Lo stemma di monsignor Marini
Lo scorso 29 agosto, papa Francesco ha nominato vescovo della diocesi di Tortona, il Rev.do Mons. Guido Marini, del clero dell’Arcidiocesi di Genova, finora Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie.
Monsignor Marini è nato a Genova il 31 gennaio 1965. Dopo la maturità classica è entrato nel Seminario Arcivescovile di Genova. Ordinato sacerdote il 4 febbraio 1989. Nel 2007 ha ottenuto la Laurea breve in Psicologia della Comunicazione presso la Pontificia Università Salesiana.
È stato: Segretario particolare dei Cardinali Giovanni Canestri (1988-1995), Dionigi Tettamanzi (1995-2002) e Tarcisio Bertone (2002-2003); dopo aver ricoperto numerosi e vari incarico in ambito diocesano, dal 2007 è Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie.
Con l’elevazione all’episcopato monsignor Marini ha anche assunto un proprio emblema araldico, per la cui creazione si è affidato all’araldista Marco Foppoli.
La nuova insegna araldica è stata così illustrata:
Lo stemma si ispira, nei simboli scelti e nella composizione, al motto “Emitte spiritum tuum” (dal Salmo 104: “Mandi il tuo Spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra”).
Al centro dello stemma è evocata la Chiesa, rappresentata con la nota e antica allegoria della barca che, con la vela spiegata, naviga sul mare della storia.
La navigazione della Chiesa è, anzitutto, ispirata e sostenuta dalla forza soave dello Spirito Santo, rappresentato da sette fiamme, simboleggianti i sette doni dello Spirito Santo, richiamo alla Pentecoste e alla pienezza dell’effusione dello Spirito. Inoltre, la navigazione della Chiesa è custodita e orientata dalla Stella maris, simbolo di Maria.
Il dono dello Spirito Santo discende dal Cuore di Gesù, raffigurato in alto con i segni della Passione, richiamo alla Croce del Signore, dalla quale Egli emise lo Spirito.
La vela della barca raffigura la croce rossa che evoca, oltre all’insegna della Chiesa, anche l’emblema della città di Genova, città natale di Mons. Marini. Il “mare araldico”, raffigurato da fasce ondate d’argento sull’azzurro, richiama in modo simbolico il nome del titolare dell’insegna.
Scheda di approfondimento L’araldica ecclesiastica L’araldica ecclesiastica è una specifica branca dell’araldica che si occupa degli stemmi appartenenti a persone o istituzioni del mondo ecclesiale, stemmi caratterizzati da ornamentazioni esterne sostanzialmente costanti e che esprimono un preciso codice giuridico, in grado di rendere immediatamente identificabile grado e funzione del titolare. Limitatamente all’araldica della Chiesa Cattolica, gli elementi essenziali di tale codice sono: La tiara o triregno è l’ornamento araldico ad uso esclusivo del Papa, che sormonta il relativo stemma, ed è costituita da un copricapo a forma di cupola che sorregge tre corone sovrapposte. Benedetto XVI e Francesco hanno sostituito la tiara con una mitra caricata di tre fasce d’oro che richiamano le originarie tre corone. Il galero, ovvero il cappello ecclesiastico è un cappello da pellegrino con la tesa molto lunga e due cordoni laterali che terminano con una serie di fiocchi o più propriamente nappe. Posto sulla sommità ornamento dello scudo il galero consente l’immediato riconoscimento del grado del titolare dello stemma grazie al colore e al numero delle nappe o fiocchi. Il colore del galero (di norma il medesimo delle nappe) indica: > rosso per i cardinali; > verde per gli arcivescovi, i vescovi e i patriarchi; > paonazzo per i monsignori; > nero per i presbiteri. Il numero di nappe per lato indica: > 15 nappe rosse per i cardinali; > 15 nappe verdi per patriarchi e primati; > 10 nappe verdi arcivescovi; > 6 nappe verdi vescovi e abati mitrati; > 6 nappe paonazze cappellano di Sua Santità; > 6 nappe nere vicario generale, vicario episcopale, abate; > 3 nappe parroco; > 1 nappa presbitero. Le Chiavi sono raffigurate incrociate, una d’oro a destra e un’altra d’argento a sinistra, con le impugnature rivolte verso il basso. Si pongono dietro o sopra lo scudo papale. La croce posta in palo dietro lo scudo, può essere: > semplice cioè ad una traversa per i vescovi > doppia cioè a due traverse per i cardinali, i patriarchi e gli arcivescovi. Impostazione classica di un stemma papale Impostazione classica di uno stemma cardinalizio di un arcivescovo Impostazione classica di uno stemma arcivescovile Impostazione classica di uno stemma vescovile Impostazione classica di uno stemma di un vicario episcopale Impostazione classica di uno stemma di un parroco Impostazione classica di uno stemma di un sacerdote Accanto a questi elementi principali ve ne sono altri di uso più limitato, come pure vi sono ulteriori configurazioni specificatamente riservate a cariche meno note, e non mancano un certo numero di eccezioni e deroghe concesse a titolari di cariche legate ad istituzioni specifiche. I disegni di questa scheda sono stati realizzati da Teresa Morettoni e Davide Bolis (per il solo stemma vescovile). . |
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