Presentato lo stemma di monsignor Aloise
Ieri, giovedì 13 maggio, nella basilica concattedrale di Squillace si è tenuta l’ordinazione episcopale di mons. Maurizio Aloise, eletto il 20 marzo scorso da papa Francesco come nuovo arcivescovo dell’arcidiocesi di Rossano-Cariati.
La solenne concelebrazione è stata presieduta dall’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo Bertolone, presidente della Conferenza Episcopale Calabra, ed è stata anche l’occasione per presentare ufficialmente l’insegna del nuovo vescovo.
Il motto episcopale scelto da mons. Maurizio Aloise – ha spiegato una nota della sala stampa dell’arcidiocesi – richiama la più antica antifona mariana, risalente al III secolo, che unisce Oriente ed Occidente: “Sub Tuum praesidium” (Sotto la Tua protezione).
Secondo la tradizione araldica, lo stemma di un arcivescovo ha uno scudo con una croce doppia, un cappello prelatizio (galero) con cordoni a venti fiocchi pendenti, dieci per ciascun lato, di colore verde, un cartiglio inferiore in cui è riportato il motto.
Nello stemma vero e proprio si trova un mare stilizzato “che richiama – ha precisato la già citata note – le origini di Mons. Maurizio Aloise nell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, che è lo stesso Mar Ionio che bagna l’Arcidiocesi di Rossano-Cariati. Il colore azzurro del mare rimanda alla trascendenza e all’ineffabilità divina, inoltre si legge la purezza e la trasparenza, virtù, che si possono apprendere alla scuola di Maria.
Dal mare sale una croce lievemente spostata sul fianco sinistro, perché a destra, in basso, compare la “M” di Maria. Le stelle in alto, ricoprono diversi significati: la Santissima Trinità Padre, Figlio e Spirito Santo; le tre virtù teologali, fede, speranza e carità; la Verginità di Maria, prima, durante, dopo il parto. Nella tradizione cristiana Maria, aurora della redenzione, è invocata dal popolo in cammino come Stella del mattino, e da S. Bernardo come Stella del Mare (Omelia II sull’Annunciazione). La stella a otto punte è un richiamo alla bellezza e perfezione specifici di Dio che in Maria trovano la realizzazione. Maria è la creatura dove il progetto di Dio si realizza in pienezza, la nuova Eva, poiché ha vissuto la sua fede alla scuola della Parola di Dio, Santa Maria, la “genitrice di Dio”, la “sola casta”, la “sola Benedetta”, la “Madre della Divina Grazia” è per l’Arcivescovo e per l’intero popolo cristiano un “porto e rifugio sicuro” “.
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