Gazzettino Araldico – Raccolta
Dopo un’attesa di oltre cinque anni, finalmente ha visto la luce l’opera che raccoglie in tre volumi i numeri del “Gazzettino Araldico” realizzati dal 2006 (anno della sua prima uscita) al 2020.
Va precisato che il “Gazzettino Araldico” è una newsletter semestrale, l’house organ come si dice in ambito editoriale, del Centro Studi Araldici (CESA); uno strumento destinato cioè a quanti siano interessati all’attività di tale ente culturale, per informarli in merito alle iniziative programmate o realizzate da esso. Una newsletter – aggiungiamo – digitale, diffusa cioè sotto forma di file pdf scaricabile da Internet, e non dunque come pubblicazione cartacea.
Negli anni il Gazzettino Araldico si è progressivamente evoluto, come si è progressivamente evoluta l’attività dell’ente di cui riferisce l’attività, divenendo anche un interessante testimone di quanto occorso all’araldica – e a ciò che in Italia intorno ad essa gravita – in questo arco di tempo; tassello minimo, ma pure significativo, dei mutamenti sociali dell’epoca in cui la funzione di questa newsletter si sta esplicando.
Ecco dunque che proprio il suo esistere unicamente in formato digitale, un formato sì facilmente duplicabile ed archiviabile ma anche più facilmente cancellabile rispetto al cartaceo, e soggetto all’obsolescenza informatica (una questione di cui si tiene colpevolmente troppa poca considerazione e di cui ai più sfugge la rapidità con cui si concretizza sul materiale oggi prodotto o conservato), ha determinato da parte dell’ente editore la scelta di darle a posteriori anche un corpo fisico, verosimilmente in grado di conservarne più a lungo i contenuti, a testimonianza delle evoluzioni e trasformazioni di cui si è sopra accennato, agevolato in ciò anche dal “Deposito Legale” effettuato presso gli Archivi di Stato prescritti dalle normative vigenti.
L’iniziativa per altro comporta anche un risvolto di significativa rilevanza sotto il profilo giuridico, dato che fra i contenuti così preservati vi è anche l’indicazione degli stemmi di nuova ideazione o storici ma privi di documentazione utile a testimoniarne una data di inizio d’uso remota, stemmi utilizzati dalle famiglie italiane, prima inseriti dal Centro Studi Araldici nel repertorio digitale del portale Internet “Stemmario Italiano®”, poi pubblicati sulla newsletter digitale, ed ora ripresi nella serie di volumi denominata “Gazzettino Araldico – raccolta”, cui il “Deposito Legale” già menzionato conferisce finalmente anche sotto il profilo pubblico, ufficialità giuridica e una data certa.
Un’iniziativa – quella della ristampa cartacea dei numeri del Gazzettino Araldico già pubblicati solo in formato digitale negli anni scorsi – piuttosto travagliata, che avrebbe dovuto vedere la luce già nel 2015, allorquando i volumi del “Gazzettino Araldico – Raccolta” erano già stati approntati per la stampa, ma inspiegabilmente i file trasmessi alla tipografia pure verificati prima dell’invio, risultarono inutilizzabili, e – cosa ancor più incomprensibile – anche i file “origine”, fino a quel momento utilizzati senza inconvenienti – manifestarono un problema analogo.
Prima con risorse interne, poi con esperti esterni si è dunque tentato di recuperare il lavoro, ma mentre i mesi trascorrevano inesorabili, il problema non trovava soluzione, tanto da rendere necessaria una completa riedizione dell’opera.
Tale necessità è per altro maturata in un momento storico estremamente complicato per il Centro Studi Araldici, facendo tardare ulteriormente la realizzazione dell’opera, che dunque solo nel 2021, a distanza di sei anni dalla data di uscita programmata, ha potuto finalmente vedere la luce, per altro con una strutturazione differente da quella originariamente prevista; ma in questo caso forse con un risultato migliore, dato che ora ogni volume copre un arco temporale uniforme di cinque anni, sebbene ciò abbia terminato una foliazione ben diversa tra i tre tomi che compongono l’opera, a differenza di quanto fatto nella prima versione dell’opera stessa, che prevedeva una foliazione abbastanza uniforme, con un frazionamento temporale sui tre tomi, asimmetrico.
Forse in questo caso ha dunque trovato applicazione il vecchio adagio che recita: “Non tutti i mali vengono per nuocere”.
GAZZETTINO ARALDICO – Raccolta – Volume I, ristampa numeri del Gazzettino Araldico dal 2006 al 2010, Centro Studi Araldici, 2021, pp 114, 210 x 290 mm, ISBN 979-1280808-4
GAZZETTINO ARALDICO – Raccolta – Volume II, ristampa numeri del Gazzettino Araldico dal 2011 al 2015, Centro Studi Araldici, 2021, pp 306, 210 x 290 mm, ISBN 979-12-80808-01-1
GAZZETTINO ARALDICO – Raccolta – Volume I, raccolta numeri del Gazzettino Araldico dal 2016 al 2020, Centro Studi Araldici, 2021, pp 326, 210 x 290mm, ISBN 979-1280808-02-8
Per gli interessati i volumi sono singolarmente omaggiati a coloro che contribuiscono al sostegno delle attività del Centro Studi Araldici, con donazioni pari o superiori a 60,00 €.
