Nuova bandiera per San Giovanni in Persiceto
Il comune di San Giovanni in Persiceto (28.000 abitanti, facente parte della Città metropolitana di Bologna), ha una nuova bandiera.
Ad annunciarlo è stato lo stesso ente locale attraverso la sua pagina Facebook, con cui ha comunicato la conclusione positiva dell’iter di concessione da parte del Presidente Della Repubblica del nuovo vessillo comunale, che da qualche giorno sventola dunque dal balcone che sovrasta l’ingresso della sede municipale.
Si tratta (purtroppo) di una cosiddetta bandiera “stemmata”, ovvero di una bandiera che nel caso specifico si presenta partita d’azzurro e di bianco (colore ammesso dalla vessillologia al contrario di quanto avviene in araldica), al cui centro è stato “cucito” lo stemma comunale; soluzione tanto diffusa quanto impropria (chissà se qualcuno glielo ha spiegato).
Il breve comunicato informa inoltre che nell’occasione è stato rivisto anche lo stemma comunale (concesso dal Capo del Governo il 23 ottobre 1928 occasione in cui a San Giovanni in Persiceto fu anche confermato il titolo di “città”), sebbene non si specifichi quali siano stati gli interventi apportati. Pare però di capire che gli elementi su cui si è intervenuti non tocchino l’essenza stessa dello stemma (cosa che per altro avrebbe reso necessario un nuovo e specifico decreto del Presidente della Repubblica) ma interessino il modo di rappresentare l’emblema: sarebbero stati ridisegnati i due rami che abbracciano lo scudo, annodati ora da un tricolore, e sarebbe stata rivista la sagoma di detto scudo, tanto che sia sul vessillo che sulla comunicazione fatta sul giornale comunale, l’insegna araldica municipale è posta su uno scudo sannitico, in luogo dello scudo svizzero sin qui di norma utilizzato dalla locale amministrazione comunale, quasi – ma non ci sarebbe da stupirsi – che si ritenesse la sagoma dello scudo come un elemento caratterizzante l’emblema e non già quale elemento accessorio (quale in effetti è) e tranquillamente modificabile in qualunque occasione.
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Scheda di approfondimento CORONE CIVICHE Lo Stato Italiano disciplina rigorosamente le corone degli enti territoriali utilizzate negli stemmi, in particolare: I Comuni devono utilizzare una corona formata da un cerchio aperto da quattro pusterle (tre visibili), con due cordonate a muro sui margini, sostenente una cinta, aperta da sedici porte (nove visibili), ciascuna sormontata da una merlatura a coda di rondine, il tutto d’argento e murato di nero. I Comuni insigniti del titolo di città utilizzano una corona turrita, formata da un cerchio d’oro aperto da otto pusterle (cinque visibili) con due cordonate a muro sui margini, sostenente otto torri (cinque visibili), riunite da cortine di muro, il tutto d’oro e murato di nero. . |