della Caritas. Cibo e beni di prima necessità vengono distribuiti ai migranti. Strumentalizzare i migranti a fini politici è assolutamente inaccettabile.
Ed è con grande apprensione che seguiamo anche l’evolversi della situazione in Afghanistan. Intervenendo alla trentunesima sessione speciale del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite sulla situazione in Afghanistan a Ginevra, la Missione dell’Ordine ha sottolineato la necessità di attuare “sforzi verso un processo di pace e di riconciliazione inclusivo”. L’organizzazione albanese dell’Ordine di Malta, in coordinamento con il Ministero degli Affari Esteri di Tirana, è attivamente impegnata nell’assistenza ai rifugiati afgani. Anche alcune delegazioni italiane e la nostra organizzazione di soccorso in Lituania si sono adoperate per ospitare e aiutare diverse famiglie afgane.
Il 2021 ha segnato il decimo anno di guerra in Siria. Con un bilancio di circa 600mila vittime e diversi milioni di sfollati, è diventato il conflitto più mortale del ventunesimo secolo. Dall’inizio della guerra civile, il Malteser International – l’agenzia di soccorso internazionale dell’Ordine di Malta – opera per fornire assistenza umanitaria, acqua e servizi igienici nei campi per sfollati oltre a cure mediche urgenti e sostegno psicosociale. La situazione è resa ancora più drammatica dalla diffusione del Covid. Per questo le nostre strutture si sono attivate fornendo agli ospedali ossigeno e dispositivi di protezione personale e organizzando campagne di sensibilizzazione per la riduzione dei contagi.
Sono numerosi i conflitti congelati, di fatto irrisolti, che continuano a creare tensioni. Mi preme, anche in questo caso, fare appello al pieno rispetto dei diritti umani.
La presenza dell’Ordine nella regione mediorientale resta molto radicata. In Iraq la nostra agenzia internazionale di soccorso ha implementato un progetto per un valore di 30 milioni a sostegno del ritorno delle comunità sfollate a causa delle persecuzioni nella Piana di Ninive. Oltre a fornire una quotidianità sostenibile e dignitosa attraverso la ricostruzione delle case danneggiate, Malteser International ha garantito aiuti in denaro e sostegno allo sviluppo imprenditoriale per migliorare i mezzi di sussistenza e promuovere lo sviluppo economico delle famiglie.
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Proteggere i diritti delle minoranze resta un imperativo in un’epoca in cui vi è il rischio crescente di un ritorno alla logica del potere, del nazionalismo e del populismo a scapito della logica del dialogo. Gli uomini di buona volontà sono chiamati a far sentire la propria voce per garantire i diritti di tutti e delle minoranze, il rispetto della dignità umana, la cooperazione internazionale e la solidarietà. Ed è proprio questo lo spirito con cui Malteser International sviluppa i suoi progetti in Bangladesh a tutela della minoranza Rohingya, da anni vittima di discriminazioni e persecuzioni.
Il crollo dell’economia libanese, la crisi sociale in atto da anni, il perdurare dello stallo politico stanno minacciando la stabilità del Paese, fondamentale attore nella regione culla del cristianesimo ed esempio della convivenza pacifica tra confessioni diverse. L’Ordine di Malta in Libano ha ampliato la sua rete di sostegno, estendendo il suo raggio di azione per includere i più emarginati. Gestiamo una decina di centri medici e sociali e diverse cliniche mobili e di recente abbiamo firmato accordi di cooperazione con due ospedali fornendo ulteriore sostegno al sistema sanitario nazionale, particolarmente indebolito dalla crisi e dalla pandemia. L’associazione libanese, attraverso un lavoro encomiabile, ha altresì avviato progetti in campo agroalimentare allo scopo di valorizzare e contribuire al sostentamento delle comunità locali.
Quello libanese non è però l’unico teatro di crisi in cui operano le nostre agenzie e strutture. Il Malteser International è infatti attivamente impegnato ad Haiti colpita da un nuovo violento terremoto lo scorso agosto – dopo quello catastrofico del 2010 – per la ricostruzione di diverse scuole e strutture sanitarie.
La scorsa estate anche la Germania è stata al centro dell’impegno dell’Ordine di Malta a seguito delle disastrose alluvioni che hanno colpito alcune regioni. Oltre 2.000 volontari provenienti da tutta la Germania si sono mobilitati per aiutare le persone colpite. Ancora una volta, i nostri volontari si sono spesi con dedizione e professionalità anche affrontando turni estenuanti e momenti di grande sconforto causati dalla drammaticità dell’evento che ha causato molte vittime, distrutto case e infrastrutture.
