I Farnese, una grande dinastia
Venerdì 26 novembre 2021 presso il Palazzo Galli in via Giuseppe Mazzini 14 a Piacenza si svolgerà il Convegno Internazionale di Studi Farnesiani ‘I Farnese, una grande dinastia’ .
L’iniziativa gode del patrocinio della Confédération Internationale de Généalogie et d’Héraldique (CIGH) ed è promosso dall’Istituto Araldico Genealogico Italiano (IAGI) e della Banca di Piacenza, in collaborazione con: Institut International d’Etudes Génealogiques et d’Histoire des Familles; Instituto International de Genealogia y Heraldica; Istituto Italiano per la Storia di Famiglia; Famiglie Storiche d’Italia; Federazione delle Associazioni Italiane di Genealogia, Storia di Famiglia, Araldica e Scienze Documentarie; International Federation of Schools of Family History; e Studium – Accademia di Casale e del Monferrato.
Il convegno in realtà era originariamente previsto per il 2020, ma a causa delle note complicazioni dovute alla pandemia di Covid19, è stato ricollocato nell’autunno di quest’anno e si ricollega all’omonima iniziativa che si è tenuta il 23 marzo 2018 a Palazzo Farnese in Piacenza, in occasione del 460° anniversario dall’inizio della costruzione di Palazzo Farnese e del 25° anniversario della nascita dell’Istituto Araldico Genealogico Italiano – IAGI.
A sua volta l’appuntamento, nel 2018, era inserito in una quadrilogia dedicata ai Farnese, che dopo l’iniziativa piacentina ha fatto tappa a Napoli con il convegno “I Borbone delle Due Sicilie e il Regno di Napoli” tenutosi il 22 settembre 2018, a Palermo con il convegno “I Borbone delle Due Sicilie e il Regno di Sicilia” tenutosi il 10 novembre 2018, e a Madrid con il convegno “La discendenza dei Farnese ancora sul trono” tenutosi il 17 ottobre 2019. L’appuntamento di quest’anno dunque potrebbe dare continuità all’iniziativa divenendo con il tempo centro promotore degli studi sui Farnese.
Ma vediamo dunque il programma del 26 novembre:
Saluti
– Corrado Sforza Fogliani, Presidente del Comitato Esecutivo della Banca di Piacenza, Istituto ospitante
– S.A.I.R. l’Arciduca Josef Karl von Habsburg-Lothringen
– S.A.S. il Principe Don Maurizio Gonzaga del Vodice di Vescovato
– S.E. il Duca Don Diego de Vargas-Machuca
Presentazione del Convegno
– Pier Felice degli Uberti
– Marco Horak
Interventi
– Stefano Pronti – Araldica e mitografia dei Farnese
– Manuel Ladron de Guevara – Reinas de España y de Portugal del linaje Farnese
– Gian Paolo Bulla – Ius fisci, tributi e bilanci nei Ducati Farnesiani di Parma e Piacenza. Cenni
– Marco Horak – L’affermazione del prestigio di una dinastia attraverso il collezionismo d’arte: il caso dei Farnese
– Ciro Romano – I Farnese nella Chiesa, dinamiche familiari nelle carriere ecclesiastiche
– Elena Montanari – La famiglia Farnese e la devozione alla Madonna di Campagna
– Eugenio Gentile – Strategie militari farnesiane e l’evoluzione nel tempo della funzione della cinta muraria cinquecentesca di Piacenza
– Giuseppe Costanzo – I Farnese del ramo di Latera: da Bartoloneo I a Girolamo il Cardinale
– Don Antonio Pompili – Esempi di araldica ecclesiastica farnesiana
– Giorgio Eremo – Il caso di Erasmo II Malvicini Fontana: bandito dal Ducato, ma sempre nelle grazie di Ottavio Farnese
– Alessandro Malinverni – La committenza d’arte di Antonio Farnese
– Gionata Barbieri – Costantiniani nei secoli XVI e XVII: tra cavalleria ed epica
– Manrico Bissi – Il trono insanguinato. Due grandi congiure contro la dinastia Farnesiana (1547 – 1612)
– Mimma Berzolla Grandi – I cavalli farnesiani del Mochi: da munifico ex-voto a opere universali
– Valeria Poli – I Farnese e l’urbanistica moderna
– Maria Cristina Sintoni – L’araldica dei Farnese e la ceramica: l’evoluzione decorativa dello stemma
– Mariano Andreoni – Uno dei grandi eventi in Casa Farnese: Il matrimonio di Alessandro Farnese con Maria di Portogallo
– Alfonso Marini Dettina – La nobiltà del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio
– Pier Felice degli Uberti – L’Ordine Costantiniano di San Giorgio e le sue trasformazioni dopo l’estinzione dei Farnese
– Vittorio Sgarbi – Libera conversazione sul tema del Convegno
Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio (SMOC) Il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio è un ordine equestre dinastico. Secondo una tradizione leggendaria l’ordine fu fondato dall’imperatore Costantino il Grande nel 312 d.C., dopo la vittoriosa battaglia di ponte Milvio, che gli sarebbe stata propiziata dall’utilizzo come insegna e vessillo, del simbolo cristiano della X e della P sovrapposte (le iniziali di Cristo in greco) come da indicazione ricevuta in visione alla vigilia dello scontro armato. In conseguenza di ciò l’imperatore avrebbe affidato ai primi cavalieri il compito di ricordare l’evento e difendere il cristianesimo. Le prime tracce documentali certe risalgono però alla fine del 1500, quando con una “breve” papa Giulio III ha riconosciuto la dignità di Gran Maestro dell’ordine ad Andrea Angelo Flavio Comneno. Il gran magistero dell’ordine passò poi ai Farnese con Francesco Farnese nel 1697. Passaggio importante fu poi quello del 1718, quando papa Clemente XI con una “bolla” ne riconobbe la natura dinastica in capo ai Farnese indicando due condizioni essenziali all’assunzione del Gran Magistero e cioè, essere discendenti dei Farnese ed essere duchi di Parma e Piacenza. Nel 1731 morì senza eredi Antonio Farnese, ultimo duca di Parma, creando le premesse che hanno portato oggi l’ordine ad essere diviso in tre diversi rami. Alla morte di Antonio Farnese dunque, il Gran Magistero, insieme al ducato, passò al cugino Carlo di Borbone, che sarebbe poi divenuto re di Napoli, ed infine re di Spagna con il nome di Carlo III, il quale assumendo il trono di Spagna lasciò la titolarità del ducato di Parma, ma non il gran magistero dell’ordine. Carlo di Borbone asceso al trono di Spagna nel 1759 trasmise dunque corona di Napoli e gran magistero costantiniano al suo terzogenito Ferdinando Borbone Due Sicilie. Il passaggio fu confermato nel 1763 da un “monitorio” di papa Clemente XIII. Il Sacro Angelico Imperiale Ordine costantiniano di San Giorgio Successivamente l’autonomia politica del Ducato di Parma fu ripristinata con l’assegnazione – da parte del Congresso di Vienna – del trono ducale a Maria Luisa d’Asburgo-Lorena (o Maria Luigia di Parma), che pur non essendo una discendente farnesiana, in quanto duchessa di Parma, ritenne di ripristinare l’Ordine Costantiniano “parmense” nel 1816. Si crearono così due ordini omonimi. A Maria Luisa d’Asburgo-Lorena succedettero i Borbone-Parma, che conservano il gran magistero di questo ordine costantiniano tutt’oggi, con la denominazione di “Sacro Angelico Imperiale Ordine costantiniano di San Giorgio”. Lo SMOC “parmense” attualmente riconosce come Gran Maestro Sua Altezza Reale Carlo Saverio di Borbone Parma, principe di Borbone di Parma, in carica dal 2010. Nel frattempo il gran magistero costantiniano dell’ordine trapiantato a Napoli ha continuato a godere del riconoscimento papale e ad essere tramandato all’interno della dinastia Borbone Due Sicilie sino ai nostri giorni. Nel 1960 però si è aperta una disputa dinastico-successoria tra Alfonso Maria Borbone Due Sicilie (per il ramo cosiddetto spagnolo) e Ranieri Borbone Due Sicilie (per il ramo cosiddetto francese) che interessa sia il ruolo di Capo della Capo della Real Casa delle Due Sicilie (e dunque di Pretendente al Trono delle Due Sicilie) sia il gran magistero degli ordini dinastici del casato, fra cui l’ordine costantiniano. Tale contenzioso ha portato ad avere due rami separati e distinti del medesimo ordine, uno genericamente indicato come “spagnolo” ed uno come “francese”. Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio Spagna Lo SMOC “spagnolo” riconosce oggi come Gran Maestro Don Pedro de Borbon y Orlean duca di Calabria, conte di Caserta, in carica dal 2015. Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio Francia Lo SMOC “francese” riconosce oggi come Gran Maestro Carlo di Borbone Due Sicilie, duca di Castro, in carica dal 2008. Quest’ultimo ramo gode dello status consultivo del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite a New York, Ginevra e Vienna. In tutte e tre le sue declinazioni l’Ordine Costantiniano, è riconosciuto dallo Stato Italiano come “ordine dinastico non nazionale” legittimamente conferibile, ed il suo uso sul territorio italiano è autorizzabile a domanda dal Ministero degli affari esteri. . |
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