Ecco lo stemma episcopale di monsignor Bellandi
“Visus est et vidit” è il motto scelto da monsignor Andrea Bellandi, nominato vescovo della diocesi di Salerno-Campagna-Acerno, per accompagnare il proprio stemma, caratterizzato dal tralcio di vite e dalle spighe, evidente richiamo al Sacramento dell’Eucaristia.
L’altro elemento dello stemma è un riferimento a San Matteo, Patrono di Salerno: un braccio con la mano che regge la penna. Questo perchè l’Evangelista viene spesso rappresentato con una penna d’oca mentre scrive il proprio Vangelo.
La banda ondata azzurra che divide le due figure, che richiama un corso d’acqua, rappresenta lo scorrere ininterrotto della Tradizione della Chiesa. Inoltre è un richiamo al fiume Arno che attraversa la città di Firenze (città da cui proviene il monsignore), e della costiera tirrenica su cui si affaccia l’Arcidiocesi di Salerno.
Il fondo oro (il primo tra i metalli nobili) è simbolo della prima Virtù, la Fede; il fondo argento simboleggia la trasparenza, quindi la Verità e la Giustizia, doti che devono accompagnare quotidianamente lo zelo pastorale del Vescovo.
Gli ornamenti esterni sono quelli propri di un Arcivescovo Metropolita: in particolare la croce astile arcivescovile e il pallio. Il pallio è un paramento liturgico simbolo di un legame speciale con il Papa.
Articoli correlati: Lo stemma del Vescovo di Prato