Aumenta di anno in anno la presenza e l’offerta sanitaria delle nostre strutture mediche in Africa. Di recente il Malteser International ha inaugurato un nuovo Centro operativo di emergenza per il servizio pubblico di ambulanza a Nairobi, in Kenya. Il progetto prevede anche la formazione di operatori di emergenza e va ad aggiungersi ai numerosi progetti in particolare nella diagnosi, cura e prevenzione della tubercolosi e dell’Hiv/Aids.
Di pari passo anche la nostra presenza nel Benin continua a svilupparsi. L’Ospedale gestito da Ordre de Malte France a Djougou, nel nord del Paese, è un centro di riferimento nazionale per la cura di neomamme e bambini. E’ l’unico ospedale della regione – al crocevia tra Togo, Burkina Faso, Niger e Nigeria – a disporre di sale attrezzate per interventi chirurgici e dotato di un laboratorio essenziale per tutto il territorio.
Ricordo anche il prezioso lavoro svolto dai medici e infermieri dell’Ospedale della Sacra Famiglia a Betlemme dove ogni anno circa 4mila neonati vengono alla luce. Un faro di speranza in una terra martoriata, dove la crisi pandemica ha aggravato le condizioni di vita di molte famiglie con un conseguente sensibile aumento dei parti prematuri. Dal 1990 ad oggi sono oltre 90mila i bambini nati nell’Ospedale della Sacra Famiglia e diverse migliaia quelli curati perché nati prematuri o con malattie congenite.
Proteggere ma anche valorizzare culture diverse e favorire l’integrazione delle minoranze resta un caposaldo dell’attività sociale svolta dall’Ordine di Malta che nei mesi scorsi ha aperto il ventiduesimo centro sociale per i Rom. La nuova struttura, in Ucraina, va ad aggiungersi a quelle già operative in molte altre aree dell’Est Europa: Ungheria, Romania, Albania, Croazia che offrono in particolare ai bambini attività ricreative e didattiche per migliorare la loro integrazione ed arginare la dispersione scolastica.
La missione millenaria dell’Ordine di Malta si esprime quotidianamente nel servizio di mense sociali, di distribuzione di pasti e di assistenza alle persone più sole ed emarginate, la cui condizione è peggiorata come conseguenza della pandemia. Sono oltre cinque milioni i pasti che vengono distribuiti ogni anno nel mondo, dall’Europa alle Americhe fino all’Oceania. Di recente una delegazione dell’Unione Europea, visitando la mensa sociale “Papa Francesco”, gestita dall’Ordine di Malta a Pompei, non ha esitato a definirla “stellata”, per la pulizia, l’ordine, la qualità degli alimenti e l’organizzazione.
Con la stessa serietà e con lo stesso impegno, continuiamo ad occuparci delle persone anziane cercando anche di contribuire ai progressi medici nel campo della demenza senile. I programmi sviluppati in molti centri di cura per anziani partono da un approccio olistico: la persona viene considerata nelle sue esigenze più profonde. I bisogni fisici sono equiparati ai bisogni sociali, spirituali, di relazione, di stimolo cognitivo.
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L’attività diplomatica dell’Ordine di Malta è stata strumentale per la realizzazione di tutte le attività umanitarie che ho appena citato. Promuovere il dialogo interreligioso e riconoscere il ruolo fondamentale che i leader, le istituzioni e le organizzazioni religiose svolgono nelle aree di crisi è sempre più un tema al centro dell’azione dell’Ordine di Malta. Il Religious Compact, un documento nato dalla collaborazione tra rappresentanti di fedi diverse per iniziativa dell’Ordine, mira proprio a evidenziare quei principi condivisi dalle principali religioni in cui riconosciamo i valori di fratellanza, solidarietà e di rispetto dei principi umanitari.
Ed è stato questo il tema al centro del G20 delle Religioni che si è svolto a Bologna nel mese di settembre nell’ambito del G20 a presidenza italiana. Ispirato dal tema “Tempo di curare”, l’Ordine di Malta, guidato dal Gran Cancelliere Albrecht Boeselager, ha portato il suo contributo partecipando a numerosi incontri incentrati sul ruolo delle istituzioni religiose nei teatri di crisi e sulla promozione dei diritti umani alla luce delle molteplici crisi in corso nel mondo: da quella pandemica alle guerre che infiammano l’Africa subsahariana e il Medioriente.
