Un vessillo per il Corpo Alabardieri del Duomo di Monza
Per quanto dato sapere, il Corpo Alabardieri del Duomo di Monza non ha mai avuto un proprio vessillo identificativo, una circostanza ritenuta “inopportuna” per quello che comunque è pur sempre considerabile un corpo armato. Così ad almeno 300 anni dalla fondazione (ma secondo alcuni anche molti di più, circa 1.500 anni !) anche il Corpo Alabardieri del Duomo di Monza si è dotato di una propria bandiera.
A idearla Marco Foppoli, noto disegnatore e ricercatore araldico, che infatti nel nuovo vessillo ha inserito diversi elementi araldici.
Dunque la bandiera di forma quadrata (assimilabile quindi ad uno stendardo), è caratterizzata dai colori del corpo, ovvero l’oro ed il blu, ed è a “doppia faccia”, di cui una propone l’effige di San Vittore, patrono del Corpo, l’altra la Corona ferrea, attraversata da due alabarde (le armi utilizzate appunto dagli alabardieri), posta sull’ombra di uno scudo sagomato, il tutto abbracciato da due rami di alloro e d’olivo, legati da un nastro recante il motto del Corpo (“pro Ecclesia in armis fidei”) e cimato da una corona. Da questa composizione centrale si dipartono i bracci di una croce patente, accantonata da quattro diverse armi: la prima con un agnello pasquale e cimata da una mitra (a richiamare S. Giovanni, patrono del duomo); la seconda con le insegne di Maria Teresa d’Austria (imperatrice e duchessa di Milano, che firmò il più antico documento di regolamentazione del Corpo giunto sino a noi); la terza con la colomba di Teodolinda (sovrana alle cui guardie d’onore si vorrebbe far risalire l’origine del Corpo degli Alabardieri de Duomo, e colomba che secondo la tradizione indicò in sogno alla sovrana longobarda il luogo sul quale avrebbe dovuto realizzare quello che sarebbe diventato poi il duomo); la terza con gli strumenti della passione (la croce, la spugna, la lancia, in considerazione che nel duomo è conservata una delle più importanti reliquie della passione, ovvero uno dei chiodi della crocefissione).
Il nuovo vessillo, benedetto dall’arciprete del duomo di Monza, monsignor Silvano Provasi lo scorso 19 settembre, accompagnerà d’ora innanzi la presenza degli alabardieri nelle più importanti funzioni religiose che si svolgeranno nel duomo di Monza.
Scheda di approfondimento Corpo degli Alabardieri del Duomo di Monza Il Corpo Alabardieri del Duomo di Monza è destinato a garantire un’ordinata celebrazione del rito liturgico presso il duomo di Monza, assicurando il servizio di vigilanza, di accompagnamento e di sicurezza durante le funzioni. Fondato secondo la leggenda attorno al 600 dalla regina longobarda Teolinda è documentato almeno dal ‘700, epoca a cui risale il disegno delle divise che ancora oggi vengono utilizzate. Attualmente si compone di 20 membri che si alternano nel servizio durante le più importanti celebrazioni liturgiche presso il duomo di Monza, e poichè nel loro servizio portano tutt’oggi delle alabarde, con le Guardie Svizzere della Città del Vaticano, sono l’unico “corpo armato” al mondo a cui è concesso di partecipare in armi a funzioni liturgiche e cerimonie religiose. Il sito istituzionale del Corpo degli Alabardieri del Duomo di Monza . |
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