Perché nell’antico stemma di Cereda erano presenti due corni?
Quando, qualche anno fa, in via Rio a Cereda, frazione del comune di Arzignano, in provincia di Vicenza, in seguito ad alcuni lavori di restauro, comparve bellissimo stemma di fattura quattrocentesca, gli appassionati di araldica e di storia non poterono contenere lo stupore: nello scudo dell’allora comune erano scolpiti due corni incrociati. Come mai quel disegno? <Va precisato – scrive Aristide Cariolato in un bell’articolo comparso sul giornale di Vicenza e godibile per intero a questo link Il Giornale di Vicenza – che non è stata un’antica famiglia, com’ra costume dell’epoca, a dare il nome a Cereda, ma accadde il contrario: si chiamò con il nome del luogo dove aveva il suo patrimonio terriero, e aggiunse nel suo stemma il simbolo dei “due corni incrociati” a quello originario del suo casato, un cuore, sormontato dal motto Cor mundum crea in me deus (Dio crea in me un cuore puro)>. Ma si tratta di due corni o due corna? Il giornalista, per rispondere alla domanda, cita Don Bauce, parroco nel 1915 e osservatore attento, che scrive di avere visto scolpiti “due corni incrociati”. La maggior parte dei boschi dei dintorni era infatti coperta da cerri, da cui deriva il nome di Cereda. Nel medioevo la caccia era il divertimento dei nobili che si servivano dei corni per i richiami. Neanche a farlo apposta, i “due corni incrociati”, sono un inequivocabile richiamo di caccia.
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