La partecipazione dell’Ordine di Malta a dibattiti e simposi internazionali continua a crescere. Nel mese di novembre abbiamo partecipato al Global Interfaith Summit nell’ambito dell’Expo che si svolge a Dubai. Un appuntamento al quale hanno partecipato leader di spicco di paesi arabi e rappresentanti della religione musulmana, ebraica nonché cristiana. Nel corso della visita negli Emirati Arabi Uniti abbiamo avuto incontri di alto livello con diversi ministri. Tali incontri e la partecipazione al summit sono state ancora una volta l’occasione per promuovere il valore e l’importanza del dialogo interreligioso e mostrare l’impegno dell’Ordine di Malta in questa direzione. Impegno che verrà rinnovato nel prossimo mese di febbraio – organizzando un dibattito su migrazioni e sicurezza – in occasione della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, il più importante forum annuale su questo tema, al quale l’Ordine di Malta partecipa da diversi anni.
Altro esempio dell’impegno dell’Ordine nella promozione dei diritti umani è l’organizzazione nel febbraio scorso del corso per funzionari libici sulla protezione di migranti e rifugiati, insieme all’Istituto Internazionale di Diritto Umanitario di Sanremo, al quale hanno partecipato diversi rappresentanti di governo e di istituzioni libiche. La Libia resta un tema caldo sullo scacchiere geopolitico sia per l’instabilità politica che per i flussi migratori che sono tornati a crescere, come ben sanno gli operatori del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta a bordo delle unità italiane che intervengono in soccorso dei naufraghi nel Mediterraneo. E’ un fenomeno questo strettamente legato al traffico degli esseri umani che l’Ordine di Malta, attraverso i suoi Ambasciatori at large per l’eliminazione del traffico di esseri umani, e le sue missioni permanenti alle Nazioni Unite a New York e a Ginevra condanna senza appello. Più di 16 eventi online – con diverse centinaia di partecipanti da oltre 100 paesi – sono stati organizzati nell’ultimo anno per aumentare la consapevolezza all’interno della comunità internazionale di questo odioso e criminale fenomeno.
Nell’ambito della presidenza italiana del G20, nel mese di ottobre, abbiamo organizzato una conferenza sulla telemedicina, un settore che – come ha ricordato il Grande Ospedaliere Dominique de La Rochefoucauld-Montbel – ha subito una grande accelerazione a seguito della crisi pandemica.
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Malgrado l’anno che si è appena concluso sia stato contrassegnato da forti limitazioni, la nostra attività istituzionale è stata molto fertile. Ne sono testimonianza l’allacciamento delle relazioni diplomatiche con la Repubblica Ellenica e con il Regno del Lesotho che porta a 112 il numero dei Paesi con cui l’Ordine di Malta intrattiene rapporti diplomatici.
La presenza dell’Ordine di Malta all’interno dei consessi internazionali è in crescita come dimostra la recente ammissione quale Osservatore Permanente all’Unione Interparlamentare, l’organismo internazionale che riunisce i parlamenti di tutto il mondo allo scopo di sostenere la pace e la cooperazione tra i popoli e rafforzare le istituzioni parlamentari.
Gli ottimi rapporti che ci legano alla Germania sono stati rafforzati ancora di più dalla visita del Presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, sempre lo scorso ottobre. Un’occasione per fare il punto sui numerosi progetti congiunti in ambito umanitario, dal Libano all’Iraq.
A conferma dei solidi rapporti in essere, lo scorso maggio ho ricevuto il Presidente della Lettonia Egils Levits il quale ha espresso il suo profondo apprezzamento per la missione dell’Ordine e per l’assistenza alle persone più vulnerabili.
In occasione dei 70 anni di relazioni diplomatiche, il Ministro degli Affari Esteri di El Salvador Alexandra Hill Tinoco è stata ricevuta al Palazzo Magistrale. Un incontro cordiale e proficuo nel quale è stata sottolineata la presenza dell’Ordine di Malta che nel paese centroamericano fornisce aiuti umanitari e sostegno alla popolazione grazie a una rete di cliniche.
Nel 2021 abbiamo inoltre festeggiato i 30 anni del Corpo di soccorso dell’Ordine di Malta in Lituania che gestisce programmi medici e sociali in 30 città, assistendo anziani, bisognosi, disabili e bambini di famiglie svantaggiate. Per l’occasione si sono svolti incontri di alto livello, a partire da quello con il presidente della Lituania Gitanas Nausėda.
