“Il cinghiale e la croce: simboli longobardi tra paganesimo e cristianesimo”
Sono stati presentati giovedì 14 gennaio 2021 on line, I Quaderni MAGO – Museo Archeologico delle Grandi Opere di Pagazzano (Bg) – tre pubblicazioni realizzate a cura del Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo.
La manifestazione è stata aperta dagli interventi dei rappresentanti degli enti pubblici e privati artefici dell’incontro, fra questi l’arch. Luca Rinaldi, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Bergamo e Brescia, e Daniele Bianchi, sindaco di Pagazzano.
Seguiranno quindi la presentazione dei tre Quaderni MAGO a cura di Stefania De Francesco, funzionaria della SABAP per le Province di Bergamo e Brescia e l’intervento di Caterina Giostra, docente di Archeologia Medievale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano sul tema “Il cinghiale e la croce: simboli longobardi tra paganesimo e cristianesimo”.
Questi primi tre volumi sono dedicati alla presentazione e valorizzazione dei temi a cui sono dedicate le sale del Museo Archeologico delle Grandi Opere di Pagazzano, inaugurato nel 2015 per raccogliere i reperti archeologici rinvenuti durante i lavori di realizzazione della BreMi (A35) e della linea Alta Velocità.
Le pubblicazioni assumono il duplice ruolo di guida alla lettura del percorso espositivo e di monografia che assolve al compito doveroso della restituzione pubblica dei dati raccolti nel corso degli scavi archeologici effettuati in concomitanza ai lavori .
Il primo volume ha come soggetto la situla di bronzo ritrovata a Caravaggio, un reperto prezioso e raro che testimonia la vitalità della pianura bergamasca nel corso della protostoria come territorio di commerci e scambi culturali. Il secondo volume è dedicato all’età romana e privilegia il tema del paesaggio antropico che in quel periodo si è formato con le caratteristiche ancora oggi riconoscibili, dove non cancellate dall’espansione degli insediamenti. Il terzo infine si concentra sulle ricche testimonianze funerarie di epoca longobarda, che attestano la presenza nel territorio di personaggi di rango, un riflesso dell’importanza economica del territorio della bassa pianura bergamasca.
I tre volumi, attraverso la narrazione di frammenti di storie del passato, sono anche la testimonianza del lavoro di chi tutelando, studiando e preservando le tracce di chi ci ha preceduto, contribuisce attivamente a costruire il futuro per il territorio e per coloro che lo vivono.
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