L’Ordine Costantiniano di San Giorgio
“Dopo averne delineato la storia, la pubblicazione scatta una fotografia di questa gloriosa istituzione ai nostri giorni, descrivendone la natura e le caratteristiche, la composizione, l’organizzazione centrale e periferica, il sistema di governo.
Una sorta di interessante e originale viaggio, condotto con rispetto, alla scoperta della Sacra Milizia e del suo impegno a favore dei più bisognosi, nei campi dell’assistenza, della beneficenza, ma anche della cultura, e della promozione delle arti“.
Così Alessandro Scandola presenta al Notiziario Araldico la sua ultima fatica editoriale “L’Ordine Costantiniano di San Giorgio” recentemente pubblicato da Zel Edizioni.
Due aspetti quelli sottolineati dall’autore, ovvero l’ampio spettro con cui si è guardato all’Ordine e l’originalità dell’impostazione del lavoro, sottolineati rispettivamente anche dal S.A.R. il principe don Pedro di Borbone Due Sicilie e Orléans, duca di Calabria, conte di Caserta, gran maestro dell’Ordine nel suo “ramo spagnolo”, e dal duca don Diego de Vargas Machuca, presidente della Real Commissione per l’Italia del medesimo ordine.
Il primo infatti scrive nella prefazione all’opera: “In questo libro l’autore mette in evidenza non solo la continuità ma anche l’attualità del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio“; il secondo aggiunge nell’introduzione al volume: “Questa nuova pubblicazione sull’Ordine Costantiniano di San Giorgio, che presenta caratteristiche di originalità e attualità tali da raccomandarne la lettura e la periodica consultazione da parte degli appartenenti alla Sacra Milizia e da parte di tutti gli appassionati degli ideali cavallereschi“.
Per comprendere le ragioni di tali valutazioni basta scorrere l’indice del lavoro di Scandola:
> L’ ordine Costantiniano, oggi
I membri dell’Ordine
I professi
I cavalieri d’onore
Le insegne e i simboli
Il manto cerimoniale e l’uniforme
Le medaglie di benemerenza
> Le origini
> Governo e organizzazione territoriale
> La disputa dinastica
> L’Ordine Costantiniano e la Repubblica Italiana
> Autorizzazioni e sanzioni
Le autorizzazioni
Le benemerenze
Le sanzioni
> Il porto delle insegne
Il formato regolamentare
Il formato ridotto
Gli abiti
“Non un tomo, quindi, – conclude Scandola nel commento rilasciatoci al suo lavoro – ma un testo agile, un libro con forti tratti di attualità che ne rendono utile la lettura e successivamente anche la periodica consultazione, pensato e rivolto a chi si vuole avvicinare all’Ordine Costantiniano, a chi ha intrapreso il percorso da postulante o semplicemente per l’appassionato della materia cavalleresca”.
Pagina dedicata all’opera dall’editore Zel Edizioni
Scheda Biografica Alessandro Scandola Alessandro Scandola nasce nel 1972 a Verona, dove tuttora risiede. Pubblica saggi e collabora con alcune riviste specializzate in materia cavalleresca e segni d’onore, con articoli sul tema. È socio dell’Associazione Insigniti Onorificenze Cavalleresche, istituzione a carattere internazionale con l’alto patronato della Commissione Internazionale permanente per lo studio degli Ordini cavallereschi, e della Società Italiana di Studi Araldici di Torino, organismo con lo scopo di promuovere gli studi storico-araldici e di valorizzare il ruolo dell’araldica nell’ambito delle scienze umane. Nell’ambito del progetto Archivi politici vicentini della biblioteca Bertoliana di Vicenza, classifica e digitalizza l’intero archivio documentale delle tre Commissioni in materia di onorificenze istituite presso il Governo Italiano, la prima presieduta del prof. Aldo Pezzana, la seconda e la terza dall’on. Alberto Lembo. Tra le sue pubblicazioni: Il Sovrano Ordine di Malta e l’Italia. Sistema di Governo, organizzazione territoriale e trattati, edito nel 2019 dalla Logart Press, Roma; Dottrina e giurisprudenza in materia di onorificenze cavalleresche. L’Archivio Lembo, edito nel 2018 da Commissione Internazionale permanente per lo studio degli Ordini cavallereschi, Bologna; Le insegne cavalleresche autorizzate dalla Repubblica, edito nel 2015 da Vertigo Edizioni, Roma; L’Ordine Costantiniano di San Giorgio, edito nel 2021 da Zel Edizioni, Ponzano Veneto. Sito internet personale di Alessandro Scandola . |
Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio (SMOC) Il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio è un ordine equestre dinastico. Secondo una tradizione leggendaria l’ordine fu fondato dall’imperatore Costantino il Grande nel 312 d.C., dopo la vittoriosa battaglia di ponte Milvio, che gli sarebbe stata propiziata dall’utilizzo come insegna e vessillo, del simbolo cristiano della X e della P sovrapposte (le iniziali di Cristo in greco) come da indicazione ricevuta in visione alla vigilia dello scontro armato. In conseguenza di ciò l’imperatore avrebbe affidato ai primi cavalieri il compito di ricordare l’evento e difendere il cristianesimo. Le prime tracce documentali certe risalgono però alla fine del 1500, quando con una “breve” papa Giulio III ha riconosciuto la dignità di Gran Maestro dell’ordine ad Andrea Angelo Flavio Comneno. Il gran magistero dell’ordine passò poi ai Farnese con Francesco Farnese nel 1697. Passaggio importante fu poi quello del 1718, quando papa Clemente XI con una “bolla” ne riconobbe la natura dinastica in capo ai Farnese indicando due condizioni essenziali all’assunzione del Gran Magistero e cioè, essere discendenti dei Farnese ed essere duchi di Parma e Piacenza. Nel 1731 morì senza eredi Antonio Farnese, ultimo duca di Parma, creando le premesse che hanno portato oggi l’ordine ad essere diviso in tre diversi rami. Alla morte di Antonio Farnese dunque, il Gran Magistero, insieme al ducato, passò al cugino Carlo di Borbone, che sarebbe poi divenuto re di Napoli, ed infine re di Spagna con il nome di Carlo III, il quale assumendo il trono di Spagna lasciò la titolarità del ducato di Parma, ma non il gran magistero dell’ordine. Carlo di Borbone asceso al trono di Spagna nel 1759 trasmise dunque corona di Napoli e gran magistero costantiniano al suo terzogenito Ferdinando Borbone Due Sicilie. Il passaggio fu confermato nel 1763 da un “monitorio” di papa Clemente XIII. Il Sacro Angelico Imperiale Ordine costantiniano di San Giorgio Successivamente l’autonomia politica del Ducato di Parma fu ripristinata con l’assegnazione – da parte del Congresso di Vienna – del trono ducale a Maria Luisa d’Asburgo-Lorena (o Maria Luigia di Parma), che pur non essendo una discendente farnesiana, in quanto duchessa di Parma, ritenne di ripristinare l’Ordine Costantiniano “parmense” nel 1816. Si crearono così due ordini omonimi. A Maria Luisa d’Asburgo-Lorena succedettero i Borbone-Parma, che conservano il gran magistero di questo ordine costantiniano tutt’oggi, con la denominazione di “Sacro Angelico Imperiale Ordine costantiniano di San Giorgio”. Lo SMOC “parmense” attualmente riconosce come Gran Maestro Sua Altezza Reale Carlo Saverio di Borbone Parma, principe di Borbone di Parma, in carica dal 2010. Nel frattempo il gran magistero costantiniano dell’ordine trapiantato a Napoli ha continuato a godere del riconoscimento papale e ad essere tramandato all’interno della dinastia Borbone Due Sicilie sino ai nostri giorni. Nel 1960 però si è aperta una disputa dinastico-successoria tra Alfonso Maria Borbone Due Sicilie (per il ramo cosiddetto spagnolo) e Ranieri Borbone Due Sicilie (per il ramo cosiddetto francese) che interessa sia il ruolo di Capo della Capo della Real Casa delle Due Sicilie (e dunque di Pretendente al Trono delle Due Sicilie) sia il gran magistero degli ordini dinastici del casato, fra cui l’ordine costantiniano. Tale contenzioso ha portato ad avere due rami separati e distinti del medesimo ordine, uno genericamente indicato come “spagnolo” ed uno come “francese”. Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio Spagna Lo SMOC “spagnolo” riconosce oggi come Gran Maestro Don Pedro de Borbon y Orlean duca di Calabria, conte di Caserta, in carica dal 2015. Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio Francia Lo SMOC “francese” riconosce oggi come Gran Maestro Carlo di Borbone Due Sicilie, duca di Castro, in carica dal 2008. Quest’ultimo ramo gode dello status consultivo del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite a New York, Ginevra e Vienna. In tutte e tre le sue declinazioni l’Ordine Costantiniano, è riconosciuto dallo Stato Italiano come “ordine dinastico non nazionale” legittimamente conferibile, ed il suo uso sul territorio italiano è autorizzabile a domanda dal Ministero degli affari esteri. . |
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