Nel corso dell’anno sono stati ricevuti anche i ministri degli esteri di Argentina, Serbia, Palestina, Costa d’Avorio, El Salvador, Estonia, Panama, Grecia e due viceministri di Russia.
Le grandi sfide e i repentini cambiamenti imposti dalla pandemia, e le sue conseguenze sociali ed economiche di vasta portata – oltre a quelle mediche – sono stati al centro dell’incontro di lavoro tra il Gran Cancelliere, Albrecht Boeselager, e oltre 20 Ambasciatori di diversi paesi europei, che si è svolto a Roma nella Villa Magistrale lo scorso giugno, a conferma dei rapporti sempre più solidi con i paesi europei.
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Quanto avete ascoltato finora è stato possibile soprattutto grazie alla sovranità dell’Ordine, elemento fondante della nostra costituzione.
È questa sovranità che ha consentito all’Ordine di Malta di costruire la vasta rete di rapporti internazionali attraverso una propria diplomazia impegnata nel costante sostegno della sua millenaria missione umanitaria.
I lavori per la riforma della nostra Carta Costituzionale sono proseguiti nel corso dell’anno scorso e sono in una fase avanzata. Nelle prossime settimane sono previsti ulteriori incontri per continuare ad analizzare e vagliare le questioni in sospeso. Un Capitolo Generale Straordinario sarà convocato per approvare la riforma quando verrà raggiunto il maggior consenso possibile su tutte le questioni principali.
Eccellenza Signor Decano, Signore e Signori Ambasciatori, è con un augurio di pace, di salute e di serenità che concludo il nostro tradizionale appuntamento di inizio anno. Ringrazio di cuore tutti coloro che si sono collegati per seguire l’udienza. Sono certo che malgrado le sfide che ancora ci attendono la collaborazione e la solidarietà per aiutare i più bisognosi non verrà meno.
Scheda di approfondimento L’Ordine di Malta Il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta, comunemente abbreviato in Sovrano Militare Ordine di Malta o anche semplicemente in Ordine di Malta, in sigla SMOM, ma noto pure come Ordine Gerosolimitano, è un ordine religioso dipendente dalla Santa Sede, riconosciuto da una parte della dottrina, seguita dalla giurisprudenza italiana e da gran parte della comunità internazionale, come soggetto di diritto internazionale, pur essendo ormai privo del requisito della territorialità. Dal 1834 l’Ordine ha sede a Roma in via Condotti, presso piazza di Spagna; è presente in oltre 120 paesi con iniziative a carattere benefico ed assistenziale. Qualificandosi come ente sovrano la sua sede, il Palazzo Magistrale e la Villa di Santa Maria del Priorato sull’Aventino, godono dello status di extraterritorialità. Sempre in virtù di tale condizione ampiamente riconosciuta dalla comunità internazionale, lo SMOM detiene un seggio come Osservatore presso l’Assemblea generale delle Nazioni Unite (ONU) dal 1994. Il suo motto è Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum (traduzione dal latino: Difesa della fede e aiuto ai poveri). L’Ordine batte una sua moneta numismatica, lo scudo maltese, emette propri francobolli, immatricola veicoli con targa SMOM, e celebra la sua festività nazionale il 24 giugno. Dallo SMOM dipendono 6 Gran Priorati e 48 Associazioni nazionali che riuniscono i cavalieri e le dame a seconda del loro paese di residenza. In Italia sono tre i Gran Priorati: Lombardia e Venezia, Roma, Napoli e Sicilia. L’Ordine di Malta è il principale successore dell’antico ordine dei Cavalieri Ospitalieri, fondato nel 1050 e reso sovrano il 15 febbraio 1113, l’unico di fede cattolica e riconosciuto dalla Santa Sede. Sono numerose le iniziative imitatrici dell’Ordine di Malta nel mondo, anche per questo, insieme al Venerabile Ordine di San Giovanni nel Regno Britannico (il nome completo dell’Ordine è Gran Priorato nel Regno Britannico del Venerabile Ordine di San Giovanni di Gerusalemme), all’Ordine Evangelico di San Giovanni (o Johanniterorden) derivante dall’antico Baliaggio di Brandeburgo, e ai due Ordini Giovanniti (distaccatisi dall’Ordine tedesco) di Svezia e dei Paesi Bassi hanno formato l’Alleanza dei Cavalieri ospedalieri di San Giovanni di Gerusalemme. Il sito Internet istituzionale dell’Ordine di Malta . |
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