Lo stemma di Altopascio nel simbolismo di Anna Maria Guarnieri
Il critico d’arte Melinda Miceli ha redatto per il Notiziario Araldico un’analisi del “Teleupascio e la via Francigena“, opera d’arte di Anna Maria Guarnieri, che presenta alcune valenze araldiche, e che oggi è conservata presso il museo di Altopascio; di seguito ne riproponiamo il testo integrale:
Teleupascio e la via Francigena L’Opera di Anna Maria Guarnieri “Teleupascio e la via Francigena“, ispirata alle cartine simboliche medievali e romane, riflesso della civiltà e della cultura del luogo, come un nobile cartiglio, detiene la funzione di compendiare tutta la storia di Altopascio. *Disegno Araldica Civica: Stemma del Comune di Altopascio Lo stemma del Comune di Altopascio si blasona: “d’azzurro, alla croce commissa (“Tau”) d’argento sovrastata da un lambello rosso”. La descrizione Araldica dello Stemma così riporta: “D’azzurro, al TAU d’argento, sormontato da un lambello di rosso”. Il TAU è il simbolo costituito da una croce mancante della traversa superiore. Anche il duecentesco campanile di Altopascio porta scolpito in pietra tale segno a ricordo dell’Ordine dei Cavalieri di Altopascio che lo recavano cucito sulle vesti nere. La parte superiore riporta un simbolo araldico assai comune in Toscana: il lambello o rastrello, anch’esso riferimento alle origini cavalleresche del paese. Blasonatura del Gonfalone: “Drappo di colore bianco, ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma comunale con l’iscrizione centrata in argento: Comune di Altopascio“. Foto Mongolo1984: Il Tau scolpito alla base del campanile della chiesa dei Santi Jacopo, Cristoforo ed Eligio (Altopascio) L’ingranaggio del racconto figurativo “odeporico” si accentra sullo stemma, evidenziato e presentato dall’intreccio a croce di figure storico-allegoriche medievali; i cavalieri del tau a cavallo, la dama dal tau con sul petto la croce taumata, a forma di punteruolo. La lettera greca evocava, in primo luogo, la caratteristica forma del bordone dei pellegrini, ma, si carica anche del simbolico richiamo alla croce. L’investitura rievoca il conferimento e il possesso del feudo è insieme alla torre, simbolo utilizzato in araldica, indicante nobiltà antica e cospicua di dominio feudale, forza e costanza. Nel dipinto la Torre che sta al centro di tutto è la forza di un emblema che crea la mitologia del luogo. Dal punto di vista storico le Colonne che incorniciano la figurazione simboleggiano l’altezza, la forza, la portanza e la strutturalità, abbinate al dualismo del femminile e maschile, riferito altresì al concetto ieratico dei testi biblici. Foto Melinda Miceli: “Teleupascio e la via Francigena” opera di Anna Maria Guarnieri L’opera Teleupascio e la via Francigena, trattando di temi cavallereschi e religiosi tende alla ricerca della luce; l’alchimia del cromatismo medievale simbolico dei rituali, associa il blu indaco, al rosso, all’oro, tinte di assoluto prestigio nella gerarchia dei colori, per ottenere un effetto iconografico quasi di miniatura rinascimentale, preservando la traccia del gusto più raffinato delle due epoche. La lunga e gloriosa storia dei frati Ospitalieri del Tau di Altopascio ha conosciuto infatti il massimo splendore proprio nella prima metà del XIII secolo, quando nell’Italia medievale si stavano producendo i più importanti mutamenti: l’emergere delle lotte di fazione all’interno dei vari comuni ed il conflitto tra il Papato e l’Impero. L’opera di Anna Maria Guarnieri “Teleupascio e la via Francigena” è conservata dal 2008 nel Museo di Altopascio. Dott.ssa Melinda Miceli critico e storico d’arte *Disegno Araldica Civica . |