A breve le schede con gli abstract dell’opera saranno disponibili anche sul sito istituzionale del Centro Studi Araldici.
Scheda di approfondimento LA TUTELA GIURIDICA DEGLI STEMMI FAMILIARI Oggi in Italia gli stemmi familiari non godono di tutela giuridica, virtualmente dunque chiunque può utilizzare qualunque stemma anche se già in uso ad altri. E’ comunque diffusa la convinzione che, considerando uno stemma come forma rappresentativa grafica di un cognome, si possa invocare anche per essi la stessa tutela riservata al nome; altri invece invocano per gli stemmi familiari la tutela dei loghi/marchi non registrati. In entrambi i casi, per tentare di tutelarsi giuridicamente in un’eventuale disputa, diventa rilevante poter dimostrare: 1. una data certa da cui si è adottato lo stemma (per stabilire chi ha iniziato per primo ad usarlo); 2. la propria buona fede/buona volontà nell’usare un dato stemma senza ledere i diritti dei terzi (di aver cioè fatto almeno il minimo indispensabile per verificare che nessun altro avesse già in uso lo stemma in oggetto); 3. l’uso pubblico dello stemma (ribaltando l’esigenza precedente, per dimostrare che se altri avessero voluto verificare che proprio quello stemma era già in uso ad altri – nel caso specifico a noi – l’avrebbero potuto fare, e qualora non l’abbiano fatto siano stati negligenti se non in cattiva fede) . Gli obiettivi illustrati possono essere perseguiti ad esempio con l’inserimento in Stemmario Italiano®, cheè utile a tutto ciò: chiama in causa una terza parte (il Centro Studi Araldici – con la sua più o meno ampia autorevolezza e notorietà – che cura tale iniziativa) non legata ai contendenti, che in maniera pubblica (su Internet, visibile liberamente e gratuitamente a tutti) attesta l’uso dello stemma da parte di una famiglia a decorrere da una data precisa dopo per altro aver effettuato una seppur solo parziale verifica anche per conto di chi richiede tale registrazione, per controllare che lo stemma registrato non sia già in uso ad altri. Ora però va anche evidenziato che il Centro Studi Araldici resta un ente privato, della cui esistenza futura nessuno può farsi garante, per cui da un lato il CESA cerca di rendere durevole la propria attività di tipo notarile inserendo tutti gli stemmi registrati nel Gazzettino Araldico di cui poi una versione cartacea (il “Gazzettino Araldico – Raccolta”) viene depositata presso gli Archivi di Stato di Firenze e Milano (ottenendo così anche una data certificata pubblicamente, non solo da un ente privato), dall’altro comunque ogni ulteriore iniziativa atta a rafforzare una o più voci dei tre punti sopra esposti è utile, opportuna e consigliabile. . |
Scheda di approfondimento IL CENTRO STUDI ARALDICI Il Centro Studi Araldici (CESA) è un’associazione di utilità sociale senza scopo di lucro creata con atto notarile pubblico, che è impegnata nella salvaguardia e nella promozione di una delle discipline più peculiari della nostra tradizione culturale: l‘araldica. L’attività dell’ente è incentrata su una significativa serie di iniziative che a carattere gratuito consentono un facile approccio alla materia da parte del più ampio pubblico possibile, quali: Stemmario Italiano, la più vasta raccolta on line di stemmi familiari italiani consultabili dal pubblico liberamente e gratuitamente (www.stemmario.it); “Gran Premio Scudo d’Oro“, prestigioso riconoscimento volto a premiare, valorizzare ed incoraggiare l’impegno in ambito araldico nelle sue diverse forme; oltre ad altre proposte, sempre improntate alla divulgazione e caratterizzate dalla gratuità (Gran Premio Scudo d’Oro). Notiziario Araldico, il primo ed unico quotidiano al mondo ad occuparsi esclusivamente di araldica e delle discipline documentarie della storia (www.notiziarioaraldico.info). “Rapporto Nazionale sullo Stato dell’Araldica in Italia” che annualmente monitora presenza ed incisività dell’araldica nel contesto sociale italiano; Gazzettino Araldico, la newsletter gratuita, con periodicità semestrale (Gazzettino Araldico); Araldica On Line il primo storico portale dedicato alla materia (http://araldicaonline.centrostudiaraldici.org); Il Centro Studi Araldici ha inoltre realizzato una serie di servizi inediti che costituiscono un contributo di assoluto rilievo storico alla ricerca araldica, quale ad esempio la soluzione digitale che consente di risalire al casato d’appartenenza partendo dalla conoscenza della sola immagine dello scudo; si tratta della soluzione ad una problematica che ha afflitto gli studiosi della materia per più di nove secoli. Un contributo epocale per lo studio di questa disciplina. Per maggiori dettagli: Centro Studi Araldici . |
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