Mosaici araldici

Il Centro Logistico della Guardia di Finanza di Roma si è rivolto alla Scuola Mosaicisti del Friuli per la realizzazione di due stemmi da collocare agli ingressi della propria sede di “Villa Spada”.

Secondo le indicazioni ricevute dal Comandante, Colonnello Davide Cardia, e rispettando le caratteristiche che compongono il blasone della Guardia di Finanza, i pannelli musivi sono stati eseguiti dagli allievi del corso di perfezionamento: Nina Biagi, Viviana Mora Strohmenger, Isabella Petrangeli, Beatrice Tagliapietra e Silvia Biancolino.

Oltre agli stemmi, alti più di un metro e mezzo, sono stati realizzati anche tre ritratti di illustri letterati dell’antica Roma: Virgilio, Cicerone e Lucrezio, i cui volti – risultato del lavoro degli allievi Ilaria Caputi, Eric Osei Bonsu e Sabrina Kurdic – oggi contraddistinguono le tre sale di rappresentanza del Centro Logistico.

Eseguiti tutti con tecnica diretta e conclusi nei laboratori della Scuola dopo circa quattro mesi di attività, i mosaici sono stati trasportati a Roma. Gli stemmi affiancano le porte d’accesso identificando e decorando la sede della Guardia di Finanza: non un semplice abbellimento dunque, ma un elemento distintivo capace, nonostante l’esposizione all’esterno, di conservarsi immutato nel tempo. Le tessere in smalti veneziani oltre a restituire con precisione i colori ufficiali dello stemma, conferiscono all’insieme preziosità e luce.

La posa in opera è stata condotta dal maestro Luca De Amicis, insegnante della Scuola, supportato dall’allieva Isabella Petrangeli. La modalità operativa è ormai una prassi consolidata: il mosaico viene composto su rete in fibra; concluso, viene collocato su un supporto rigido e trasportato in sito; segue il fissaggio alla parete e la rifinitura degli ultimi dettagli.

La stessa tecnica è stata utilizzata anche per i ritratti dei tre illustri romani. Di dimensioni più piccole, attraverso le loro tonalità chiare rimandano alla ritrattistica romana ed evocano immediatamente l’antichità classica. Proprio guardando a dei busti in marmo si sono ricavate la fisionomia e l’espressione che, secondo tradizione, avevano i tre uomini, traducendo con gli andamenti delle tessere le forme tridimensionali della scultura.

L’importante collaborazione, vanto per la Scuola Mosaicisti del Friuli, ha nuovamente messo in luce quanto il mosaico rappresenti una forma d’arte nobile e antica, espressione del saper fare italiano.

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11 Febbraio 2021
Redazione

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