Melinda Miceli Siciliana, classe 1974, Melinda Miceli è una scrittrice, giornalista, critico d’arte, autore di numerose pubblicazioni in svariati campi e destinataria di innumerevoli riconoscimenti. Le sue ultime due opere pubblicate sono state “Templaris Compendium” (di cui abbiamo scritto lo scorso 6 aprile), e “La Sibilla”, di cui riportiamo una presentazione celebrativa: “L’edizione internazionale della silloge poetica La Sibilla di Melinda Miceli è destinata a lasciare grande traccia nella letteratura contemporanea per la sua rilevanza epocale contemporanea, in quanto congiunge l’Italia alla Spagna, ai paesi di lingua spagnola e dunque al sud America. Protagonista della pubblicazione internazionale è la scrittrice dannunziana e di standaliana eleganza Melinda Miceli con il suo libro “La Sibilla”. Vento di Alchimia, antologia poetica in stile orfico e pitagórico. Scrive il noto Autore inglese Darren Lorente Bull nella prefazione: “In questa pregiata e orfica antologia poetica, Melinda Miceli ci regala poesie della tradizione sapienziale e misterica: Sirio, Alchimia, L’Oracolo di Delfi, La Sibilla, Omaggio a Notre Dame, La Maddalena Templare oltre a poesie d’amore ed orfiche come Inferno e Paradiso, Visione alchemica, L’Efebo, L’amore non aspetta altre vite e Lo specchio dell’anima. La poetessa Miceli, come una sacerdotessa degli Antichi Misteri, ci sorprende e ci rapisce con versi che ricordano Dante e Dannunzio, Foscolo. La magia dei versi nasce da una personalità letteraria enigmatica e misteriosa che appare come la reincarnazione di molti famosi poeti italiani”. Spiega ancora il noto poeta spagnolo Carlos Rascon: Sibilla di Melinda Miceli è opera poetica “simbolista”, cui solo pochi eletti è consentita la percezione di ciò che veramente si cela dietro il “ritmato verso”. La Miceli riallaccia una sintonia con la società, ripristinando l’antico ruolo sociale di “anello” tra il popolo ed i potenti, del poeta teologo che trasmette leggende, miti, credo, ideologie. Nella silloge poetica La Sibilla, Ediciones Matrioska, la sua ispirazione poetica “dotta” diviene un veicolo di riflessione intellettuale e filosofica che vuol trasmettere insegnamenti di valore universale, mentre trasforma in canale di espressione i sentimenti. Melinda Miceli rappresenta oggi per il suo ricercato stile, la scrittrice dotta che vuole riportare in vita gli antichi canoni stilistici della nobile scrittura dei poeti Vati . La Sua Sibilla come Beatrice, protegge il Viaggiatore nella Selva dell’esperienza terrena per condurlo nei Luoghi Alti, rappresentando, la donna dall’arcano intuito che sa attraversare tutti i misteri come una magnifica guerriera e sacerdotessa di segreti magici e ancestrali. Amore eterno, morte, Alchimia, luoghi come Delfi e l’Averno fanno di questa raffinata antologia il primo libro contemporaneo di poesia riconosciuto dalla critica “indottrinato” e rivolto agli adepti, riproponendo l’estetica lessicale del poeta vate dantesco e dannunziano”. La Scrittrice Melinda Miceli si trasferisce a Siracusa da Lentini 10 anni fa, ma l’origine della famiglia Miceli si ritraccia a Palermo e Trapani, in seguito spostatasi in alcuni rami per infeudazione borbonica. La Sua stirpe trai tanti intellettuali, vanta anche il precettore di Verga e Capuana al Real Collegio dei Capizzi di Bronte, lo scrittore Antonino Miceli, autore di un machiavellico trattato dal titolo “L’educazione dei giovani nobili”. Melinda Miceli così si è espressa: “Ringrazio Ediciones Matrioska per aver apprezzato dopo la “Catedral del alma”, un’altra mia opera e per quest” operazione editoriale internazionale che mi sta dedicando dopo la versione italiana. Ho scelto l’artista museale Fabio Carmelo D’Antoni e la Sua opera “Brunilde” impressa nell’immagine iconica di copertina di quest’ Opera. Fabio Carmelo D’Antoni è il fondatore del movimento stilnovista e cofondatore del gruppo editoriale Ars Magistris con cui collaboro come direttore artistico onorifico” “. . |
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8 Giugno 2021