Prende forma la nuova Fondazione Ordine Mauriziano
La Fondazione Ordine Mauriziano è stata istituita nel 2005 dal Governo italiano, per mettere ordine nell’eredità dell’antico Ordine Cavalleresco dei Santi Maurizio e Lazzaro. Con l’avvento della Repubblica infatti la storia dell’Ordine Cavalleresco è tornata a separarsi dalla storia nazionale, ma il suo ingente patrimonio immobiliare è rimasto alla neonata Repubblica Italiana, che non senza difficoltà l’ha ora riorganizzato distribuendolo fra due nuove distinte ma collegate realtà: l’Ente Ordine Mauriziano di Torino, un ente ospedaliero costituito dai presìdi ospedalieri Umberto I di Torino e Istituto per la ricerca e la cura del cancro di Candiolo, e Fondazione Ordine Mauriziano con sede in Torino, alla quale sono state attribuite la proprietà, la gestione e la conservazione della Palazzina di caccia di Stupinigi, del complesso monastico di Sant’Antonio di Ranverso*, e del complesso monastico cistercense dell’Abbazia di Staffarda.
Però solo ad aprile del 2018 il Governo ha emanato il decreto con cui è stato adottato il nuovo statuto della Fondazione, e dunque solo qualche mese fa è stato nominato il nuovo Presidente della Fondazione da parte del Presidente del Consiglio dei ministri (cui spetta tale onére), mentre già individuati sono stati i restanti due componenti del Consiglio d’Amministrazione di nomina del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Turismo, e dal Presidente della Regione Piemonte; il nuovo CDA della Fondazione risulta pertanto ad oggi costituito dall’economista Angelo Miglietta (Presidente, già segretario del Fondazione CRT), dall’economista Paolo Biancone (Consigliere), e dall’avvocato Luigi Chiappero.
Per un’efficace funzionamento della Fondazione, resta però da definire la composizione del Consiglio d’indirizzo scientifico, che ci si augura possa essere completata nelle prossime settimane.
*Su indicazione del sig. Ersilio Teifreto, che nell'occasione si ringrazia, il 02/06/2021 il testo originariamente pubblicato è stato modificato, togliendo il riferimento che attribuiva al complesso di Sant'Antonio di Ranverso un'origine cistercense
Articoli correlati: La legislazione italiana ed il patrimonio araldico cavalleresco di Casa Savoia