Nuove formule per il turismo genealogico
Sono del tutto originali le nuove formule con cui Buriano, piccola frazione di Castiglione della Pescaia, nel grossetano, sta incoraggiando il “turismo genealogico”.
Questo particolare settore del turismo, molto promettente e che inizia a guadagnarsi una certa considerazione, potenzialmente può coinvolgere sino a 80 milioni di italiani, o discendenti di italiani, sparsi nel mondo, che poi divengono ambasciatori del nostro Paese nelle loro nuove terre di dimora.
Buriano ha dunque messo a punto una proposta specifica per attrarre ed incentivare questo turismo, sotto la denominazione di “Buriano e il turismo delle radici”, che tra l’altro prevede un sistema di accoglienza turistica diffusa della comunità burianese che l’amministrazione comunale porta avanti coadiuvata dal destination managment Giancarlo Dell’Orco.
Proprio Dell’Orca ha recentemente individuato anche una nuova formula di promozione, attraverso l’invio ai migranti burianesi del volume di Renzo Ronchi “Le radici e la memoria Buriano e le sue famiglie: origine, genealogia e tradizioni”.
Un volume prezioso per i migranti che vogliano ricostruire il proprio albero genealogico, ma che non si limita a ciò, poichè riporta anche come era organizzato il paese, i suoi monumenti, le feste religiose, le strade e le vie. Uno strumento per far scoprire, ed in certo modo “vivere” Buriano anche a chi è lontano e a Buriano magari non è mai stato, stimolandone però il desiderio di una conoscenza diretta.
Queste le ragioni per le quali “La frazione di Buriano è stata scelta dalla professoressa Sonia Ferrari e dalla dottoressa Tiziana Nicotera dell’Università della Calabria come caso studio, analizzando dal 2017 il fenomeno del “Turismo delle Radici” – ha fatto sapere Susanna Lorenzini, assessore al turismo di Castiglione della Pescaia-. Questo lavoro ha ottenuto l’appoggio del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ed i risultati saranno oggetto di un volume ad hoc, che verrà pubblicato nel mese di giugno in collaborazione con la Farnesina e dei vari partner che sostengono la ricerca accademica“.
A darne conto il quotidiano Il Giunco.net
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