Lo stemma di monsignor Carlo Villano

Papa Francesco lo scorso 3 luglio ha nominato vescovo Ausiliare di Pozzuoli il don Carlo Villano, assegnandogli la Sede titolare di Sorres.
Don Villano è nato il 25 agosto 1969, ad Aversa, in provincia di Caserta. È stato ordinato sacerdote il 29 giugno 1995. Si è dedicato allo studio della teologia morale e della filosofia, fino ad ottenerne i gradi accademici.
Ha ricoperto diversi incarichi in alcune parrocchie è diventato Vicario Episcopale per la Carità e la Società degli Uomini, Direttore e Docente dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Interdiocesano Ss Apostoli Pietro e Paolo dell’Area Casertana di Capua, Direttore dell’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali, Assistente Ecclesiastico Nazionale alla Branca Rover/Scolte dell’AGESCI.

Alla viglia della sua ordinazione episcopale, avvenuta lo scorso 19 settembre, ha presentato la sua insegna araldica:

Il motto “Per evangelium vos genui”, scelto dal vescovo, monsignor Carlo Villano, vuole essere un invito e un impegno a vivere nella comunità diocesana una pastorale “generativa”, per mezzo del Vangelo e a partire dal Vangelo. Il riferimento diretto è a un passaggio di Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi, in cui l’Apostolo ricorda il senso autentico della sua paternità: l’aver generato figli mediante il Vangelo di Cristo (cf 1 Cor 4,15).

I tre quadri nello stemma richiamano la biografia personale ed ecclesiale del vescovo Carlo, il legame tra le diocesi di Aversa e Pozzuoli, il suo intento pastorale per il ministero episcopale che gli è stato affidato:

1. Il mare, che rimanda all’approdo di Paolo a Pozzuoli (cf At 28,12), nella tradizione biblica rappresenta la vastità della missione, ma anche le insidie che deve affrontare l’evangelizzatore, contrastando le forze avverse al progetto di Dio. C’è un richiamo alla strada percorsa dall’Apostolo delle genti nel suo cammino da Pozzuoli a Roma, che – secondo una pia tradizione – avrebbe attraversato i territori dell’odierna diocesi di Aversa, piantando il primo seme di evangelizzazione. La strada è anche un’immagine sintetica della spiritualità e della pedagogia propria dello scautismo, a cui il vescovo Carlo è legato da sempre. La strada che si inerpica tra i colli è sovrastata, poi, da una croce di Gerusalemme al posto del sole, richiamo alla Terra Santa e al pellegrinaggio per eccellenza nella tradizione cristiana.

2. Nel riquadro in alto a sinistra campeggia il libro della Parola attraversato dalla spada: una simbologia tipicamente paolina. Vuole essere un invito a mettere al centro della propria vita di fede l’ascolto della Parola (cf Eb 4,12). Lo sfondo rosso richiama l’amore misericordioso di Dio, come testimonia il sangue dei santi martiri, in particolare dei martiri puteolani, che è seme fecondo per la vita della Chiesa.

3. Nel riquadro in alto a destra si notano due anfore (che rimandano alle idrie conservate nel Santuario di Casaluce, reliquie delle idrie utilizzate per il “segno” alle nozze di Cana, riferimento al titolo devozionale legato alla venerata icona della Madonna di Casaluce, patrona della città e diocesi di Aversa, di cui il vescovo Carlo è stato custode negli ultimi anni come parroco dei SS. Filippo e Giacomo in Aversa), sormontate da una stella ad otto punte, richiamo alle beatitudini.


Scheda di approfondimento
L’araldica ecclesiastica

L’araldica ecclesiastica è una specifica branca dell’araldica che si occupa degli stemmi appartenenti a persone o istituzioni del mondo ecclesiale, stemmi caratterizzati da ornamentazioni esterne sostanzialmente costanti e che esprimono un preciso codice giuridico, in grado di rendere immediatamente identificabile grado e funzione del titolare.

Limitatamente all’araldica della Chiesa Cattolica, gli elementi essenziali di tale codice sono:

La tiara o triregno è l’ornamento araldico ad uso esclusivo del Papa, che sormonta il relativo stemma, ed è costituita da un copricapo a forma di cupola che sorregge tre corone sovrapposte. Benedetto XVI e Francesco hanno sostituito la tiara con una mitra caricata di tre fasce d’oro che richiamano le originarie tre corone.

Il galero, ovvero il cappello ecclesiastico è un cappello da pellegrino con la tesa molto lunga e due cordoni laterali che terminano con una serie di fiocchi o più propriamente nappe. Posto sulla sommità ornamento dello scudo il galero consente l’immediato riconoscimento del grado del titolare dello stemma grazie al colore e al numero delle nappe o fiocchi.

Il colore del galero (di norma il medesimo delle nappe) indica:
> rosso per i cardinali;
> verde per gli arcivescovi, i vescovi e i patriarchi;
> paonazzo per i monsignori;
> nero per i presbiteri.

Il numero di nappe per lato indica:
> 15 nappe rosse per i cardinali;
> 15 nappe verdi per patriarchi e primati;
> 10 nappe verdi arcivescovi;
> 6 nappe verdi vescovi e abati mitrati;
> 6 nappe paonazze cappellano di Sua Santità;
> 6 nappe nere vicario generale, vicario episcopale, abate;
> 3 nappe parroco;
> 1 nappa presbitero.

Le Chiavi sono raffigurate incrociate, una d’oro a destra e un’altra d’argento a sinistra, con le impugnature rivolte verso il basso. Si pongono dietro o sopra lo scudo papale.

La croce posta in palo dietro lo scudo, può essere:
> semplice cioè ad una traversa per i vescovi
> doppia cioè a due traverse per i cardinali, i patriarchi e gli arcivescovi.

Stemma papale base
Impostazione classica di un stemma papale
Stemma cardinalizio base
Impostazione classica di uno stemma cardinalizio di un arcivescovo
Stemma arcivescovile base
Impostazione classica di uno stemma arcivescovile

Stemma vescovile base
Impostazione classica di uno stemma vescovile

Stemma di vicario base
Impostazione classica di uno stemma di un vicario episcopale

Stemma di parroco base
Impostazione classica di uno stemma di un parroco

Stemma di sacerdote base
Impostazione classica di uno stemma di un sacerdote


Accanto a questi elementi principali ve ne sono altri di uso più limitato, come pure vi sono ulteriori configurazioni specificatamente riservate a cariche meno note, e non mancano un certo numero di eccezioni e deroghe concesse a titolari di cariche legate ad istituzioni specifiche.

I disegni di questa scheda sono stati realizzati da Teresa Morettoni e Davide Bolis (per il solo stemma vescovile).
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stemma
Lo stemma di monsignor Carlo Villano: “Interzato in pergola rovesciata: nel 1º di rosso, al libro aperto, attraversato da una spada posta in palo, il tutto d’oro; nel 2º d’azzurro, alle due anfore, accompagnate in capo da una stella (8), il tutto del secondo; nel 3º di cielo, alle due montagne, al naturale, separate da un sentiero serpeggiante, d’oro, moventi da una riviera ondata, d’azzurro a due fasce d’argento, e sormontate da una croce potenziata, accantonata da quattro crocette (di Gerusalemme), d’oro” (blasonatura Centro Studi Araldici)
17 Novembre 2021
Raffaele Coppola

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