Le insegne araldiche degli Antonelli da Gatteo
E’ stato dato alle stampe nei giorni scorsi un nuovo lavoro di Giulio Zamagni, dedicato questa volta a “Le insegne araldiche degli Antonelli da Gatteo”, pubblicazione di 32 pagine realizzata con il patrocinio del Comune di Gatteo ed il sostegno del Credico Cooperativo Romagnolo e del Mobilificio Gardini.
Il ritrovamento a Madrid di un sigillo di Giovanni Battista Antonelli, famoso capostipite della dinastia di architetti e ingegneri militari originari di Gatteo e al servizio della Corona spagnola fra il XVI e XVII secolo è stata l’occasione per lo storico gatteese Giulio Zamagni, amministratore della Rubiconia Accademia dei Filopatridi, di intraprendere alcune ricerche presso alcuni archivi locali al fine di indagare sull’origine della famiglia Antonelli nonchè sull’arma utilizzata da Giovanni Battista. Queste ricerche hanno portato alla scoperta di come le stesse insegne araldiche fossero utilizzate nel XVI secolo anche da un cugino, quindi membro di un ramo collaterale della famiglia residente a Gatteo, dimostrando come queste fossero antiche e come la famiglia Antonelli fosse più importante di quanto non si ritenesse.
Sulla base dei sigilli rinvenuti a Madrid e a Forlì, l’autore ha quindi fatto eseguire dall’araldista emiliano Massimo Ghirardi, alcune versioni grafiche dello stemma che presenta un vaso sostenuto da due felini, posto sopra tre monti e sormontato da una stella. La composizione araldica, pur descritta dall’Antonelli nel suo testamento, non era chiaramente interpretabile per una serie di ragioni spiegate nell’agile libretto.
Nella pubblicazione viene proposta anche una ricostruzione della perduta pietra tombale già esistente nella chiesa di S. Francesco a Madrid, nonché dello stemma marmoreo con relativa lapide dedicatoria del fratello minore Battista Antonelli, un tempo presente sulla porta del Monte frumentario all’interno del Castello di Gatteo e andata purtroppo perduta con la distruzione dell’edificio all’inizio del secolo scorso.
“Mi auguro – ha commentato l’autore – che la scoperta dello stemma degli Antonelli possa consentire la riproduzione di questi manufatti lapidei in occasione degli imminenti lavori di restauro del castello malatestiano annunciati per il prossimo anno, nonché di valorizzare e rafforzare l’identità della memoria antonelliana nei luoghi a loro intitolati (Centro culturale, rotonda stradale), nonché nel materiale editoriale e nella pubblicistica che in futuro si spera li riguarderà“.
Nel volumetto è pubblicato anche un inedito sigillo del Comune di Gatteo del XVI secolo, rinvenuto casualmente dall’autore in una raccolta di atti notarili all’Archivio di Stato di Forlì durante le ricerche sugli Antonelli e coevo al periodo indagato. Questa importante scoperta dimostra come già a metà del ‘500, durante la signoria del conte Giovanfrancesco Guidi di Bagno, la Comunità di Gatteo avesse adottato uno scudo araldico con un gatto rampante. Nonostante le ricerche effettuate da diversi studiosi in passato, anche a causa delle gravi perdite subite dall’archivio storico comunale, che pochissimo conserva di quel periodo, non era stato possibile rintracciare alcuna documentazione al riguardo; il più antico sigillo conosciuto con il “gatto rampante” risaliva infatti all’inizio del 1800, come si evidenzia nello studio a suo tempo pubblicato dallo stesso autore e distribuito a tutte le famiglie del Comune di Gatteo (G. Zamagni. Lo stemma comunale di Gatteo, Cesena, 2011).
La pubblicazione può essere richiesta in formato cartaceo gratuitamente contattando il Banco di Credito Cooperativo Romagnolo, oppure il Mobilificio Gardini di Gatteo, mentre il formato digitale (PDF) può essere richiesto direttamente all’autore tramite mail: giuliozamagni@gmail.com
Scheda di approfondimento Giulio Zamagni Nato nel 1954 di Gatteo (FC), appassionato di storia, ha fin dagli anni ’90 approfondito le sue ricerche sulla Romagna, allargando successivamente i suoi interessi allo studio dei simboli e dell’araldica. Cura l’Archivio storico dell’abbazia benedettina di Santa Maria del Monte di Cesena ed è membro di diversi sodalizi, fra cui: la “Società Amici del Monte”, la “Rubiconia Accademia dei Filopatridi” di Savignano sul Rubicone, il “Centro di Studi e Ricerche dell’antica Provincia ecclesiastica ravennate” e la “Società di Studi Romagnoli”. Ha pubblicato sul “Quaderno XXV” della Rubiconia Accademia dei Filopatridi diversi saggi inerenti manufatti lapidei conservati nella sede accademica, tra cui si segnalano : Stemma Borghese o Boncompagni (?), pp. 76-81; Gli stemmi dei cardinali Gaetano Fantuzzi e Francesco Giovanni Stoppani, pp. 82-87. Al suo attivo anche diversi volumi, curati in proprio o in collaborazione con altri ricercatori: “Il valore del simbolo”, simboli e stemmi degli Ordini e delle Congregazioni religiose maschili di diritto pontificio, Cesena 2003; “I vescovi di Cesena e i loro stemmi“, con E. Turci, Cesena 2007; “Lo stemma comunale di Gatteo“, Cesena 2011; “I vescovi di Rimini del secondo millennio“, con A. Turchini, Cesena 2013; “Le insegne araldiche degli Antonelli da Gatteo“, Cesena, 2021. . |
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