Lo stemma di monsignor Giuseppe Mazzafaro
Lo scorso 7 maggio papa Francesco ha nominato Vescovo di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti (Benevento) monsignor Giuseppe Mazzafaro.
Monsignor Mazzafaro è nato l’11 febbraio 1955 a Napoli, divenendo sacerdote l’11 ottobre 2000, e vescovo il 12 giugno 2021, data di inizio del suo ministero pastorale nella diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti.
Con il nuovo incarico monsignor Mazzafaro ha anche presentato lo stemma adottato:
LO STEMMA
Secondo la tradizione araldica della Chiesa cattolica, lo stemma di un Vescovo è tradizionalmente composto da:
- uno scudo, che può avere varie forme (sempre riconducibile a fattezze di scudo araldico) e contiene dei simbolismi tratti da idealità personali, da particolari devozioni o da tradizioni familiari, oppure da riferimenti al proprio nome, all’ambiente di vita, o ad altre particolarità;
- una croce astile, in oro, posta in palo, ovvero verticalmente dietro lo scudo;
- un cappello prelatizio (galero), con cordoni a dodici fiocchi, pendenti, sei per ciascun lato (ordinati, dall’alto in basso, in 1.2.3), il tutto di colore verde;
- un cartiglio inferiore recante il motto.
In questo caso è stato adottato uno scudo di foggia gotica, frequentemente usato nell’araldica ecclesiastica mentre la croce astile d’oro è “trifogliata”, con cinque gemme rosse a simboleggiare le Cinque Piaghe di Cristo.
Descrizione araldica (blasonatura) dello scudo del Vescovo
“D’oro, al libro aperto caricato delle lettere greche Alpha e Omega al naturale, sormontato da una fiamma di rosso”
Interpretazione
L’oro del “campo” dello scudo, è il primo tra i metalli nobili, simbolo quindi della prima delle Virtù: la Fede; infatti è questa Virtù che ci permette di credere intimamente al valore salvifico della Parola di Nostro Signore, qui rappresentata dal Libro delle Scritture con le lettere greche Alpha e Omega: “Io sono l’Alfa e l’Omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine” (Ap 22,13).
La fiamma ha qui più significati: prioritariamente identifica lo Spirito Santo che scese su Maria e gli Apostoli riuniti nel Cenacolo per la Pentecoste (At 2,3); nello stemma, la fiamma è posta sopra il libro come a dare luce e vigore alla Parola del Signore a noi tramandata attraverso la Bibbia.
È, inoltre, simbolo della Carità, dell’amore ardente e infinito del Padre che invia il Figlio a versare il Suo sangue per noi, per la nostra redenzione.
IL MOTTO: “EVANGELII GAUDIUM”
Per il proprio motto episcopale il Vescovo Mazzafaro ha scelto queste parole che sono il titolo della prima esortazione apostolica di papa Francesco, promulgata il 24 novembre 2013, ricorrenza della solennità di Gesù Cristo Re dell’Universo: Evangelii gaudium, in italiano, La gioia del Vangelo.