Oggi come ieri l’Ordine di Malta in soccorso ai cristiani del Medioriente

Quando il Daesh arrivò nel Nord dell’Iraq nel 2014, Qaraqosh, una piccola città cristiana nella Piana di Ninive, fu uno dei luoghi devastati dai miliziani. Hana Touma, 46 anni, sapeva che c’era una sola cosa da fare: fuggire per mettersi in salvo. Il marito non arrivò in tempo per scappare. E solo dopo settimane di ansiosa attesa e traversie con le forze di sicurezza, riuscì a riunirsi alla famiglia in un campo per sfollati a Erbil. “Vivevamo meglio allora”, ricorda Hana. “Mio marito lavorava come guardia e ce la cavavamo abbastanza bene”.

Dopo la sconfitta del Daesh e la liberazione delle città occupate nel 2017, le famiglie sfollate sono tornate alla spicciolata, ma molte sono ancora in esilio, impossibilitate per la mancanza di opportunità economiche o restie per la paura.

Nel 2018, Malteser International, l’agenzia di soccorso internazionale dell’Ordine di Malta, ha stanziato 30 milioni di euro per sostenere il ritorno delle comunità sfollate nella Piana di Ninive. La scorsa settimana, una delegazione tedesca ha visitato la regione per valutare le attività realizzate nel corso degli ultimi tre anni.

Le rovine carbonizzate di case e chiese deturpate che abbiamo visto qui ci ricordano le atrocità commesse contro i cristiani e le altre minoranze religiose”, ha detto Clemens Graf von Mirbach-Harff, Segretario generale dell’Associazione tedesca dell’Ordine Malta, membro della delegazione insieme a Erich Prinz von Lobkowicz, Presidente dell’Associazione tedesca dell’Ordine di Malta, e a Georg Khevenhüller, Presidente del Malteser Hilfsdienst. “Il programma Ritorno a Ninive di Malteser International è il nostro contributo agli sforzi volti a stabilizzare la regione”, ha aggiunto. “Il programma multisettoriale che abbiamo messo a punto è formato da diverse componenti, tutte volte a fornire prospettive reali a quanti sono stati cacciati dalle loro case avite”.

Oltre a fornire un rifugio sostenibile e dignitoso attraverso la ricostruzione delle case danneggiate, Malteser International ha garantito aiuti in denaro e sostegno allo sviluppo imprenditoriale per migliorare i mezzi di sussistenza e promuovere lo sviluppo economico delle famiglie. Collaborando con i partner, la componente educativa del programma ha aumentato l’accesso a una istruzione di qualità per i bambini che ritornano, con la ristrutturazione delle scuole e la formazione degli insegnanti, ponendo particolare attenzione al sostegno psicologico.

A partire dal 2018, Malteser International ha contribuito a ricostruire e sistemare oltre 2.000 abitazioni, scuole e parchi da gioco. Le famiglie stanno tornando a casa, sapendo che i loro figli possono andare a scuola”, ha detto Mirbach-Harff. “Ma il ritorno a casa non interessa se non c’è pace. Quindi abbiamo anche promosso la coesione sociale e il consolidamento della pace, attraverso attività di integrazione comunitaria che hanno raggiunto più di 50.000 giovani”.

Il programma Ritorno a Ninive è stato finanziato dal ministero federale tedesco per la Cooperazione economica e lo Sviluppo (BMZ). “Questo programma ha determinato un enorme miglioramento della vita delle persone qui”, ha detto Erich Prinz von Lobkowicz, Presidente dell’Associazione tedesca dell’Ordine di Malta. “Mi trovo in un centro sportivo rimesso a nuovo dopo che era stato distrutto durante la guerra. Noi e le persone qui siamo molto grati per il sostegno ricevuto dalla Germania”.

All’inizio del mese, Papa Francesco ha compiuto la prima visita di un pontefice in Iraq. Questo viaggio storico mirava a promuovere il dialogo culturale e una cultura di incontro e inclusione. “Il viaggio apostolico di Sua Santità è un balsamo tanto agognato che offre speranza a un Paese ferito da anni di violenza”, ha detto Mirbach-Harff. “Insieme ai nostri partner ci siamo adoperati per rendere possibile il ritorno di migliaia di famiglie. Ma la riconciliazione è la prossima e più grande sfida”.

Prima dell’occupazione del Daesh, erano circa 50.000 le persone che vivevano a Qaraqosh. Solo metà della popolazione è tornata, tra cui Hana e la sua famiglia. Poco dopo il loro rientro, nel 2018, il marito di Hana è morto. Lei e la sua famiglia ora vivono con suo fratello, la cui abitazione è stata ricostruita nell’ambito del Programma Ritorno a Ninive di Malteser International. “La pensione di mio marito è appena sufficiente a coprire le nostre spese”, ha detto. “Ma c’è la sensazione che le cose miglioreranno”.

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Stemma giovannita
22 Marzo 2021
Redazione

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